Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LA BIBBIA - 1

TANTE TRADUZIONI, TANTE PAGINE , COSA RACCHIUDE, DI COSA PARLA, COME AVVICINARSI A QUESTO LIBRO.

Appunti sintetici per lo studio personale non commerciabili tratti liberamente dalla lettura di “ La Bibbia – Nuove istruzioni per l’uso” di Jean Claude Verrecchia (2010 ediz. ADV)   -  a cura di Gabriella Ciampi /aprile 2013 (Livello  3 su 5)

 

(Papiro Chester Beatty del III sec dC – conservato a Dublino)

La Bibbia è il libro più venduto al mondo e il meno letto, oltre che il più frainteso.

 

Nota introduttiva della curatrice:

I seguenti appunti provengono da un piccolo manuale del 2010 del prof.  J.C. Verrecchia[1],

 

manualetto utilissimo per il profano che vuole avvicinarsi alla lettura della Bibbia in modo informato.

Ho cercato di sintetizzare alcuni punti che, durante la lettura, ho trovato interessanti e utili per me, sperando che lo siano altrettanto per altri lettori.

Seguirò lo stesso percorso offerto dall’ Autore e pubblicheremo di volta in volta una sintesi della lettura (in tutto saranno cinque parti).

Spero di aver svolto un lavoro corretto e fedele alle intenzioni dell’ Autore, e mi scuso in anticipo per gli errori inconsapevoli. GC

 

I/SCEGLIERE UNA BIBBIA

Ci sono tantissime Bibbie, dal costo inferiore a 10,00 €  a oltre 100,00 €, da mille pagine o da tre volumi, per non considerare la copertina, verde, blu, rossa, in pelle, in cartone….

Quella in tre volumi è uguale a quella di mille pagine? È lo stesso testo? Perché così tante versioni, traduzioni ed edizioni?

  • E’ noto che nella Bibbia  l’Antico Testamento (AT)  è stato scritto in ebraico e alcuni capitoli in aramaico (alcuni passi in Daniele ed Esdra). Alcuni libri (che i cattolici chiamano

deuteronomici e i protestanti apocrifi[2]) ed il Nuovo Testamento (NT), sono stati scritti in greco.

Quindi, a meno di non conoscere queste lingue nella forma antica, i comuni mortali devono ricorrere ad una traduzione, lavoro sui testi sacri non recente essendo iniziato già nell’antichità[3].

  • Non possediamo i testi originali della Bibbia in ebraico, aramaico o greco, ma abbiamo soltanto copie di altre copie.

Nel 1947 vicino al mar Morto è stata scoperta una collezione di manoscritti dell’Antico Testamento, tra cui ci sono anche numerosi manoscritti non biblici; ma anche qui non si trattava di originali ma di copie antichissime. Questi ritrovamenti sono auspicabili e preziosissimi perché permettono di approfondire e ampliare gli studi, raggiungere una sempre migliore precisione nella traduzione e avvicinarsi cosi sempre più ai testi originali attraverso parallelismi. Poter disporre di varie copie/fonti permette di confrontare le versioni, di migliorare le traduzione e quindi anche la comprensione del testo.

  • Le traduzioni della Bibbia devono tener conto dei fatti geografici, storici, sociologici e politici.

La lingua si evolve, cambia nel tempo, l’italiano parlato e scritto di oggi non è come quello di un secolo fa e nemmeno di mezzo secolo fa. Nascono neologismi, alcune parole diventano desuete, lo stile varia, si adatta alla cultura, alle mode, alla società.

E’ importante che anche la Bibbia sia tradotta in una lingua corrispondente all’uso comune, così come in una lingua comprensibile a tutti, dalla persona erudita a quella occasionale. Una versione perfetta della Bibbia è comunque destinata ad essere rivista affinché non resti cristallizzata in un linguaggio e in un tempo del passato ma continui nel tempo a portare ovunque il suo messaggio universale.

  • La linguistica moderna considera due tipi di approccio alla traduzione:

1)       la traduzione formale           e           2)  la traduzione dinamica

1.La traduzione formale privilegia la fonte. Un termine viene tradotto sempre allo stesso modo, un sostantivo traduce sempre un sostantivo, un verbo un altro verbo, ecc. Il dizionario è strumento indispensabile e la regola di base è rispettare e privilegiare soprattutto l’autore del testo e la lingua originale, la correttezza formale della traduzione che deve essere il più fedele possibile.

2.La traduzione dinamica privilegia il lettore. Non è la parola che dà significato alla frase ma la frase che dà significato alla parola” (J.C.V.). Viene abbandonata la corrispondenza formale, ci si preoccupa di più della comprensione, non è più privilegiata la lingua originale del testo da tradurre bensì la lingua di arrivo e il senso generale.

