DAL SABATO ALL’ETERNITA’ - da "AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO" parte 9 - di Renzo Ronca - 28-1-19

 

 

 

(segue)

 Abbiamo compreso la volta scorsa che il sabato è come “tempo intermedio” tra quello terreno e l’eternità, quando saremo con Dio. Approfondiamo ancora.

 

Abbiamo anche visto che tra tutti i giorni, che nella Bibbia sono contraddistinti da un semplice numero (primo giorno, secondo giorno, terzo giorno…), solo il settimo giorno è l’unico ad avere un nome: sabato o shabbat.  Tale rilevanza o evidenziazione non è a caso, Dio non fa nulla per caso. Se potessimo immaginare un movimento nei giorni della settimana vedremmo che tutti i giorni migrano, si proiettano, confluiscono, trovano senso nel sabato.

Questo senso speciale del sabato che “raccoglie in sé gli altri giorni” è dato dal fatto che rappresenta un anticipo «una primizia di come la creazione sarà quando il progetto di Dio si sarà completamente realizzato. (…) Lo shabbath di Gen. 2:1a parla del riposo di Dio. Ma giacché l’umanità è a immagine di Dio, il riposo di Dio è una promessa di riposo per l’umanità (cfr. Mt 11:28-30). Il riposo promesso non è quel sonno che è fuga dalla storia. E’ la libertà e il bene di un nuovo tipo di storia. Osservato dal fedele di settimana in settimana, lo shabbath  è un disciplinato memento [ricordo n.d.r.] di come la creazione è stata intesa e voluta. Il riposo sabbatico di Dio è il fondamento di un umanesimo globale. Esiste per il bene dell’umanità (Mar 2:27). Che Gesù sia il Signore dello shabbath (Mar 2:28) significa una rottura con il vecchio mondo di sfruttamento alienante, dis-umanizzante (cfr.Amos 8:4-6).»[1]

 

Gesù disse che alla fine della Sua missione (il primo avvento), una volta “innalzato dalla terra” sulla croce (e per estensione innalzato al cielo nella resurrezione) “avrebbe attirato tutti a Sé” (Giov 12:32). Gesù il Figlio “attira” così come fa il Padre (Giov 6:44). Dio Padre Dio Figlio Dio Spirito attirano/conducono gli uomini verso l’eternità, come il sabato attira gli altri giorni. Tutta la creazione è volta all’eternità e proprio in vista dell’eternità il creato viene invitato a prepararsi: “Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; 20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l'ha sottoposta, 21 nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. 22 Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; 23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. 24 Poiché siamo stati salvati in speranza. Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora? 25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza.” (Rom 8:19-25)

 

Il Signore del sabato Gesù, è la porta (Giov 10:7) attraverso cui le pecore vengono condotte, e questa porta passa per lo stato di compiutezza di benedizione di appagamento di rivelazione che è nel sabato. Anche il sabato dunque “attira” a sé non solo gli altri giorni ma chiunque nel sabato riposa la sua anima.

 

Ma non dobbiamo dogmatizzare e vedere il sabato/riposo come un meccanismo acquisito, fisso immutabile nel tempo, come quelle parti meccaniche che girano sempre uguali chiamate “vite senza fine”. L’umanità si trasformerà in vari passaggi[2] e alla fine sarà diversa da come è adesso; quando stata “filtrata” nell’eternità non dovrà raggiungere di nuovo l’eternità; per cui il sabato allora non avrà più una funzione preparatoria o di invito alla trasformazione, ma già trasformata, rivestirà un significato più pieno: sarà una festa da vivere nella gioia in memoria e in gratitudine e in comunione con Dio e con tutto le creature e il creato.

 

Se questo è il punto d’arrivo, torniamo adesso a come siamo noi. Noi adesso siamo agli inizi perché siamo terreni, protesi per fede verso il premio della vita eterna. In pratica si comincia dal sabato. Questo protendersi idealmente del sabato darà a chiunque “entra” realmente in questo riposo sabbatico una vocazione spirituale a protendersi.

Questa vocazione di tutte le anime a Dio attraverso il senso del sabato, è un atto che nel ripetersi permea non solo gli individui, ma anche il tempo che gli individui vivono sulla terra. In un certo senso come intuì Einstein “il tempo si piega”, ovvero nel nostro caso il tempo terreno che si protende intuisce e scopre l’eternità, ci illumina e ci avvolge “piegandosi” modificandosi e modificandoci.

 

Vediamolo in modo più facile schematizzando:

1) Dio attira le anime a Sé e le invita ad essere sante come Lui è Santo; Sappiamo che questo avviene con continui input che stimolano in noi come il desiderio di dare una risposta di ritorno (per comprendere questo passaggio è bene leggere la pagina PDF allegata intitolata: “GLI INPUT DI DIO E LE NOSTRE RISPOSTE)

 

 2) La santificazione è un processo molto più ampio di come pensiamo e non riguarda solo lo spazio ma anche il tempo, e probabilmente anche altre dimensioni che non conosciamo;

 

3) Dio attraverso i comandamenti ci invita a seguire nello spirito e nel corpo determinate vie per il nostro bene che facilitano il nostro capire il nostro santificarci;

 

4) Il sabato è l’offerta primaria di Dio per facilitare ai nostri pensieri l’apertura alla meditazione del piano di Dio, che ci porta all’eternità;

 

5) Questa finestrella aperta del sabato ci permette con maggiore facilità di dare uno sguardo in questo paesaggio stupendo verso l’eternità, perché in esso è presente una speciale benedizione, un passaggio trasformante voluto da Dio stesso, in cui Lui stesso trova una speciale quiete e ce la vuole comunicare permettendoci di starGli più vicino;

 

(continua)

 

 


 

[1]

Da “Genesi” di Walter Brueggemann – Claudiana – TO

 

[2]

Gesù per primo attuò un percorso di trasformazione resurrezione e mostrò se stesso in un corpo spirituale; poi i credenti rapiti saranno “in un attimo trasformati” (1Corinzi 15:52); poi altri (Israele stesso) saranno riempiti di una speciale pienezza dello Spirito Santo al ritorno del Signore, poi alla fine dei tempi tutto sarà completamente rinnovato.

 

 

 

 

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