Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

La conversione di Zaccheo - Luca 19:1-10 - di Filippo - 5-11-17

1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». 6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo». 9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo; 10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».

Mentre Gesù attraversava Gerico, durante il suo terzo ed ultimo viaggio a Gerusalemme, un tale di nome Zaccheo, capo dei pubblicani, cercava di vederlo, ma non vi riusciva, perché c’era molta gente e lui era troppo basso di statura. Prima di proseguire con la storia, soffermiamoci su quanto la Scrittura ci dice di questo personaggio di nome Zaccheo. Iniziamo col dire che faceva un mestiere molto particolare: nella città di Gerico, era il capo dei pubblicani. In pratica, egli era il capo di quelli che raccoglievano i tributi per conto del governo di occupazione romano: a tutti gli effetti era considerato quindi un funzionario di Roma. Solo per questo motivo era per i giudei un peccatore pubblico, se poi a tutto questo ci aggiungiamo che era un uomo ricco, e che parte dei suoi beni provenivano, anche e soprattutto, da abusi sulle imposte, ecco spiegata la ragione di tanto disprezzo, tra la popolazione. Ma Zaccheo, aveva tanto sentito parlare di Gesù e dei suoi miracoli; seppe che quel giorno Egli sarebbe passato per la via principale di Gerico e decise di volerlo vedere, a tutti i costi. Così si precipitò in mezzo alla strada, ma la folla era molto numerosa, tutta la gente si era accalcata, lungo quella strada, per lo stesso motivo; tutti volevano vedere il passaggio di Gesù! Come se non bastasse Zaccheo era molto basso di statura, per cui, subito dopo un paio di salti e qualche spintone, si rese conto di non avere grandi possibilità di poterlo vedere. Ma non si arrese e decise di superare gli ostacoli: corse in avanti, lungo la via che Gesù avrebbe dovuto percorrere, non perché lì c’era meno folla, ma perché in quel luogo trovò la soluzione al suo principale problema: c’era un albero di sicomoro. Questi alberi si differenziano dagli altri perché sono molto alti, infatti possono raggiungere tranquillamente i 20 metri di altezza ed avere una chioma molto ramificata, spesso larga oltre i 5 metri. Salito sull’albero, presto ebbe una posizione di tutto rispetto, proprio sopra la strada. Quando Gesù passò da lì, alzò gli occhi e gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». Gesù, con queste poche e semplici parole, toccò per sempre il cuore di Zaccheo. Analizziamo la frase, parola per parola. Gesù non si rivolge a Zaccheo in modo generico, ma lo chiama per nome; con tale confidenza che dimostra quasi di conoscerlo. Ed è così: perché il messaggio è diretto proprio a Zaccheo. Lo sguardo di Gesù e le sue parole sono indirizzati a lui. Solo a lui! “…scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua.” Gesù deve fermarsi a casa di Zaccheo. Non è un caso che Gesù si trovi a passare da lì, ne è una coincidenza che Zaccheo sia salito proprio su quell’albero. Tutto dimostra il contrario: la frase “oggi debbo fermarmi a casa tua” è inequivocabile. Gesù ha un appuntamento con Zaccheo, in un giorno, ora e luogo prestabiliti da Dio. Tutto sta accadendo adesso, ma è stato pianificato, nei minimi particolari, tantissimo tempo fa dall’amore misericordioso di Dio Padre, il quale interseca le loro strade, affinché il Figlio possa incontrare Zaccheo e “fermarsi” nel suo cuore. Le vie del Signore sono imperscrutabili, ma noi dobbiamo avere la ferma fiducia che tutto quello che accade è già esistito nella mente di Dio: “…tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.” (Romani 8:28-30) Nessuno è in grado di conoscere il progetto di Dio, eppure sappiamo che c’è un piano, un disegno, che ci porterà, in qualche modo, in un’altra direzione, ma senza interferire con la nostra volontà. Infatti, non è Dio che forza Zaccheo a salire sull’albero, ma è egli stesso che decide di farlo: probabilmente egli è mosso solo dalla sua curiosità, ma Dio approfitta di questo suo desiderio di conoscenza, per dargli quell’opportunità di comprendere il Suo amore misericordioso.  “ Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e investigabili le sue vie!” (Romani 11:33)

Dio ha la capacità di sorprenderci sempre. Al momento giusto è in grado di intervenire nella vita di ognuno di noi, sovvertendo le nostre misere condizioni di poveri peccatori, aprirci gli occhi e lasciarci senza parole. 

Zaccheo, pur essendo un peccatore, colse l’opportunità di conoscere il Signore, si affrettò a scendere dall’albero e Lo ospitò in casa sua, con gioia. Tutta la gente criticò Gesù per essersi invitato a casa di un peccatore, ma Egli sapeva perfettamente che “…Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati.” (Luca 5:31) L’incontro con Gesù convertì il cuore di Zaccheo: la Scrittura dice: “…si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo».” Zaccheo non era più lo stesso uomo di prima. Il suo cuore era stato trasformato. Salì sull’albero di sicomoro come uno dei tanti peccatori perduti, schiavi dell’avidità di guadagno, di ricchezze, di piaceri, ma ne discese come uno dei tanti peccatori salvati, dall’amore misericordioso di Dio. “Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo; perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».

Ognuno di noi, superi le proprie difficoltà, salga sul proprio albero e attenda, con fiducia, la chiamata di Gesù. Egli, certamente, passerà presso di noi, ci chiamerà per nome e ci trasformerà per sempre.

 

 

Correlazioni

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