Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene - Romani 12:21 di Anna Cuomo  da: RIFLESSIONI DETTAGLIATE SULLE ESORTAZIONI DELL’APOSTOLO PAOLO IN ROMANI 12:9-21 . N.2 - 17-2-15-

 

 

 

 

Per quel che riguarda il cristiano, la sua vita spirituale, iniziata con la nuova nascita,  si concretizza anche nella vita di tutti i giorni con un impegno costante nel contrastare il male.  Un male che si presenta con molte facce. Nessuno potrà spiegare mai in modo razionale come il male sia entrato nel mondo. La ribellione a Dio e alle Sue leggi sembra il modo più sicuro per schierarsi dalla parte del male e dargli forza. Si, perché il male, come una pianta velenosa, viene alimentato e rafforzato da azioni umane che nascono in un cuore dove Dio non è presente e i cui effetti vanno talvolta oltre la stessa volontà dell'uomo.

Il male, inteso come peccato, se lo “tocchiamo” ci contagia e cresce rapidamente.

Alcuni considerano l'esistenza del male come una sorta di prova dell'inesistenza di Dio, eppure tutti intorno a noi c'è tanta di quella bellezza ma anche tantissimo bene. Se ci fosse solo il male, non esisterebbe alcuna forma di vita e nemmeno lo stesso universo.

L'impegno del cristiano si muove in due direzioni, sia nel non compiere il male, sia nel non rispondere al male con altro male. Abbiamo tutti sperimentato come anche una semplice discussione possa sfociare facilmente in lite se ciascuno incalza con argomentazioni sempre più forti e come invece, in certi casi basta ritirarsi affinché gli animi si calmino e torni la pace.

Oggi spesso il male presenta la sua faccia più feroce, attraverso atti sanguinari sostenuti dal fanatismo ma anche da interessi politici ed economici nonché da sofisticate strumentalizzazioni ad hoc.

Viviamo in un mondo apparentemente progredito ma in cui si compiono continui atti di barbarie e spesso ci sentiamo impotenti di fronte a tanto male o a volte siamo addirittura tentati di rispondere al male o alla violenza ripagando con la stessa moneta. Le parole di Paolo in Romani 12:21 riprendono alcuni concetti già affrontati da Gesù nei vangeli, come il porgere l'altra guancia o il perdonare i propri nemici. Non c'è debolezza in questi comportamenti ma la piena consapevolezza che il bene è l'unico mezzo per contestare il male. Si può arginare il mare in tempesta con qualcosa che abbia la stessa forza?  No, l'unico modo è creare dei sistemi che contrastino la forza delle onde impedendo che possano fare danni. Il comportamento del cristiano devi essere sempre orientato al bene, in qualunque momento, e anche quando c'è burrasca, non deve farsi travolgere ma affidarsi a Dio e chiedere il suo aiuto affinché possa uscirne sano e salvo e spezzare i legami col male che rendono l'uomo schiavo e lo allontanano dalla sua vera essenza.

 

pag precedente  -  pag seguente  -  Indice riflessioni in pillole   -   Home

 

per partecipare scrivi a mispic2@libero.it