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NOSTRO (Matteo 6:9b) - ISTRUZIONI DI GESU’ AI DISCEPOLI PER LA PREGHIERA - Riflessioni utili per lo studio sul "Padre Nostro" - Renzo Ronca - Parte 7 - (12-6-15) - agg. 12-10-20

 

 

 

 

 

Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome (Matt 6:9)

 

 

Se Dio è Padre ed è “nostro” significa che stiamo parlando di una famiglia con dei figli e che noi siamo in mezzo a tutti questi figli.

 

Inoltre Dio Padre non è “mio” nel senso di un’appartenenza singola, personale, che riguarda solo per me stesso.

 

Noi non saremmo nulla se non fossimo parte della invisibile Chiesa del Signore. Questo senso comunitario ci dà forza perché all’amore del Padre si somma quello dei miei fratelli, che pregano per me.

 

«Solo comportandosi quali fratelli tra loro i credenti possono essere figli di Dio e solo vivendo da figli possono stabilire una relazione da fratelli.» [1]

 

«Il pronome plurale “nostro” indica che anche quando il singolo fedele prega nella sua cameretta associa a sé nella preghiera i fratelli assenti. Gesù nell’insegnare la preghiera ai suoi discepoli ricorda che nessun orante è mai solo: tutti insieme i discepoli di Gesù invocano il loro Padre celeste e testimoniano di essere stati resi fratelli e sorelle dalla chiamata di Gesù che li unisce.

In questo il Padre Nostro segue la tradizione liturgica d’Israele talché si può dire che esso è la preghiera dell’Israele spirituale, consapevole della sua unità come popolo di Dio.  […]  Il pronome plurale “nostro” ci ricorda anche che noi non possiamo essere in comunione con Dio (come potrebbe presumere il chiamare Dio Padre) se non siamo in comunione d’amore con i fratelli e le sorelle (non solo quelli della nostra chiesa o fede…)»  [2]

 

«Dio non è Padre solo per me, io non sono figlio unico. Gesù, l’unico che lo era, ha rinunciato a questo diritto per dare a me, a noi tutti il privilegio di condividere con lui la paternità di Dio. Dio è anche padre dei miei fratelli. Un Padre divino, santo, perfetto ma anche dei fratelli umani, peccatori e pieni di difetti. Eppure per tutti, Padre nostro. Gesù ci invita a non separare e a non opporre il Dio del cielo al fratello in terra, a non privilegiare il rapporto con Dio a scapito di quello con il fratello. Devo imparare a pregare e a vivere questo “noi”.» [3]

 

La parola "nostro" è una evoluzione dell'amore maturo. Quando l'uomo si unisce ad una moglie i due non sono più dei singoli individui che ragionano dicendo "io desiderio questo, io faccio questa cosa.." ma imparano a dire: "noi faremo questa cosa perché sarà per il bene comune". Se da una parte dunque il nostro "io" diminuisce, dall'altra il "noi" -in una famiglia che si arricchirà anche di figli- acquista e sperimenta ampi spazi di gratificante generosità ed amore responsabile.

 

Questo ci fa anche riflettere sulla complessa natura di Dio Padre che è anche Dio Spirito Santo e Dio Figlio.

 

Noi siamo stati creati "a sua immagine" anche nella rappresentazione di una famiglia, di un "noi" in cui l'offerta di sé è il principio dell'amore comune.

(continua)

 

[1] http://www.studibiblici.it/appunti/Il%20padre%20nostro.pdf

[2] http://www.laparola.net/studi/studi.php?s=480

[3] http://www.chiesaevangelica.org/pages/studio1.php

 

 

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