BENEDIZIONI GENERAZIONALI NON MALEDIZIONI -  CHI AMA IL SIGNORE DEVE ANCORA ESSERE LIBERATO DALLE MALEDIZIONI DEL PASSATO? - di Renzo Ronca - 26-1-20

 

 

 

 

Stamattina rileggevo questa frase:

 

Giovanni 14:23

Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

 

E’ davvero una bella frase.

Mentre la meditavo mi sembrava di poter adattare parte della sua profondità ad una certa dottrina che si sta insinuando nelle chiese da tempo e semina divisioni e timori:[1] parlo delle cosiddette “maledizioni generazionali” (o ancestrali, o familiari) e alla formazione di gruppi di esorcisti fin troppo attivi, che fanno di questa attività liberatoria la parte principale della loro predicazione.

Questo movimento spirituale è traversale, ovvero investe chiese di risveglio evangeliche (dove si dà grande importanza ai doni dello Spirito Santo soprattutto quello di liberazione), ma anche movimenti carismatici cattolici e  preghiere di liberazione ortodosse. Persone in buona fede lo attuano e lo seguono ma rischiano di essere presi in una strategia satanica molto sofistica e sottile, che può produrre più danni che benefici alle comunità cristiane.

 

La frase di Gesù ci parla di una grande benedizione aperta a tutti senza generazioni, senza passato, senza limiti di tempo. In un certo senso  potremmo parlare di semplici ma potenti “benedizioni generazionali” fino all'eternità, che vincono le paure di ogni forma di maledizione antica sugli oggetti, sulle case, sulle persone, sulle generazioni.

  

A volte la semplicità con cui parla Gesù è sconcertante e ci fa comprendere in un attimo argomentazioni dottrinali che l’uomo ha reso molto difficili.

Se uno mi ama

Già il “se…” è significativo. Tutti i credenti dicono di amare Gesù, ma è un atto solo mentale o richiede qualcosa di più? Non è troppo generico dire “io amo il Signore”?[2]

 

osserverà la mia parola

La base dell’amore verso Dio non è un atto solo intellettuale, ma consiste anche nello stazionare nella Sua parola e metterla in pratica.

 

e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

La misteriosa potente complessità amabile di Dio, se noi metteremo il ns cuore in Lui, metterà il Suo cuore in noi. Dimorerà presso di noi. Non passerà da noi andando via come fanno gli ospiti, ma abiterà stabilmente in noi e con noi. E non resterà in modo “asettico inodore insapore” senza farsi né vedere né sentire, ma si relazionerà con noi spiritualmente pungolando e confortando la nostra coscienza e si manifesterà in molti modi meravigliosi.

 

ORA IL PUNTO SOSTANZIALE DI QUANTO STIAMO TRATTANDO È QUESTO: se un credente (e dunque uno che ama il Signore) ha la presenza del Signore nel suo cuore, nella sua casa, allora da cosa deve essere liberato?

 

La superstizione e la non comprensione di passaggi biblici interpretati troppo alla lettera, possono confondere la nostra fede e mantenerci nella paura.

La paura è il contrario della fede, che invece rimane stabile in un mondo dominato dall’incertezza.

La precarietà del nostro sistema di cose (realmente esistente) non va confusa con l’incertezza di fede.

 

Quando ero piccolo, nelle campagne isolate dove sono nato si raccontava di case stregate e maledette, di zone dove c’erano gli spiriti, di fantasmi che risiedevano in certe zone e uccidevano le persone… Ora se diventiamo un poco più maturi nella fede, comprendiamo che dove c’è il Signore non c’è posto per le cose sataniche. Non occorre per forza ricorrere a specialisti che ci liberino delle maledizioni del passato, altrimenti c’è rischio di formare di nuovo una casta di super sacerdoti, che esercita un potere quasi magico, senza cui saremmo perduti irrimediabilmente, NONOSTANTE la nostra fede. Non si finirebbe più di aver paura, infatti nel nostro passato c’è anche Caino.

Dovremmo invece trovare pace in Dio, e questo si ottiene per fede con la presenza di Gesù:

Rom 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore

 

Allora se parlando in senso generale usciamo da quelle superstizioni -che le cacci dalla porta ed entrano dalla finestra-, comprendiamo che la maledizione non è tanto un anatema dal potere maligno superiore alle ns forze, ma è la normalissima conseguenza di chi non ha Dio. Mentre chi ama Dio, ha Dio in sé; cioè ha in sé non la maledizione ma la benedizione.

 

Questo non vuol dire che non si debbano più fare liberazioni dal maligno, ma che il credente, da quando è “nato di nuovo” per i meriti di Gesù, può riposare sereno in Dio assieme alla famiglia, senza andarsi a cercare paure inesistenti. [3]


 

 

 

 

 

 


[2] Due versetti prima è lo stesso Gesù a spiegarci cosa intende dire: Giovanni 14:21a Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama;  Amare il Signore significa avere ed osservare i suoi comandamenti. Non c’è un punto sostanziale biblico in cui l’ingannatore non abbia tentato di confonderlo: i comandamenti di Gesù non sono nuovi comandamenti (tipo “amiamo la pace nel mondo e va tutto bene”), che Lui ha sovrapposto a quelli vecchi del decalogo, ma sono quelli che Dio Padre ha dato a Mosè e che Gesù ha sempre messo in pratica e che non ha mai modificato: Matt 5:17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento 18 Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. 1Giovanni 2:3 Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4 Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; 5 ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui: 6 chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò.7 Carissimi, non vi scrivo un comandamento nuovo, ma un comandamento vecchio che avevate fin da principio: il comandamento vecchio è la parola che avete udita. Ora già questo, se ci pensate un momento, taglia, “pota” incredibilmente l’albero del cristianesimo professante di oggi, perché pochissimi rispettano tutti e dieci i comandamenti. Comunque sia, senza approfondire troppo perché certe verità si possono capire un poco alla volta, riferiamoci a quelli che nel profondo del cuore sentono di amare il Signore. [Per chi desidera approfondire può essere utile leggere on line il ns libricino non commerciale:  AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO ]

 

[3] Ho trovato nel web uno studio specifico in PDF sulle “maledizioni generazionali” di una chiesa pentecostale;  pur avendolo scorso velocemente senza soffermarmi, ho notato alcune affermazioni interessanti e forse condivisibili. Si trova qui: http://www.chiesaevangelica.info/G12_&_C/Maledizioni_generazionali.pdf

 

 

 

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