A volte la malinconia mi prende...

di Renzo Ronca - 3-5-13-h.10,30

 

[Imm. Da ladyblitz.it]

 

 

 

Come un uomo consolato da sua madre
così io consolerò voi,
e sarete consolati in Gerusalemme».

(Isaia 66:13)

 

 

A volte la malinconia mi prende e non mi vorrebbe lasciare più. Quando mi si avvicina nella penombra ha le sembianze di un’amante perversa, silenziosa, vestita di ricordi  amari e di nostalgie. Io allora non ho difese e mi stordisce il suo profumo a cui mi abbandono, mentre il cuore mio tormentato sa solo piangere e morire.

Stregato da quel malessere soffuso  dormirei per sempre in quell’assenza. Quella stanza diventerebbe la mia tomba se Dio non mi risvegliasse. Egli quando vede che le mie forze vengono meno manda una scintilla per riaccendere in me la vita. Io cerco di volgermi a Lui con quel poco che ancora mi resta.

Ecco che allora è come se un’altra donna mi venisse accanto al posto dell’altra. E’ come se l’aurora entrasse  aprendo le pareti  della stanza al nuovo giorno dorato.  E’ una donna bellissima, dolce e sorridente; nella sua grazia  è dotata di una forza a cui nulla può resistere e che ti fa sentire al sicuro quando ti abbraccia. E’ così che immagino l’amore di Dio per me. Nel mio caso assomiglia all’amore di una mamma, forse perché l'ho conosciuto poco. In quell’abbraccio mi sento finalmente al mio posto; sento il suo viso che tocca il mio ed anche il mio cuore batte regolare accanto al Suo e non soffre più.

 

Quando ti ho invocato ti sei avvicinato; hai detto: «Non temere!». O Signore, tu hai difeso la causa dell'anima mia, tu hai redento la mia vita. (Lam. 3:57-58) – Quando stai male, quando ti senti veramente giù  nonostante l’aiuto delle persone care, non esistono ragionamenti o buone parole che tengano. Non c’è nulla che ti consoli veramente. Passi all’interno delle belle giornate di primavera come in un tunnel di vetro in cui vedi tutto ma non senti nulla. C’è un solo modo: andare direttamente dal Signore ed aprirGli il cuore. A volte nemmeno sappiamo perché ci sentiamo così, però se c’è un’ingiustizia o un peso, Lui ce li toglierà e assorbirà dolcemente il nostro dolore. (RR-3-5-13-h.8,30 da Gocce dallo Spirito)

 

 

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