TUNNEL E LUCE - GALLERIA OSCURA NEL DESERTO - CHI HA PAURA DELLA SOLITUDINE? PUO’ ESSERE LA FORZA DEL CRISTIANO - di Renzo Ronca - 17-4-18

 

Immaginiamo una galleria oscura circondata, e a tratti coperta, dal deserto. Dentro questo lungo corridoio vi sono delle porte, e dietro le porte ci sono delle stanze che assomigliano alle aule scolastiche. Siccome la galleria è con pochissima luce e nel deserto c’è il sole splendente,  intravediamo alla fine della galleria un contrasto accecante di figure che si muovono in controluce. Noi non possiamo uscire subito, saremmo bruciati da quella luce; occorre fare delle tappe, procedere per gradi in quelle stanze.

Questo è il cammino di noi credenti nella nostra vita terrena. Mentre attraversiamo questo strano “tunnel” troviamo qualcuno che ci indica dove posare i nostri bagagli e cambiarci i  vestiti prima di entrare in una di quelle porte. Questa è la “santificazione”, vale a dire un progressivo distacco dalla mondanità per poter entrare poi nella casa di Dio, luogo a cui TUTTI siamo chiamati (non a caso vi sono parecchie esperienze “pre-morte” in cui viene visto un tunnel con la luce in fondo), ma in cui non tutti entreremo.

Purtroppo l’educazione sbagliata di alcune chiese di maggioranza ha fatto inciampare molti credenti, i quali, vedendo nei “santi” una speciale categoria di privilegiati, ha finito per rinunciare a quel processo di crescita interiore, che Dio invece rivolge a tutti noi.

1Tessalonicesi 4:1-10

1 Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più. 2 Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù. 3 Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, 4 che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, 5 senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; 6 che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima. 7 Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.

Il fatto di essere salvati per grazia mediante la fede non ci esime dal cercare -con la nostra volontà e il nostro impegno- “la santificazione”, cioè il sano e giusto distacco dalle cose del mondo, pur vivendo in esso. Cerchiamo di non aver paura dei momenti di solitudine interiore: possono diventare la nostra forza.

La “nuova nascita”, la conversione, il cammino cristiano, la santificazione, la consacrazione, ecc. non sono conquiste teoriche, non ce la possiamo cavare con un “sono d’accordo” intellettuale; occorre un impegno forte, anche in senso pratico, da parte nostra, per aderire alla santità che il Signore ci presenta.

Nelle ultime lettere del Nuovo Testamento, prima dell’Apocalisse, c’è un continuo richiamo alla vigilanza non solo verso il mondo, ma anche verso quelle “infiltrazioni” di falsa dottrina che si insinuano nelle chiese.

 

antinomismo Termine creato da Lutero per designare polemicamente la dottrina di Johann Agricola (Eisleben 1494 - Berlino 1566) che dalla tesi della salvezza mediante la sola fede deduceva l'assoluta inutilità delle opere buone, quindi dei precetti del Decalogo. Il termine esprime tuttavia un fatto più antico, e cioè l’avversione di numerosi gruppi cristiani (gnostici e marcioniti nella Chiesa antica; varie sette medievali) contro non solo le prescrizioni rituali, ma l’intero Antico Testamento, sentito come mera costrizione e vincolo, in antitesi al Nuovo Testamento, cioè alla nuova economia della Grazia e della libertà. (Treccani)

Se approfondiamo ad esempio la 2 Lettera di Pietro e la Lettera di Giuda vediamo come negli ultimi tempi la Chiesa di Gesù Cristo venga attaccata da false dottrine proprio al suo interno. Dal contenuto di queste lettere, rapportate al nostro quotidiano, ci accorgiamo come certa abitudini “normali” siano invece da rigettare. Un esempio può intravedersi nel concetto errato di “libertà sociale” che, se inserito nell’osservanza della fede cristiana, può facilmente diventare accoglienza di tutto, anche del peccato.

La santificazione è un cammino interiore-esteriore alla portata di tutti i credenti, purché questi sappiano “cambiarsi d’abito”, depositando ad ogni fase di crescita i bagagli e gli indumenti che avevano prima. E’ la scuola di Gesù, in cui il Maestro si esprime in tutti i nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo. Egli ci porterà gradatamente all’uscita di questa galleria oscura, che è la nostra vita terrena, fino ad incontrare il Signore con un “corpo glorificato” e a conoscere chissà quante meravigliose creature angeliche nella Sua casa! Questo corridoio passa nel deserto, ovvero nella solitudine. Cerchiamo dunque di non averne paura se ci troviamo già in essa, ma di accoglierla per quello che realmente è: una opportunità, un mezzo d’ascolto degli insegnamenti di Dio senza distrazione.

 

 

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