Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA PORTA STRETTA - (Luca 13:22-30)

- 24-7-13-h.7,45 -

 

 

 

 

 

Luca 13:22 Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme. 23 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: 24 «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove venite". 26 Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!" 27 Ed egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori". 28 Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori. 29 E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio. 30 Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi».

 

La prima cosa che notiamo in qs passo è che “Un tale” fa una domanda a Gesù, ma Lui non gli risponde direttamente, bensì si rivolge alle persone; “Ed egli disse loro"

Certe domande infatti («Signore, sono pochi i salvati?») non sono essenziali ma rivelano una curiosità non sempre utile. Per questo Gesù “distoglie l'attenzione dei suoi uditori dal lato curioso o speculativo di questo soggetto, e la chiama sul suo lato profondamente pratico, secondo il quale la felicità eterna dei peccatori che periscono dipende dalla ricerca immediata ed ardente, per parte loro, della salute” (1)  

“Benché Gesù non dica nulla del numero dei salvati, non esita a proclamare che grande sarà quello dei perduti”

“Si noti l'antitesi fra i pochi, del vers. 23, e i molti, del ver. 24”.

“Un'altra più marcata [evidenziazione] ancora è nel ver. 24, quella fra sforzatevi, e cercheranno, poiché è dal differente modo di cercare, indicato da questi verbi, che dipende il successo o la rovina”.

 

La «porta stretta» deve intendersi l'usciolino che trovasi accanto al portone e pel quale s'entrava nel cortile di un palazzo, o di qualsiasi pubblico edifizio. Per quest'usciolino si facevan passare nelle grandi feste i convitati, affin di esser certi che non entrava nessuno all'infuori di essi. Questa porticina rappresenta Cristo, mediante il quale solo noi possiamo entrare ad abitare in sicurtà, primieramente nella Chiesa spirituale in sulla terra, quindi nelle stanze gloriose del santuario celeste”.

“L'«entrare per la porta» deve intendersi del vero pentimento e della fede Salutare in Cristo, come per l'unico e sufficiente Salvatore, che costituiscono la conversione del peccatore, la sua riconciliazione con Dio, e la sua fuga dalla «via spaziosa che mena [conduce]  alla perdizione».

Il vocabolo sforzatevi, letteralmente agonizzate, indica uno sforzo continuo, intenso, e doloroso, come quello dei concorrenti nei giuochi atletici della Grecia, o quello che uno farebbe per aprirsi il passo fra una gran calca di gente, fino a quella porticina, cui tutti tendevano ansiosamente. Non è difficile immaginarsi il pigio, la confusione, il caldo, la violenza, l'animosità di una tal scena; il Signore ci dice che da consimile lotta deve esser marcato pel peccatore il suo «passaggio dalla morte alla vita»”.

“S'incontrano grandi difficoltà per entrare per «la porta stretta»; devonsi vincer nemici che la circondano e ci contendono a palmo a palmo il terreno; sacrificare abitudini oziose e fors'anche viziose; molto occorre abbandonare e lasciare indietro; imparare ed acquistar molte cose contro le quali il cuore carnale lungamente si ribella. Il subir questa disciplina, sotto l'insegnamento dello Spirito Santo, con ferma determinazione di non lasciarsi vincere o stancare, è cosa indispensabile per entrar nella vita. «Se adunque alcuno è in Cristo, egli è nuova creatura, le cose vecchie son passate; ecco, tutte le cose son fatte nuove» 2Corinzi 5:17”

L'insegnamento speciale, però, di questo passo ci par essere il contrasto fra i due modi di cercar, l'entrata nella vita, contrasto che è espresso dai due verbi e il Signore ci comanda di «agonizzare», perché il semplice, «cercare» è uno sforzo troppo debole, ed intere moltitudini periscono per esserne accontentate. Alcuni cercano il favore di Dio e la felicità eterna, senza la conversione o la fede in un divino Salvatore; altri li cercano con indolenza, posponendoli alle attrazioni mondane; altri sperano ottenerli con mezzi che Dio non ha mai indicati; altri ancora li vorrebbero, ma facendo delle riserve per i loro interessi mondani, per certi piaceri peccaminosi, o per non perdere l'amicizia del mondo. In questi e in altri simili modi molti rimangono privi della salute, benché abbiano avuto chiare convinzioni, momenti di serietà e di zelo, cambiamenti parziali di condotta. In una parola, il «non potranno» col quale termina questo versetto indica impossibilità morale di entrare nel regno di Dio, per qualsiasi altra strada che per la porta stretta, cioè per l'unica ed appieno sufficiente giustizia di Cristo.”

 

(1) tutte le frasi riportate tra virgolette sono state prese dal  Commentario esegetico-pratico dei quattro Evangeli R. Gualtiero Stewart. - 3 Ed. di Enrico Bosio, - Torre Pellice, Libreria Editrice Claudiana, 1929 visibile in www.laparola.net

 

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