"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)

 

 

SIATE PAZIENTI NELLA TRIBOLAZIONE - Romani 12:12b – (di Renzo Ronca) - RIFLESSIONI DETTAGLIATE SULLE ESORTAZIONI DELL’APOSTOLO PAOLO IN ROMANI 12:9-21 . N.14 - 25-2-15-

 

 

 

 

La pazienza è la “disposizione d’animo, abituale o attuale, congenita al proprio carattere o effetto di volontà e di autocontrollo, ad accettare e sopportare con tranquillità, moderazione, rassegnazione, senza reagire violentemente, il dolore, il male, i disagi, le molestie altrui, le contrarietà della vita in genere” (Treccani).

 

Secondo la Bibbia la pazienza è uno dei frutti dello Spirito Santo (1), una componente dell’amore (2), una parte del “carattere” di Dio (3), un mezzo per raggiungere la felicità (4).

 

In questo passo l'apostolo specifica dove esercitare la pazienza: "nella tribolazione".  In effetti con la pazienza ci forziamo a fare il contrario di quanto l'impulso vorrebbe. Restiamo fermi dominando l'impulso che in certe occasioni ci porterebbe a peccare. Una pazienza dove non ci sia un forte e autocontrollo della nostra mente e delle nostre azioni mantenendo un atteggiamento equilibrato, sarebbe una finta pazienza. La pazienza si esercita quando esistono contrarietà e sofferenze di vari tipi e livelli, a volte anche molto pesanti. Eppure è proprio in questo esercizio che persino le afflizioni, per il cristiano, viste da una certa angolatura, possono essere considerate come positive, perché è partendo da esse che la pazienza può formarsi; e la pazienza è come un passaggio per andare oltre: da questa esperienza si arriva alla speranza, che ci spinge ancora in avanti e fino alla conoscenza dell’amore di Dio, che viene sparso nel nostro cuore. (5)

 

Tramite la pazienza manteniamo lo sguardo fisso sul nostro obiettivo (6) che è la “casa celeste” e questo ci darà la forza di resistere coerenti.

 

La pazienza con il mantenimento costante della fede nelle piccole cose ci permette di esercitare queste virtù anche nelle cose più grandi (7). 

 

Ed in effetti abbiamo due esempi di “grande pazienza” che tra loro sono mirabilmente legati:

La prima pazienza è quella di Dio. Egli non ha distrutto subito l’uomo, pure se questi si è comportato molto male contro di Lui, contro se stesso e contro il creato. Dio ha progettato una salvezza, che arriverà e che per fede intuiamo. Questa salvezza si sta realizzando in migliaia dei nostri anni, ma non perché il Signore ritarda, bensì perché vuol salvare tutti gli uomini buoni; e come potrebbe farlo se non facendoli prima nascere e vivere affinché scelgano la fede in Lui? Solo quando tutti quelli da Lui concepiti saranno nati ed avranno avuto la possibilità di scegliere tra Dio e non-Dio si compiranno i tempi.

Pensaci: se avesse distrutto il mondo come potrei essere io qui a scrivere e tu lì in questo istante a leggere? Invece adesso, proprio per la pazienza di Dio, io e te siamo qui, vivi, nella fiduciosa attesa della Sua salvezza.

 

“Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2Pietro 3:9). “..e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza…” (2Pietro 3:15)

 

La seconda pazienza è una virtù che Dio dona alle anime stanche per permettere loro di restare vivi.  Parlo di quelle persone che hanno già scelto il Signore, che hanno già avuto un anticipo del Suo amore e lo ricambiano come meglio possono, ma sono amareggiate e stanche da questo sistema così corrotto. Queste anime potrebbero languire in un mondo come il nostro, privo di amore e di giustizia; si potrebbero avvilire ed appassire come piante senz’acqua nel deserto.

Ma sia sempre ringraziato il Signore, Il Quale conosce la nostra poca forza, i nostri cuori e sa come effondere in essi le Sue consolazioni, affinché non solo non siamo presi dallo sconforto, ma riusciamo persino miracolosamente a trasmettere le virtù del Signore che riceviamo:

 

Il Signore diriga i vostri cuori all'amore di Dio e alla paziente attesa di Cristo. (2Tessalonicesi 3:5)

 

“Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione” (2 Cor 1:3-4)

 

Coraggio dunque! Mi rivolgo soprattutto quelli come me: noi che sappiamo di avere  per natura un temperamento poco paziente, impegniamoci chiedendo a Dio quella forza d'animo che sappiamo di non avere, ma che avremo, per i meriti di Cristo. Da questa pazienza esercitata e provata, impareremo l’autocontrollo, la pietà, l’amore (8).

Lode a Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 NOTE

 

(1) Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; (Galati 5:22)

 

(2) L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, (1Corinzi 13:4)

 

(3) Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di aver tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, (Romani 15:5)

 

(4) Ecco, noi definiamo felici quelli che hanno sofferto pazientemente. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso. (Giacomo 5:11)

 

(5) ..“non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, 4 la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. 5 Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. (Romani 5:3-5)

 

(6) Vale più la fine di una cosa, che il suo principio; e lo spirito paziente vale più dello spirito altero (Ecclesiaste 7:8)

 

(7) Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. (Luca 16:10)

 

(8) Voi, per questa stessa ragione, mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; 6 alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; 7 alla pietà l'affetto fraterno; e all'affetto fraterno l'amore. 8 Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo. 9 Ma colui che non ha queste cose, è cieco oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi peccati. 10 Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai. 11 In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. (2 Pt 1:5-11)

 

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