Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

NUOVA NASCITA E RIVELAZIONE

-di Renzo Ronca - 13-4-16- h. 9,30 - (Livello  3 su 5) 

 

 

 

 

Può capitare di parlare con persone molto intelligenti ma con cui non riesci a parlare di certi argomenti su cui sembrano assenti o chiusi, che non sai se non li capiscono o non li vogliono capire. E’ senza dubbio una contraddizione: intelligenza e grettezza, eppure può capitare. Ti accorgi che loro sono proprio estranei a quello che stai cercando di dire; e più parli e peggio è; le piccole differenze sembrano dei solchi, poi diventano dei muri; alla fine non sai più se il marziano è lui o sei tu; così lasci perdere con un senso di frustrazione. Tuttavia non c’è da rimanerci male, c’è un motivo a tutto questo, almeno nel campo della fede, come vedremo tra poco. Del resto se Dio potesse essere raggiungibile solo in base alla nostra intelligenza, allora solamente quelli col quoziente più alto Lo conoscerebbero; e poi chissà… magari sarebbe inutile perché questi, sentendosi “bravi”, cadrebbero di nuovo per il loro orgoglio. Il nostro invece è un Dio che si rivela agli umili, a chiunque abbia in Lui fiducia; ed è questo di cui parleremo oggi: la RIVELAZIONE DOPO LA NUOVA NASCITA.

 

Abbiamo già trattato in maniera dettagliata la “Nuova nascita” (1), un argomento basilare che, se ancora non l’avete fatto, vi consiglierei di approfondire con calma. Partendo proprio da  questo studio già trattato, vediamo di riuscire a capire perché certe persone, anche molto sapienti ed intelligenti, non possono vedere certe verità di fede che a noi sembrano invece relativamente semplici.

 

Riprendendo il discorso della “nuova nascita”

 

Fig.1

 

 

In qs fig.1 vediamo uno schema dell’insieme dell’uomo nella sua completezza secondo la creazione di Dio: “Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tessalonicesi 5:23).

 

L’intelligenza è una delle caratteristiche che hanno sede dell’anima (coscienza di sé, al centro dello schema), che liberamente elabora i dati della mente e decide con la volontà quale sia il comportamento giusto da adottare di volta in volta. Tutto dipende dallo “spirito dell’uomo” (il centro del disegno): se esso è illuminato dallo Spirito di Dio, allora l’anima, la mente può prendere coscienza delle verità della rivelazione di Dio, altrimenti rimane privo di questi dati, per cui elabora ma mancando di informazioni non arriva da nessuna parte. Ecco allora che la mente di un uomo che non è “nato di nuovo”, potrà anche essere brillante, ma non potrà mai comprendere il passaggio fondamentale che Dio ci ha donato, cioè la salvezza per grazia in base alla nostra fede.

 

fig.2

 

 

Solo Gesù Cristo ha aperto la porta tra Dio e spirito dell’uomo, unico luogo dove può nascere la coscienza di Dio (vedi fig.2). Per i meriti di Gesù infatti, Dio-Spirito-Santo può di nuovo consolare, guidare, correggere, edificare, nutrire lo spirito dell’uomo; e da qui la Sua luce può trasmettersi all’anima -il nostro “io”- (vedi freccette gialle);  e se questa non è troppo orgogliosa e superba, se riesce a trovare la necessaria umiltà, allora può capire l’essenza di Dio. Si perché in noi un ricordo di Dio è stato già messo all’atto della creazione (come un imprinting); e solo in Cristo possiamo riattivarlo, riconoscere la “voce di Dio” quindi fidarci, avere fede, quindi essere in comunione con Dio e arrivare ad aprire la mente.

 

Infatti l’ultimo secondo della vita di Cristo prima di morire fu la nostra salvezza: “Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò.” (Luca 23:46).  Gesù “a gran voce” gridò e fu il grido non di un perdente ma di un vittorioso, perché non consegnò al padre un semplice spirito di un semplice uomo distrutto, ma lo spirito di chi aveva preso su di il peccato di tutti noi, perché aveva adempiuto la legge fino alla morte, pagando al posto  nostro e liberandoci dalla condanna. Questa è la porta della grazia che si apre di nuovo a chi, se è sufficientemente umile da abbassare il suo “ego”, accetta e segue la Signoria di Gesù Cristo, per mezzo del Quale lo Spirito Santo ci è stato donato.  La rivelazione di Gesù è come un’apertura dal buio alla luce. Vediamolo meglio:

