CONTRO IL SUICIDIO - LETTERA AD UN IPOTETICO  LETTORE  DEPRESSO in 20 considerazioni

31-10-12

 

 

Non voglio nemmeno analizzare perché ti senti così, so che sarebbe inutile. Le analisi in certi momenti servono solo ai dottori. Avendo però passato la fase acuta di questa malattia, molti anni fa,  ed essendo sfuggito tre o quattro volte per un pelo alla morte, mi permetto di scriverti in maniera molto pratica, senza vittimismo o senza facilonerie da buon samaritano. Ti dico solo cose che ho sperimentato, poi vedi tu. Ti mando alcuni spunti di riflessione che potrebbero aiutarti. A me aiutarono, se vuoi prendili se no lasciali pure. Sappi comunque che io sono qui se ti va di parlare, o solo di ascoltare.

 

1)Non ti lasciare andare! C’è qualcosa che devi fare prima che la disperazione ti porti al suicidio!

 

2) Comincia col non dire che tanto è inutile che è sempre stato così e sarà sempre peggio! Questo modo di pensare è la logica conseguenza di un meccanismo distorto (basato su fatti reali) che ti cambia la prospettiva. Tu adesso non ci puoi fare niente la vedi tragica ma è diabolicamente “normale” che tu la veda così in negativo. Solo che non è vero.

 

3) Non ti scoraggiare se non ci riesci subito. Non ci riuscirai subito a pensare diversamente, se ci riuscissi non saresti davvero depresso. Allora per poterne uscire occorre un atto decisivo fondamentale che è  alla tua portata, continua a leggere.

 

4) Tutti ti diranno esci, divertiti distraiti, vai con gli amici, vai al cinema, vediti un bel film, leggi un libro.. ecc ecc  questi consigli, seppure dati in buona fede da gente che magari ti vuole bene, non sempre aiutano, anzi in certi casi possono peggiorare la situazione. Se uno fosse già in grado di fare tutto questo non starebbe tanto male! La continua spinta a farlo a scuotersi verso chi non ci riesce, fa aumentare il suo senso di frustrazione.

 

5) Non si tratta di “fare” delle cose, ma di immettere, usando tutta la volontà di cui disponi, un semplice pensiero “controcorrente”! Una cosa di un secondo che però può essere risolutiva. Continua a leggere.

 

6) Il pensiero giusto, al posto giusto, è in grado di deviare a monte la catena dei pensieri malefici che ti hanno portato alla depressione, che ti hanno portato giorno dopo giorno a vedere che tutto è inutile. Anche se teoricamente facile, ti sembrerà di dover spostare una montagna e sarai convinto che tanto sarà inutile. Ma lasciatelo dire da chi ha sofferto, non è inutile. E poi se anche lo fosse, che ci perdi? Tutt’al più torni come prima, ma almeno ci avrai provato e non potrai avere rimpianti di non aver tentato di tutto. Prosegui nella lettura.

 

7) Il pensiero si basa su un semplice ragionamento che tu DEVI FARE! ADESSO! Sforzati, fai quello che vuoi, ma è una possibilità che non devi buttare e devi farla!

 

8) Sa perché DEVI? Non solo per te stesso, magari per te stesso non hai più alcuna aspettativa né considerazione, ma per due motivi:

a) se hai una famiglia la lasceresti abbandonata. Non puoi farlo, non avresti scuse. In certi momenti “è troppo comodo” andarsene lasciare un bigliettino, chiedere perdono e farla finita! Se hai dei figli considera che il fatto che tu esista e continui a vivere (non importa come) sarà per loro un bene, mentre se te ne vai sarà per loro una violenta pugnalata che gli resterà per sempre e produrrà frutti avvelenati e forse non potranno più amare come dovrebbero. Lo so che questi discorsi ti fanno incavolare, ma sono la realtà. Il suicidio non te lo puoi permettere se qualcuno ti ama perché uccideresti anche loro. Che ne sai infatti se riuscirebbero a sopravvivere? E a che prezzo poi?  Forse hai debiti e non ce la fai più? Una ragione in più per non crollare! Pensi che i tuoi debiti non cadrebbero addosso alla tua famiglia se te ne vai? Che ricordo avranno di te? Tu non puoi volere il loro male perché ti amano, pure se non te lo mostrano come tu vorresti. Tu puoi fare troppo del male ad altri che non c’entrano, dunque stai fermo e ragiona senza isterismi o raptus depressivi.

