Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

RIDIMENSIONIAMOCI

Non abbiamo trovato nulla da soli, siamo stati inseriti da Dio in un progetto già esistente - Noi "non-Giudei" piccoli nella Bibbia di Israele - Ringraziamo ed impariamo l’obbedienza anche noi.

di Renzo Ronca - 11-4-13- h.16 -  (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

Ricordiamoci sempre che l’uomo, nonostante si creda sapiente, conosce molto poco di se stesso e dell’universo (1) .  Di Dio poi sappiamo  poco o niente.

Questo per dire che dovremmo partire con modestia in ogni tipo di ricerca, sia essa scientifica o spirituale o di altro genere.

 

Per quanto sia difficile e forse ripetitivo vorrei insistere su un punto: noi siamo occidentali e non giudei. La nostra mentalità razionale-scientifica poco si adatta alla comprensione istantanea del senso del Vecchio Testamento e dei discorsi del Giudeo-Gesù. Per apprenderlo dobbiamo passare per una finestrella piccola, dove per andare dall'altra parte bisogna un poco inchinarsi.

 

Noi prendiamo tutto quello che è scritto nella Bibbia e lo mettiamo pari-pari nel nostro vissuto, con la nostra mentalità “mi-faccio-tutto-da-me”, col nostro pragmatismo, con le nostre filosofie liberaliste (2) di cui ci vantiamo tanto.

I “non–Giudei” (dunque anche noi) hanno conosciuto la Bibbia (e dunque l’Eterno) solo perché il Signore li  ha inglobati in un piano preesistente.

 

Romani 10:19

Ma io dico: Non ha Israele compreso? Mosè dice per primo: «Io vi muoverò a gelosia per una nazione che non è nazione; vi provocherò a sdegno per una nazione stolta».

 

Romani 11:11

Io dico dunque: Hanno inciampato perché cadessero? Così non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai gentili per provocarli a gelosia.

 

Concedetemi un detto alla romana: ci siamo entrati "per straforo". Dobbiamo dunque toglierci quel complesso di superiorità secondo cui noi arriviamo a Dio perché siamo bravi. Noi non siamo affatto bravi, siamo invece stati fortunati ad essere stati amati da un Dio che inizialmente non cercavamo.

 

Romani 10:20

E Isaia arditamente dice: «Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me» (cioè ai pagani, alle nazioni non giudaiche)

Noi nella Bibbia siamo talvolta considerati (esistenti) solo come in riferimento ai Giudei ed è in quel riferimento che troviamo una prospettiva; prospettiva che ci dovrebbe ridimensionare. Siamo come innestati su una “radice santa”

 

Romani 11:24

Infatti, se tu sei stato tagliato dall'olivo per natura selvatico e innestato contro natura nell'olivo domestico, quanto più costoro, che sono rami naturali, saranno innestati nel proprio olivo.

 

Tutto questo discorso serve a dire che dobbiamo avere maggiore rispetto ed umiltà quando ci accostiamo alla Bibbia.

Questo libro ci è stato aperto dal Cristo Vivo e siamo stati istruiti alla sua lettura per mezzo dello Spirito di Dio. Non dobbiamo crederci qualcosa di importante, come se da soli, esaminando tra tanti libri, avessimo il merito di aver trovato e scelto quello più adatto che parla di un dio più forte di un altro. Noi siamo solo un’estensione della grazia di Dio, ma come una "seconda scelta".

ANCHE a noi può essere concessa la grazia, SEMPRE CHE rispettiamo il patto di Dio con l’uomo così come devono rispettarlo i Giudei, nostri “fratelli maggiori”.

 

In realtà la Bibbia, per alcuni di noi, è divenuta solo recentemente un mezzo di riscontro, che procede di pari passo con l’esperienza diretta di una nuova nascita, basata sul rapporto diretto con Dio-Persona.

 

Per molti di noi, che si autodefiniscono “credenti cristiani”, dio è solo il bene. Le vie di Dio, oggi, sono confuse con le “vie del bene” in senso lato. Dove il “bene” dipende molto dal soggetto che lo compie. Il bene è relativo. L’uomo infatti  è sempre convinto di fare azioni per il “bene”.

 

L’idea dell’obbedienza a Dio fa perdere molto il fascino del credere liberamente in Dio. Se non riusciamo a coniugare in modo cristiano “obbedienza e libertà” vuol dire che restiamo solo cristiani teorici e razionali; alla fine restiamo distaccati non tanto dal mondo, quanto dalle vie di Dio.

 

«Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa, custodirai i miei cortili e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me. (Zaccaria 3:7)

 

Se vogliamo anche noi entrare nella casa di Dio dobbiamo anche noi imparare l’obbedienza, la solennità, il rispetto alla potenza dell’Eterno. Dobbiamo ringraziare ogni giorno il Risorto perché si è ricordato di ciascuno di noi e non ci ha abbandonato alla deriva in cui ci trovavamo.

 

 

 

NOTE

(1) Della totalità del nostro cervello sappiamo ancora poco;   dell’universo poi, nonostante dettagliate mappe [..] si è riusciti ad individuare solo il 10% della sua massa come dichiarato nel 2001 al New York Times da Bruce H. Margon, astronomo all'Università di Washington: « È una situazione alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90% [della materia] dell'Universo. » (wikipedia)

(2)Il complesso dei principî, delle concezioni e delle ideologie in cui si esplica un atteggiamento, etico e politico, che ha al centro i problemi della libertà e della sua difesa, e che riconosce all’individuo un valore autonomo, tendendo a limitare l’azione statale, nelle sue varie determinazioni, in base a una costante distinzione di pubblico e privato. (Treccani, 2a)

 

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