 

Appena Gesù morì si strappò la cortina del tempio

 

Nel tempio (2) vi era un “Luogo santissimo” dentro cui nessuno poteva accedere, a parte il Sommo sacerdote una volta l’anno (prefigurazione del Cristo). Questo luogo inaccessibile (non aveva finestre) in cui l’Eterno manifestava la Sua gloria, conteneva l’arca del patto con dentro le tavole della Legge, ed era diviso dal resto del tempio da una cortina di stoffa molto spessa, pesantissima, di 20 cubiti di altezza e 20 cubiti di lunghezza (circa 9 metri); secondo lo storico Flavio “nemmeno due cavalli che tiravano uno da una parte e uno dall’altra avrebbero potuto strapparlo”. Alla morte di Gesù questo velo pesante “si squarciò nel mezzo” (Lc 23:45),   “dall’alto in basso” (Mt 27:51 e Mc 15:38); sarebbe come dire un’azione per opera di Dio stesso: a partire  dall'alto, luogo della Sua dimora, verso il basso, cioè la realtà terrena. E’ in questo squarcio avvenuto per mezzo del sacrificio di Cristo, che sta il motivo per cui alcuni possono capire ed alcuni no. "Rivelare" tra l'altro significa letteralmente "togliere il velo" (Treccani) e solo per mezzo della fede in Cristo Gesù questo velo viene tolto, non c'è altro mezzo.  

Leggiamo questo commento:

“Questa conclusione dunque, va meglio puntualizzata calandoci nel contesto di tutto il racconto della morte del Signore. La lacerazione del Velo del Tempio corrisponde all’eliminazione di ciò che si frapponeva tra il luogo dov’era l’alleanza e il luogo dell’offerta e il popolo; quindi l’ultimo respiro di Gesù annulla la separazione cultuale, cioè la distanza tra Dio e l’uomo è colmata da Cristo. Lo spiega molto bene la lettera agli Ebrei quando dice: «Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri attraverso una tenda più grande e più perfetta non costruita da mani d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione: Egli entrò una volta per sempre nel suo santuario, non mediante il sangue di capri e vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna» (9,11). Gli evangelisti intendono dire, in questo senso, che con l’evento della morte del Signore tutti hanno libero accesso alla salvezza; oppure si può dire con la lettera agli Ebrei che Gesù è il vero sacerdote, con la morte attraversa il velo, lo supera una volte per tutte, compiendo il rito dell’espiazione una volta sola e in modo definitivo. Le due interpretazioni si completano a vicenda.” (3)

 

Ebbene, chi non crede in Cristo ha una mente ancora velata, chiusa, ottusa; infatti chi non crede in Cristo, non ha un Sommo Sacerdote che lo possa giustificare, salvare, santificare, elevare, ricollegare alla pace con Dio Padre. La “rivelazione” divina per chi non ha riconosciuto Gesù come il Messia, non è avvenuta; dunque l’intelligenza di queste persone, pure fosse al di sopra della media, non potrà elaborare altro che uno spazio vuoto.

 

Anche per questo dice: 2Corinzi 3:12-18

12 Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza, 13 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. 14 Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. 15 Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 16 però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. 18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

 

Caro lettore, se non l’hai ancora fatto, chiedi a Dio Padre per mezzo di Gesù, questa “nuova nascita”. Chiedi l’umiltà necessaria affinché il tuo “io” possa fare spazio agli stimoli dello Spirito Santo; questi “pungoli” attiveranno in te la memoria della creazione, l’imprinting che Dio ha messo in te. E’ da questo che ha inizio la sapienza, la libertà e la vera conoscenza di te stesso.

 

  

 

 

 

 NOTE

(1) LA MERAVIGLIOSA NUOVA NASCITA NELLA SPIRITUALITA’ CRISTIANA 2 - VERSIONE CON RIFERIMENTI BIBLICI, ESPRESSA IN MODO SCORREVOLE – (PDF - 13 pagine) Sintesi dello studio presentato da Renzo Ronca a VT  il 24-3-16

 

(2) Può essere utile leggere il ns studio in PDF: IL PERCORSO DELL’UOMO NEL SANTUARIO DI MOSÈ COME IL CAMMINO DELLA NOSTRA VITA 

 

(3) Tratto da “Cos’era il «velo del tempio» che si squarciò alla morte di Gesù?” di suor Giovanna Cheli, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell'Italia centrale.

 

 

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