Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LUCA 11:14-24 - L’UOMO FORTE E L’UOMO PIU’ FORTE

 di Renzo Ronca - 23-10-14-h.11 - (Livello 3 su 5)

 

 

21 Quando l'uomo forte, ben armato, guarda l'ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro; 22 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l'armatura nella quale confidava e ne divide il bottino. (Lc 11:21-22)

 

 

 

 

 

 

 

Anche questa volta per interpretare bene il senso della frase di Gesù sull'"uomo forte" occorre capire il contesto specifico in cui Lui agisce e parla. Esaminiamo allora l'intero l'episodio:

 

Il v.14 dice: Gesù stava scacciando un demonio che era muto; e, quando il demonio fu uscito, il muto parlò e la folla si stupì.”

Gesù dunque esercita la Sua autorità in una liberazione dagli spiriti maligni; Egli è il Signore che si rivela e lo scopo della Sua rivelazione è far comprendere Israele che il regno di Dio è giunto e comincia a manifestarsi.

 

Satana non può impedire l’autorità del Signore Gesù, gli deve essere sottoposto, tuttavia può lavorare trasversalmente, cercare di confondere le anime, immettere dei dubbi, complicare le spiegazioni… Infatti è scritto: “15 Ma alcuni di loro dissero: «È per l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16 Altri, per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo.”

 

Ma Gesù consce le intenzioni dei cuori, anche di quelli ingannati o malvagi, e sa bene come rispondere. Non li zittisce ma spiega, rivela le verità con una logica ineccepibile.

 

Per prima cosa determina il discorso in maniera ordinata con l’esempio preventivo del “regno”, perché quella è la sua finalità, dimostrare che il regno di Dio è presente in Se stesso.

Usando dunque l’esempio di un regno generico prepara le menti a comprendere il resto del discorso ed allo stesso tempo esprime in concetto di base semplice e condiviso da tutti:

17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e casa crolla su casa. 

 

Messa questa base concreta, indiscutibile, passa subito ad una domanda diretta che spiazza chi lo voleva mettere in cattiva luce:

18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno?

 

Il contenuto è semplice: se io opero mandato dal diavolo allora il regno del diavolo è diviso in se stesso e sta per crollare.

In effetti non c’è risposta di fronte a questa logica così precisa.

Gli ascoltatori dunque invece di seminare dubbi su Gesù (agisci per il potere del diavolo) sono costretti ad accettare dubbi sul regno del diavolo.

 

Gesù non solo li blocca ma va oltre, li incalza e supera i tentativi di inganno con la Sua sapienza ed intelligenza:

Poiché voi dite che è per l'aiuto di Belzebù che io scaccio i demòni. 19 E se io scaccio i demòni con l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli?

 

In effetti se i sacerdoti del tempo scacciavano il diavolo per la potenza di Dio, e se anche Lui faceva lo stesso, allora o tutti e due erano da criticare oppure tutti e due erano da condannare.

 

Perciò, essi stessi saranno i vostri giudici. 

In effetti se i sacerdoti del tempo cacciavano il diavolo “con il dito di Dio”, allora quelli che criticavano Gesù dicendo che Lui lo faceva per il potere del diavolo, avrebbero condannato se stessi.

 

A questo punto Gesù riprende il centro del discorso:

20 Ma se è con il dito di Dio che io scaccio i demòni, allora il regno di Dio è giunto fino a voi

 

Non ci può essere nulla da obiettare a questo ragionamento perfetto:  Se Satana cacciasse se stesso sarebbe ridicolo. Siccome i vostri “rabbi” (1) cacciano Satana con la potenza di Dio, dunque anche io che sono un Rabbi faccio la stessa cosa. Ma se faccio questo con la potenza di Dio allora significa che la potenza di Dio, il Suo Regno si è avvicinato a voi.

 

Gesù poi aggiunge un altro esempio, un poco più difficile, che però alla luce di quanto abbiamo detto è ora possibile interpretare:

 

21 Quando l'uomo forte, ben armato, guarda l'ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro; 22 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l'armatura nella quale confidava e ne divide il bottino. 

Si parla qui di un "uomo forte" e di un "uomo ancora più forte". Quasi tutti i commentatori ritengono che il primo uomo forte sia riferito a Satana, il quale “possiede” la sua casa i suoi averi confidando nelle sue armi. Tutto quello che questo primo uomo forte possiede non sono solo gli averi materiali, ma anche gli schiavi conquistati, cioè le anime. Quando arriva l’uomo “più forte di lui” vale a dire il Messia, Gesù Cristo, non solo lo vince (il diavolo Gli è sottoposto) ma gli toglie le armi su cui confidava (gli inganni) e gli riprende anche il bottino, ovvero le anime imprigionate, cioè il popolo di Dio che era ingannato.

 

Lode a Dio che in Cristo sempre libera chi confida in Lui.

 

 

 

 

 

(1) RABBĪ (ebraico e aramaico rabbī, greco ῥαββί, ῥαββεί). - Titolo onorifico dei dottori ebrei, costituito dal sostantivo rab, "maestro", e dal suffisso pronominale di prima persona singolare: quindi "mio maestro" (cfr. l'italiano "monsignore") – Dal termine Rabbi deriva l’odierno “Rabbino” - (Treccani)

 

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