Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

L’OPPRESSIONE A CUI SIAMO SOTTOPOSTI TUTTI I GIORNI FINIRA’

 di Renzo Ronca - 14-5-13 - h.9,45 - (Livello  2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se si dovessero scegliere le caratteristiche del nostro tempo in tutto il mondo non avremmo difficoltà ad elencarle: oppressione, perversioni, ingiustizia, condizionamento, inganno, povertà, disperazione, guerre, esodi, confusione, ecc. Direte che questo c’è sempre stato ed è vero, ma erano situazioni più limitate, nel senso che accadevano in alcuni regni, in alcune nazioni… adesso, con il fenomeno della globalità, queste cose avvengono in contemporanea su tutta la terra.

 

Inoltre una volta era facile capire chi erano gli oppressori, bastava vedere chi era il tiranno e capivi che era lui ad affamare il popolo. Adesso invece non c’è una sola persona, ma organizzazioni nascoste di gruppi di persone sempre più rapaci e fameliche, che hanno in mano potere, economia, eserciti e i “mass media” con cui possono ingannare, appiattire ed addormentare le coscienze.

 

Di fronte a tutto questo l’uomo che cerca di darsi una spiegazione e di salvarsi è una minoranza senza armi. Se si guarda intorno obiettivamente e razionalmente non sa spiegarsi perché ci sia tanta violenza e tanta ingiustizia. Nella sua amarezza allora, come dice Salomone subisce due tentazioni:

 

1)Godersi la vita in tutti i modi. “Per l'uomo non c'è nulla di meglio che mangiare e bere e godersela nella sua fatica […]” (Eccl 2:24 -ND);

 

2) Cadere nella depressione che fa invidiare chi è morto o addirittura non è mai nato:

“MA di nuovo io ho vedute tutte le oppressioni che si fanno sotto il sole; ed ecco, le lagrime degli oppressati i quali non hanno alcun consolatore, nè forza da potere scampar dalle mani de' loro oppressatori; non hanno, dico, alcun consolatore. Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora. Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole. (Eccl 4:1-3 -Diodati)

 

Ma queste, come abbiamo detto, negli eccessi sono tentazioni che vanno combattute:

 

1)Non è che uno non debba ricavare piacere dalla vita, anzi è bene cercare cose che ci piacciono e goderne se è frutto del nostro lavoro. Ci riferiamo a quel modo un poco pessimistico di consumare  la vita che è la ricerca dei piaceri solo perché  “tanto se è così nulla cambierà mai ed è inutile ogni altra cosa..” Una specie di pensiero perverso che invece di riflettere sulla maturazione dei tempi e dell’avvicinarsi del ritorno del Signore, agisce al contrario, per mancanza di fede:

Il Signore, l'Eterno degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a far lamento, a radervi il capo, a cingere il sacco, ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si mangia carne, si beve vino... 'Mangiamo e beviamo poiché domani morremo!' (Isaia 22:12-13) 

 

2)Tutti chi più chi meno possiamo deprimerci ascoltando i telegiornali di questo periodo. La cosa è infelicemente “normale”.

Ma noi non siamo cristiani? Il problema per i credenti è dimenticarsi delle promesse di Dio. Non dobbiamo lasciarci andare, abbandonarci alla tristezza, noi abbiamo una speranza a cui dobbiamo restare aggrappati: Il Signore tornerà ci consolerà farà giustizia. Le nostre consolazioni ci saranno, sono sicure, dobbiamo solo resistere.

 

Leggiamo insieme questi passi suggerito dallo Spirito di Dio a Isaia:

 

Rallegratevi con Gerusalemme ed esultate con lei, voi tutti che l'amate. Gioite grandemente con lei, voi tutti che siete in lutto per lei, affinché siate allattati e saziati al seno delle sue consolazioni, affinché possiate bere copiosamente e deliziarvi con l'abbondanza della sua gloria. Poiché così dice l'Eterno: «Ecco, io farò giungere a lei la pace come un fiume e la ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati, sarete portati sui suoi fianchi e accarezzati sulle sue ginocchia. Come una madre consola il proprio figlio, così io consolerò voi e sarete consolati in Gerusalemme. Voi vedrete questo, e il vostro cuore gioirà, le vostre ossa riprenderanno vigore come l'erba fresca. La mano dell'Eterno si farà conoscere ai suoi servi e si adirerà grandemente contro i suoi nemici». Poiché ecco, l'Eterno verrà col fuoco, e i suoi carri saranno come un uragano per riversare la sua ira con furore e la sua minaccia con fiamme di fuoco. Poiché l'Eterno farà giustizia con il fuoco e con la sua spada contro ogni carne; e gli uccisi dall'Eterno saranno molti. «Quelli che si santificano e si purificano per andare nei giardini, dietro un idolo che sta nel mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose abominevoli e topi, saranno tutti quanti consumati», dice l'Eterno. «Io conosco le loro opere e i loro pensieri; sta per giungere il tempo in cui raccoglierò tutte le nazioni e tutte le lingue; esse verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò un segno nel loro mezzo e manderò alcuni dei loro superstiti alle nazioni: a Tarshish, a Pul e a Lud che tirano l'arco, a Tubal e a Javan, alle isole lontane che non hanno udito la mia fama e non hanno visto la mia gloria; essi proclameranno la mia gloria fra le nazioni, e ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le nazioni come un'offerta all'Eterno, su cavalli, su carri, su portantine, su muli e su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme», dice l'Eterno. «come i figli d'Israele portano un'offerta in un vaso puro nella casa dell'Eterno. Prenderò pure alcuni di essi per sacerdoti e per Leviti», dice l'Eterno. «Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l'Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l'Eterno. «Quando essi usciranno, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà e il loro fuoco non si estinguerà, e saranno in orrore ad ogni carne». (Isaia 66:10-24)

 

Facciamoci coraggio cari fratelli! Se oggi abbiamo motivo di piangere non pensiamo di essere soli ed abbandonati, perché nessuno di coloro che si sono affidati al Signore sarà abbandonato! Egli tornerà presto, farà giustizia e ci consolerà uno per uno.

 

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