Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

È L’UOMO CHE CERCA DIO O È DIO CHE CERCA L’UOMO? - parte 2 - (Tratto dal cammino cristiano di persone che ci scrivono) - di Renzo Ronca - 11-8-17

 

 

 

 

(segue)  

Proseguiamo con questo secondo passo: 

 

1Giovanni 4:15-19

15 Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. 16 Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.

17 In questo l'amore è reso perfetto in noi: che nel giorno del giudizio abbiamo fiducia, perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. 18 Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore. 19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.

 

15 Chi riconosce pubblicamente che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio – su questo abbiamo parlato a lungo e tu lo hai riconosciuto. Riconoscerlo pubblicamente si riferisce ad un eventuale battesimo quando si manifesta davanti a testimoni la propria scelta. Riconoscendo Gesù come Signore, abbiamo una presenza di Dio in noi più costante e noi si rimane più uniti a Lui ("Dio rimane in lui ed egli in Dio").

 

16 Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. -  L’amore grande di Dio si è manifestato su una croce, quando in un certo senso il Signore ha offerto se stesso fino a morire come uomo, pur di togliere una condanna a morte contro di noi, che noi da soli non avremmo mai potuto togliere. Anche in questo noi abbiamo creduto.

 

Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. – Quando si dice che “Dio è amore”, purtroppo nel linguaggio comune lo intendiamo in una forma mondana riduttiva e superficiale perché diamo sempre all’amore un significato umano e non della grandezza di quello divino. La lingua italiana non ha differenziazioni per la parola “amore” come ad esempio quella greca (1). Dovremmo perciò ogni volta cercare di ricordare l’immensità di questo sentimento divino a cui aspira la ns anima ma a cui difficilmente la ns persona arriva finché sarà su qs terra.

 

17 In questo l'amore è reso perfetto in noi: che nel giorno del giudizio abbiamo fiducia, perché qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. Attraverso Cristo, Dio ha espresso se stesso e ci ha dato un modello per ripercorrere una strada che possa assomigliarGli. E’ tutto qui il senso della trasformazione spirituale cristiana in vista del Suo ritorno.

 

18 Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore.

Le nostre paure derivano dal fatto che non sappiamo amare; e non sappiamo amare perché non abbiamo accolto completamente Dio che ci ha amati per primo. Se avessimo accolto Lui che è Amore vivo continuo, ed è al di sopra di ogni potenza, di cosa dovremmo avere paura?

 

19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. E’ questo il senso centrale del nostro argomento di oggi. L’uomo non può amare se prima non ha accolto l’amore che viene da Dio. L’uomo non può inventare l’amore, può essere passionale e possessivo (eros) mentre l’amore di Dio è dare continuamente vita perfetta per sempre, cioè Se stesso in noi.

 

Possiamo ora concludere la nostra domanda iniziale: È L’UOMO CHE CERCA DIO O È DIO CHE CERCA L’UOMO?

 

L’uomo ha nel cuore l’istinto della ricerca perché è stato impresso nel suo DNA da Dio stesso (2). Questa inquietudine esistenziale trova sfogo e soddisfazione solo nelle progressive rivelazioni di Dio, che sa come aprire la nostra mente in modo adatto alla nostra natura (che Lui stesso ha creato). L’uomo cerca Dio come di riflesso, dopo essere stato cercato da Dio, che ci ha amato per primo. L’accoglienza e la fiducia che possiamo decidere di dare al Signore ci permette di conoscere quegli aspetti di Lui e di ritrovarli con sorpresa in noi stessi. Questo è il ns senso di identità, lo scoprirci parte di Lui. Dio ci ha cercati dall’inizio (“Dove sei?”Gen 3:9) e non smette di farlo. L’anima nostra riconosce la Sua voce e tenta di seguirlo. Dipende dalla ns volontà la decisione di ascoltarLo o meno. Tale nostra decisione può essere realizzata solo su una base di fiducia, cioè di fede. Questo è il “salto” che ci è richiesto per disposizione di Dio: avere fiducia in Lui.  E’ solo DOPO, che la coscienza –come un recipiente vuoto- sarà riempito della consapevolezza di aver scelto bene. Infatti è nella pace di una residenza celeste, già avvertita per fede, che Dio stesso produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo”  (Filipp. 2:13)

 

 

  

(1)

L’amore greco si classifica come: Eros, Philos, o Agape.

L’Eros  o l’amore erotico, si verifica quando è presente  l’attrazione fisica e sessuale 

Il Philos  è più comunemente chiamato “amore fraterno“. Tuttavia, questo non significa che i rapporti formati da esso avvengano solo tra maschi o in famiglie biologiche. Philos significa avere un senso di parentela, di condivisione della propria vita in maniera profonda. Il soggetto in questione potrebbe essere un compagno di vita o semplicemente un buon amico o la persona da cui si è imparato a fidarsi.

L’Agape ampiamente compreso in ambienti cristiani come il perfetto amore che Dio ha per la creazione. Viene citato nel versetto 3:16 di Giovanni. L’Agape è l’unico amore veramente perfetto e incondizionato. La perfezione trovata in Dio nella creazione resta, quindi, in ogni quadro, come l’esempio a cui l’umanità dovrebbe aspirare. Cercando di raggiungere un tale rapporto con un altro dà alla persona un livello molto più forte di quello che possono dare Eros e Philos. E’ in sostanza l’Amore spirituale o universale. Quello che eleva l’uomo, che gli fa comprendere che non è lui a possedere Dio ma esattamente il contrario. [sintesi liberamente tratta da  http://www.notizie.it/le-3-classificazioni-dellamore-greche-eros-philos-e-agape/]

 

(2) Ecclesiaste 3:11 “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori [degli uomini] il pensiero dell'eternità, sebbene l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta.”

 

 

 

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