Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

SERVIRE DIO, COME?

 

di Renzo Ronca - 8-1-14- h. 10,15 - (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

L’anima che si accosta Dio per amarLo e servirLo, se è sincera, è consapevole di non sapere nulla senza le aperture mentali e spirituali dell’Eterno. Dunque non sa nemmeno come amarLo e servirLo. E’  Dio_Spirito-Santo che trasferendosi continuamente tra il cuore di Dio-Padre ed il cuore nostro fa da tramite, ci rende più compatibili, addolcisce la terribile potenza divina e ci istruisce suscitando in noi il volere, il fare e l’essere.

 

Filippo se avesse ragionato con la sua testa, forse per servire il Signore evangelizzando sarebbe andato nel centro di una città dove ci sono tante persone, non si sarebbe recato in una strada deserta (Atti 8:26); ma era lì invece che c’era bisogno di lui con l'Etiope. Allo stesso modo Timoteo forse non sarebbe rimasto in Efeso (1 Tim 1:3) o Tito non sarebbe rimasto a Creta (Tito 1:5), ma era lì, in quel momento e in quel modo che lo Spirito Santo aveva bisogno di loro, se volevano servire.

 

Noi abbiamo una idea nostra su come debba agire lo Spirito Santo e non ci rendiamo conto che con questa attitudine ci esaltiamo al di sopra di Dio stesso, peccando. Certo siamo spinti da buone intenzioni, ci basiamo da ragionamenti dedotti dalle Scritture, però non va bene. Non c’è una legge comportamentale nell’amore che è la base delle sollecitazioni di Dio_Spirito-Santo. Nelle predicazioni di Gesù l’obiettivo non era ottenere la maggioranza delle conversioni con sapienza, bravura, miracoli ed “effetti speciali”… Non maggioranza-quantità, ma qualità dei cuori. Gesù si rivolgeva ad ognuno individualmente toccando i singoli cuori. Il nostro concetto di predicazione-evangelizzazione fatto di microfoni, canti, mimi,  balli, musiche, palchi su immense folle con amplificazioni di migliaia di watt e schermi giganteschi, potrebbe non corrispondere a quanto ci viene chiesto dallo Spirito Santo.

 

Giovanni Battista fu lasciato nel deserto per molti anni e quando parlò con franchezza fu ucciso per volere di una sciocca ragazzina. Agli occhi del mondo e del buon senso quest'uomo sarebbe un perdente,  invece è un grande davanti a Dio (Matt 11:10-11), un modello per tutti noi che prepariamo la strada al ritorno del Signore. Lo stesso percorso di Gesù fino alla morte in croce fu considerato scandaloso per i Giudei, eppure noi sappiamo che ci portò la Vita.

 

Chi vuole davvero servire Dio dunque deve prepararsi ad essere piccolo. Molto piccolo. Non si deve aspettare grandi riconoscimenti dai fratelli di fede, e non deve disdegnare di camminare da solo nei deserti, perché è nella solitudine che si contra Dio e viene forgiato il carattere.

 

Se a Dio_Spirito-Santo piacerà mandarci in una strada deserta o in una piccola chiesa o in una grande chiesa, noi lo accetteremo con uguale gratitudine perché ci ha reputati degni di servirLo. Se ancora la strada del nostro servizio incontra più di una croce, noi proveremo ad accettarla chiedendo aiuto al Signore, perché anche Lui portò la Sua croce. E se lo Spirito Santo vorrà rafforzarci con doni e carismi noi l’accetteremo con timore, perché sarebbe meglio servire in povertà che in ricchezza per via delle nostre debolezze umane. Chi ha ricevuto responsabilità e doni allora, rimanga sempre umile e faccia spazio agli altri fratelli. Non cerchi di essere un leader accentratore, ma solo un servitore tra gli altri. Non dica con orgoglio: “sono un servo di Dio” ma dica con mansuetudine: “sono un tuo servo fratello”.

 

Correlazioni

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