Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

TRADIZIONE COME VERITA’ ACQUISITA - Il contadino e la porta - I posti in chiesa - Le croci di legno -  TRADIZIONE E SCRITTURA - 2 - di Renzo Ronca - 7-11-13-h.11- (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CONTADINO E LA PORTA

Ho assistito una volta ad un curioso fatto: C’era una porta, un arco romano antico nelle mura del paese dove tutti potevano passare per andare e tornare dalla campagna. Questo transito era così da sempre. Ad un certo punto però il Comune del paese, per motivi di traffico, decise di fare un senso unico, così da quella porta si poteva solo uscire.

Un contadino anziano col suo motorino entrò da quella porta nella piazza dov’ero anche io e dove era anche la macchina dei vigili urbani. La vigilessa lo fermò e lo rimproverò proibendogli di passare ancora da lì perché appunto adesso c’era il senso vietato. Quel contadino non accettò affatto questa regola e cominciò a protestare quella che per lui era un incomprensibile prepotenza! –Come sarebbe?- disse – Io sono sempre passato da qui… da quando sono nato che passo da qui! E adesso mi venite a dire che non ci devo più passare!?-

 

Ecco, tutti possiamo capire l’anziano contadino e provare anche simpatia per lui, ma l’abitudine (seppure consolidata chissà da quanti anni) non gli dava diritto di fare come voleva.

Tuttavia permettetemi una riflessione: se a continuare a passare da lì non fosse stato solo un contadino ma tutta la popolazione? Voglio dire, se il mantenimento di certe abitudini non  fosse un fatto privato ma una consuetudine di una comunità o di un paese o di una nazione intera? Cosa potrebbero fare i vigili urbani o ciò che essi rappresentano, cioè la legge?

Come vedete le cose potrebbero complicarsi. Facciamo degli esempi per capire meglio.

 

LA DISPOSIZIONE DEI POSTI IN CHIESA

In molte chiese c’è ancora oggi la consuetudine di far accomodare le donne da una parte (generalmente a sinistra) e gli uomini dall’altra. Questa separazione non ha origini bibliche ma motivi pratici (1). Resta il fatto che se sei un fedele di quella chiesa e ti siedi vicino a tua moglie non puoi sottrarti agli sguardi accigliati di tutti gli altri fedeli! Questo giudizio che viene tacitamente espresso in certe chiese e quel senso di colpa che nasce in chi si sente giudicato, penso che potrebbe/dovrebbe essere combattuto dai pastori o dagli anziani. Non dovrebbe essere tollerato o addirittura incoraggiato! Se non è una legge biblica allora perché facciamo in modo che questa legge esista ancora?

 

ABITUDINI COME POSSIBILI CULTI?

Quando potevo camminare più agilmente ero solito andare in un eremo abbandonato, nel bosco, per raccogliermi nella lettura della Parola e nella preghiera. C’era un grande crocefisso vicino alla radice dell’albero in cui mi sedevo. Una volta mentre riflettevo sulla croce mi ritrovai a fare una piccola croce con due rametti dell’albero legati tra loro. Seguii il corso dei mei pensieri, poi alla fine me ne andai appoggiando quella crocetta di legno vicino al grande crocefisso.

Passarono un paio di settimane e tornai allo stesso luogo. Fui meravigliato nel trovare una decina di croci di legno di varia grandezza accanto a quella crocetta che avevo lasciato io. Il posto è frequentato da diverse persone soprattutto nel periodo estivo ed evidentemente qualcuno si è sentito di fare la stessa cosa costruendo una piccola croce, pensando fosse giusto così, per fare una specie di offerta…. Penso che sia una abitudine questa principalmente di tipo cattolico. Fatto sta che quel semplice atto di posare un oggetto di legno (seppure a forma di croce) stava determinando una consuetudine. Magari poteva diventare anche una tradizione: “chi va all’eremo lasci una piccola croce in segno di devozione”. Mi sentivo un poco responsabile di quello che seppure in piccolo poteva assomigliare ad un nuovo culto, così, pur col massimo rispetto, senza distruggere niente, cercai di sistemare quei pezzi di legno in modo diverso, non come se fossero su un altare, ma come semplicemente appoggiati… In questo modo nel giro di una decina di giorni la “tradizione della croce dell’eremo” finì.

Anche qui, vedete, c’è da riflettere.

(continua)

 

 

 

 NOTE

(1)In campo cattolico pare si abbiano notizie fin dal medioevo; sembra che alcuni parroci attuassero questa divisione per evitare che ci si scambiassero commenti ed apprezzamenti (da parte degli uomini alle donne). In campo evangelico invece pare che la consuetudine nacque nel periodo del fascismo, al tempo della legge Buffarini Guidi per la difesa della razza: si pensava che nei culti delle ADI chissà cosa si facesse, si parlava persino di festini! La divisione tra maschi e femmine allora fu probabilmente una conseguenza per mostrare alle autorità che era tutto ordinato ed in regola.

 

 

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