LA VOLONTA’ DI DIO PER IL CREDENTE E’ IL PRESENTE, QUELLO CHE TI SI PRESENTA

 di Renzo Ronca - 22-1-15- (19-4-21)

 

 

 

 

Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano. Àlzati dunque, scendi e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io». (Atti 10:19-20)

 

 

Per chi ha il suo pensiero nel pensiero di Dio, vale a dire per chi è unito a Lui in una forma di abbraccio spirituale giornaliero, non c’è più bisogno di dire “cosa devo fare adesso?” perché è il fare benedetto che busserà alla sua porta.

 

La più alta espressione di fede è il nostro abbandono completo alla volontà di Dio, consapevoli che quella volontà sia il meglio per noi stessi e per il creato che ci circonda.

 

La pecorella si fida del suo pastore Gesù, come il bambino si fida della mano che gli porge il suo papà. E’ questo atto del “fidarsi” che va fatto nostro, che va preso e fatto crescere come una pianta rara e preziosa. Il fidarsi non è solo per la mano del papà, ma per la sua persona intera, per la sua vicinanza intera, per l’aria intera attorno a lui e noi, per il tempo che passiamo vicino a lui. Se stiamo vicini a Dio sempre sarà un tempo eterno.   

Il bambino sa che il suo papà è vicino anche se non gli dà sempre la mano, lo vede, sente i suoi passi, la sua voce, ed è tranquillo in questa vicinanza; accetta ciò che gli sta intorno con naturalezza, come si accetta un respiro dopo l’altro. Sa che nulla di male gli potrà capitare finché il papà sarà lì vicino.

Questo “fidarsi di Dio”, nel nostro crescere diventando adulti, diventa tranquillità serenità e fiducia anche nei nostri gesti quotidiani. E’ come se il papà Gesù da accanto a noi passasse dentro al nostro cuore. La Sua presenza è continua e costante, non ci abbandonerà mai. Se uno sa questo, se lo SA VERAMENTE, allora ogni cellula del suo corpo lo sa e ogni parte del suo pensiero lo sa; egli sarà stabile, sicuro in ogni cosa.

 

Dio si è sempre preso cura dell’uomo e sempre continuerà a farlo. Saperlo, sentirlo, esserne sicuri davvero, ci permette di rilassarci di entrare in uno stato d’animo di grande confidenza col futuro.

Che importa infatti sapere con esattezza i particolari di quello che ci accadrà se sappiamo già adesso che Dio è nel nostro presente e che sarà sempre più nel nostro futuro?

Dio avvolge l’infinito. Dio ci ama. Se ci ama ed è in grado di fare un manto di tutte le stelle, non sarà in grado di regolare il nostro futuro per noi che lo amiamo?

 

Quello che “ci capita” dunque non è un prodotto del caso, ma è un tassello per arrivare a quella eternità che aspettiamo.

 

Noi non sappiamo nulla dell’eternità a cui siamo chiamati; la immaginiamo come un tempo lunghissimo ma non la capiamo. E se non sappiamo pensieri di questo genere, come possiamo preoccuparci di quello che sarà domani? Il domani sarà quello che l’Eterno ci manda. Lui è il Regista della vita dell’universo. Il domani è come il presente che ci sfugge; non è alla nostra portata e quello che non l’uomo non capisce gli procura ansia e paura. Ma noi siamo di Dio e Lui è vicino a noi; non abbiamo questa ansia e questa paura. Siamo con la nostra mano nella mano del Signore e il domani sappiamo che sarà un bene per noi. Questo ci basta ed è per questa consapevolezza che diremo ad ogni giorno nuovo: “Si, giorno amato da Dio, vieni pure con i tuoi misteri; io accetto te come mio domani benedetto; accetto questa vita mia perché il domani, io stesso, il tempo e i fatti, tutto è nelle mani di Dio. Non avrò paura alcuna e ad ogni cosa dirò: Si.”

 

 

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