b) Ti senti solo o sola? Ma cosa ne sai tu del domani? Che ne sai se domani non trovi qualcuno che ti capisce e vuole dividere la sua vita con te? E cosa gli vuoi offrire, le tue paure? La tua resa? Adesso lo so che per te non c’è il domani ma solo un presente impossibile da sopportare per il dolore, ma che miseria! Resisti!!! Non hai idea di quanto dolore possiamo sopportare se abbiamo una scintilla di motivazione!! Quindi non dire “non ce la faccio” dì piuttosto “qual è la motivazione del mio vivere?” La trovi la motivazione, stai tranquillo che la trovi! Perché esiste davvero.

Adesso per te la motivazione del vivere si presenta come un semplice atto del pensiero, ma faticoso da tirare fuori, come una piantina che sta dietro una siepe di spine dolorosissime. Per cui non sarà facile vederla. Però c’è. E questo è l’importante, non credi?

 

Se sei arrivato a leggere fino a qui sei stato in gamba, adesso no ti fermare, continua a leggere.

 

9) Dunque c’è una possibilità che hai, pure se non la vedi. E’ così!

 

10) E’ questo il pensiero vincente che devi subito immettere nella tua mente: Hai una possibilità di svoltare da ciò che vedi adesso e vedere come stano veramente le cose.

 

11) Tu non puoi crederci subito, l’ho detto io, adesso: “tu hai una possibilità di svoltare e risolvere, pure se no la vedi”. L’ho detto non perché sono bravo. Anzi al contrario, sono stato uno che ha fallito su tutti i fronti. Ma è solo dopo che me ne sono accorto di averla avuta! Me ne sono accorto dopo, quando ne sono uscito. E sai perché ne sono uscito?  Perché mi ero  aggrappato con tutta la mia disperazione ad un barlume di speranza (anche se ero convinto che era una cavolata e non speravo più). Lo so con sicurezza perché mi conservai tutti i diari di quello che passai. Solo dopo molto tempo mi resi veramente conto che “potevo essere”, mentre prima sapevo di “non essere”. Adesso ti sarà difficile da capire. E’ stato un momento che ricordo bene. Ma perché lo provai? Perché (pur non credendo molto) accettai l’ipotesi che potesse esistere una possibilità che io mi sbagliassi nel vedere tutto nero.

 

12) Non dire non ce la posso fare! L’accettazione di questa ipotesi (che io potessi sbagliarmi nel considerare la vita una schifezza) sommata al pensiero dei miei genitori a cui avrei spezzato il cuore per sempre, mi ha permesso di resistere giorno dopo giorno per circa quattro anni di inferno. Quando dico anni d’inferno so io a cosa mi riferisco, cose che non auguro a nessuno, che al solo ricordo rimango scosso ancora oggi.  Dunque non venirmi a dire che non ce la puoi fare! Come ce l’ho fatta io ce la puoi fare anche tu. Ti occorre solo un pensiero che interrompa la catena in cui sei caduto o caduta. Il pensiero te lo ripeto è questo: esiste la possibilità che tu non veda la realtà di come stanno davvero le cose: c’è come un inganno nei tuoi pensieri che ti fa vedere tutto distorto.  E’ questa distorsione che possiamo chiamare depressione, ti fa soffrire in modo che è sempre più insostenibile, come facendoti cadere in un precipizio nero, senza fondo. Ma puoi risollevarti un poco alla volta, con l’aiuto di Dio.