Sono due approcci diversi, con funzioni diverse, nessuno più fedele o migliore dell’altro. Sono necessari entrambi.

  • La maggior parte delle traduzioni  italiane sono valide.

Il fatto che ce ne siano tante non deve far pensare che non vi sia uno studio accurato e un controllo scientifico: il traduttore che si dedica a questo lavoro lo fa con passione e con l’intento preciso di “far rivivere il testo”. In questo caso l’impresa è veramente difficile considerando quanto il linguaggio biblico sia pieno di simbolismi e metafore.

Esistono circa 24.000 copie antiche del testo biblico, alcune sono frammenti con pochi versi, altre contengono grandi parti della Bibbia; per es. il manoscritto di Leningrado è il più antico e completo dell’AT. Ma ci sono tante versioni degli stessi brani: dell’ AT sono circa cinquemila. Del Nuovo Testamento si contano 88 papiri (provenienti in gran parte dall’Egitto),  il più antico è il papiro John Rylands  risalente al 110 d.C. e contenente soltanto alcuni versetti del vangelo di Giovanni (18:31-33,37,38).

Esiste un ramo della teologia chiamato “critica testuale” che ha il compito di catalogare, classificare, valutare le varie versioni (vengono dette “varianti”) delle copie per arrivare a proporre un testo finale di riferimento che convinca tutti.

  • Le traduzioni sono collettive, cioè non è un lavoro svolto da un solo studioso ma da un

gruppo di traduttori, talvolta composto da cattolici e protestanti, come per es. nella versione francese della Traduction Oecumènique de la Bible. Anche le traduzioni interconfessionali in lingua corrente sono svolte da numerosi studiosi appartenenti alle diverse confessioni cristiane. Esiste un organismo interconfessionale responsabile di molte traduzioni della Bibbia nel mondo, è l’Alleanza Biblica universale. Periodicamente viene svolta una revisione delle ultime varie versioni per verificare l’attualità, attendibilità, la coerenza della traduzione col passare del tempo.

  • Quale Bibbia scegliere? Consigli.
  1. Non esiste la traduzione perfetta, quindi l’ideale sarebbe servirsi di varie traduzioni della Bibbia.
  2. Il prezzo di una Bibbia non ne garantisce l’affidabilità.
  3. Evitare le Bibbie “arcaiche” – dice Verrecchia – cioè quelle che vengono presentate come autentiche perché antiche ma che non sono state riviste da secoli, e quindi non ha avuto una revisione.
  4. Nella scelta è importante l’obiettivo di lettura: - se vogliamo cogliere il significato essenziale del testo possiamo scegliere La Bibbia, Parola del Signore, Traduzione interconfessionale in lingua corrente (traduzione dinamica, come visto sopra); - se vogliamo una traduzione aderente alla forma originale, allora ci orienteremo verso la versione cattolica della Conferenza Episcolpale Italiana (CEI) oppure verso quella protestante Nuova Riveduta.

L’Autore ci ricorda che non esiste in partenza una Bibbia cattolica o protestante, ebraica o evangelica, liberale o ortodossa. Il testo di riferimento è uguale per tutti ed è quello in ebraico, in aramaico e in greco accettato da tutti! Il fatto che ci siano varie versioni va visto come un vantaggio in quanto permette la correzione reciproca, il confronto, la verifica.

5 – per la maggior parte delle versioni, esistono diverse edizioni, fra cui anche quelle da studio con introduzioni, note, informazioni storiche e geografiche, atlante, che risultano sempre utili.

(continua)

 

 

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[1]

Jean-Claude Verrecchia ha lavorato come insegnante nel Camerun e come pastore in Francia. Più recentemente a Collonges, del “Settimo Giorno collegio avventista” appena fuori Ginevra, è stato Principal e poi Preside della Facoltà di Teologia. Lavora anche per la United Bible Society su diversi progetti.

 

[2]

Apocrifi o Deuterocanonici sono i seguenti 12 libri: - Tobia;  Giuditta; - Sapienza di Salomone;- Ecclesiastico o Siracide (o Sapienza di Gesù figlio di Sirac);- Baruc; - Epistola di Geremia (inclusa sovente alla fine di Baruc);- aggiunte al libro di Ester (il "sogno di Mardocheo"); - tre aggiunte al libro di Daniele ("il cantico dei tre giovani", "Susanna e i vecchi", "Bel e il dragone");- i libri 1 Maccabei e 2 Maccabei.

 

[3]

Ci sono traduzioni antiche e moderne. Un es. di traduzione antica è La Versione Dei Settanta in lingua greca del IIsecAc circa. La prima  traduzione moderna in italiano sembra essere quella ad opera di un monaco camaldolese, Nicolò Malermi, nel 1471 [ndr]

 

 

 

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