 

13) Accetta questa ipotesi e considera questo: tu non sai niente dell’al di là, non conosci Dio e la Sua potenza. Come ti presenterai a Dio se ti uccidi? E se il tuo dolore non finisse una volta morto? Tu non sai niente ed è presto per morire. Conosci solo la schiavitù della disperazione. Qualcuno ti ha convinto che non sei nulla che nessuno ti ha mai amato e che devi morire per stare meglio. E’ un inganno feroce! Sappi invece che esiste l’ingannatore, il nemico! Vi è un nemico dell’uomo e sai perché? Perché L’uomo è stato amato e salvato da Cristo e lui invece no. Lui il nemico l’avversario, sa che sarà annientato, ma  nella sua malignità vuol portare con sé quante più persone possibile, te compreso. La forza dell’inganno si basa sull’ignoranza dell’ingannato. L’uomo ingannato non lo sa, ma sarebbe già fuori da ogni potere del male.  Nel momento che pensa a questa possibilità è già mezzo salvato; nel momento che accetta questa possibilità è già salvo.

 

14) Queste non sono solo parole, quello che chiamiamo diavolo o satana sa perfettamente che esiste il mezzo per l’uomo di slegarsi di stare bene ed essere liberati dal male (la depressione è la massima espressione del male perché ti soffoca prima nello spirito e poi nel corpo fino alla morte completa); Satana sapendo che l’uomo è potenzialmente libero per i meriti di Gesù Cristo, fa di tutto per non farglielo sapere. Glielo nasconde e sai come fa a nasconderlo? Con una distorta analisi razionale dell’apparenza, che ti porta pian piano alla disperazione. Quello che vedi è ingannevole: non è vero che sarà sempre così e non è vero che non sei amato!!!

 

15) La cosa che non riesci per ora a capire è questa: tu sei libero dal male se accetti la possibilità di credere in Cristo Gesù che ti dona la salvezza e la libertà.

 

16) So che è difficile capire, ma in fondo sai che ti dico? E’ così importante capire? Io voglio stare bene, senza più la sofferenza! Allora se sto affogando e uno mi getta il salvagente, mi metto a fare domande filosofiche sulla composizione del salvagente, se regge la corda, se chi me lo ha lanciato è un angelo o è un ragazzino? Direi che l’importante è essere tirato su dall’acqua che mi soffoca. Io  a quel tempo ho afferrato il salvagente.

 

17) Sono passati più di 30 anni in cui ho vissuto amato ed avuto dei figli. Non dico che sono stato sempre benissimo. Ho avuto una vita come tutti ed ho gatto un sacco di altri errori. Ma dentro di me avevo ed ho una speranza. Nessuno me la porterà più via. Questo mi permette di vivere ed affrontare le difficoltà.

 

18) A te caro amico o cara amica che vivi la depressione non dico che tutto si risolve magicamente se avrai fede. Non funziona così. Dovrai faticare e piangere ancora ma se accetti quella possibilità di vita arai un motivo per lottare e vivere.

Immagina un naufragio..  una cosa è nuotare essendo vicino alla riva e una cosa è nuotare in mezzo all’oceano. Tu non sei lontano dalla riva. Che tu la veda o non la veda non è importante: dipende solo dal fatto che adesso per te è notte e di notte non si vede niente, però la terra ferma è vicina, dunque non ti arrendere non ti lasciare andare e afferra il salvagente del Signore. Digli subito, adesso: “Signore, con queste poche forze che mi rimangono ti supplico: salvami!”

 

19) Non voglio illuderti, la depressione lascerà il segno e una parte di te resterà sempre fragile. Nei momenti duri ti verrà spesso la tentazioni di abbandonare tutto, ma questa consapevolezza di essere fragile nel carattere,  ti permetterà di proteggerti più degli altri; così non cadrai di nuovo.

 

20) La tua sensibilità, che fu causa di dolore, una volta protetta dal Signore,  unita alla speranza,  potrà permetterti di  apprezzare l'intimità di Dio che sorpassa ogni parola per la sua grande serenità che ti dona. Sarà proprio SPERIMENTANDO questa serenità nuova che un poco alla volta riuscirai ad amare te stesso e gli altri. Aprendoti alla vita che ora ti sembra nemica. Un poco alla volta.

 

Avanti! Questa è la tua prova più dura, ma è una possibilità che devi darti, per amore di chi ti ama e che oggi ti è nascosto.

 

Se vuoi parlarne io sono qui.

 

Renzo – mispic2@libero.it

 

 

 

 

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