L’ARCA(1) e il suo coperchio o PROPIZIATORIO(2)

  Santuario 17 - di Renzo Ronca - 15-6-12

TRATTO DAL NOSTRO DOSSIER: IL PERCORSO DELL’UOMO NEL SANTUARIO DI MOSÈ COME IL CAMMINO DELLA NOSTRA VITA -

 

[Imm: ricostruzione dell’Arca (3) ]

 

 

E’ questo l’arredo più importante di tutto il santuario. Detto in maniera semplice era il cuore di tutto; qui si manifestava la gloria dell’Eterno! Tutti gli altri arredi come l’altare dei profumi, il candelabro, l’altare dei pani, la vasca di rame, l’altare dei sacrifici… la stessa disposizione dell’accampamento (e dunque della vita) di Israele, avevano senso solo se si considera l’esistenza dell'Arca. Questa rappresentava ed era  la presenza effettiva di Dio in mezzo al Suo popolo.

Noi in questa descrizione a puntate abbiamo lasciato l’Arca per ultima per presentare un accostamento secondo la logica umana, vale a dire dall’esterno del mondo all’interno della spiritualità in Dio, ma in realtà non è stato un cammino corretto. Ci è servito solo per facilitare la comprensione e scoprire la verità strada facendo.

Secondo la descrizione biblica, e dunque l’intenzione di Dio, è esattamente l’opposto: è dall’interno, dall’Arca che si procede verso l’esterno. E’ dalla presenza di Dio che parte la vita a raggiungere l’uomo!(3) Teniamo sempre presente questo importante fondamento; lo riprenderemo più avanti.

Per ora vediamo l’Arca nel dettaglio e nella sua funzione.

L’Arca propriamente detta era una cassa non molto grande, di legno d’acacia, rivestita d’oro. In essa erano contenute le tavole della Legge, quelle che Dio stesso diede al Suo popolo al tempo di Mosè. Oltre alle tavole vi era anche un vaso con la manna e il bastone di Aronne fiorito.

Il coperchio o propiziatorio (o propiziatore)  costituiva un pezzo a se stante, d’oro massiccio, con sopra, partendo dai lati, le figure di due angeli “tirate a martello” (cioè lavorate a mano finemente), con le ali spiegate e lo sguardo rivolto all’interno dell’Arca.

L’uso speciale dell’Arca era dunque di custodire accuratamente la legge e di preservarla dagli sguardi umani; di rimuoverla dal cammino di Israele, e di nascondere per sempre il ministerio della morte, impedendo che prorompesse la vendetta.”(4)

Questa stupenda descrizione va spiegata: 

Se pensiamo al Propiziatorio-coperchio come simbolo rappresentante Cristo(5), vediamo che questi “copre” la Legge, il decalogo. “La Legge” ovvero i dieci comandamenti, rimangono sempre, ma sono contenuti nell’Arca, sotto il propiziatorio. Gesù Cristo ingloba La Legge in Se stesso, l’adempie con la croce; poi manifesta all’uomo la via della salvezza sotto forma di grazia per fede.

La Legge senza la grazia che Cristo ci ha donato, era solo una regolamentazione provvisoria del comportamento umano. La legge non salvava l’uomo e non lo salva nemmeno oggi. Secondo l’esempio dell’apostolo Paolo la Legge era un precettore, un pedagogo:

Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede. Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore (Galati 3:24-25)

Sforzatevi di capire questo concetto che abbiamo esposto: il precettore è “la persona l’istitutore  a cui è affidata l’educazione di un fanciullo […] nell’antica Roma era il precettore greco che istruiva i giovinetti romani nella lingua greca, assistendoli finché indossavano la toga virile (cioè fino a 17 anni)” (Treccani).

Un precettore dunque aveva un compito limitato nel tempo: seguiva il giovinetto finché questi diventava adulto; dopodiché non serviva più.

 

L’adulto era tale perché, avendo fatti propri gli insegnamenti del precettore, sapeva poi muoversi da solo, applicando gli insegnamenti  quasi mai alla lettera, ma usandoli saggiamente in ogni sua azione e decisione.

L’adolescenza dell’uomo nell’ebraismo, diviene in Cristo Gesù maturità. La legge non è abolita, ma è “introiettata”, cioè accolta in Gesù stesso; e noi, rinati in Lui, abbiamo anche noi quella Legge nascosta dentro noi stessi. 

Ora la primissima legge era: “se mangi il frutto di quell’albero morirai”. Senza entrare nello specifico su questa affermazione diciamo che l’uomo, ingannato da Satana, trasgredì e attirò su di sé la condanna a morte. Questa condanna a morte era per tutti  gli uomini fino a Gesù. Poi con la salvezza per fede otteniamo la grazia della salvezza. I dieci comandamenti da Mosè fino a Gesù non potevano eliminare la sentenza di morte, non potevano salvare l’uomo. Gesù assorbì su di Sé la condanna, pagò, e per questo ci salvò dalla Legge in cui era la ns condanna a morte. Come abbiamo visto, dunque, i dieci comandamenti erano un ordinamento "provvisorio" per evitare un degrado senza fine, in attesa della maturità dell’uomo, il quale, per i meriti di Cristo, si sarebbe poi liberato dalla provvisorietà e dalla condanna a morte.

Riflettendo su tutto questo ragionamento capiamo allora perché le tavole della Legge sono dentro l’Arca.

L’arca ha in sé la Legge, ma il Propiziatorio la nasconde perché la Legge è adempiuta in Cristo e dunque non può più produrre la pena di morte all’uomo che ha fede in Gesù.

Ecco anche perché il Propiziatorio era d’oro massiccio, pesante, ben incastonato sopra l’Arca. Era come a dire: “La Grazia per i meriti del Cristo è solidamente piantata a tenere sotto la condanna a morte che la Legge senza la grazia avrebbe prodotto”.

Ed ecco perché nella Scrittura si parla di alcuni personaggi che sono morti per dare uno sguardo dentro l’Arca: la Legge senza la “copertura-grazia-salvezza” di Cristo riporta la condanna della morte.

(continua)

 

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NOTE

(1)“Faranno dunque un'Arca di legno d'acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo e la sua altezza di un cubito e mezzo. La rivestirai d'oro puro; la rivestirai così, sia dentro che fuori; le farai al di sopra una ghirlanda d'oro, che giri intorno. Fonderai per essa quattro anelli d'oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall'altro lato. Farai anche delle stanghe di legno di acacia e le rivestirai d'oro. Farai passare le stanghe negli anelli ai lati dell'Arca, perché servono a portarla. Le stanghe rimarranno negli anelli dell'Arca e non ne saranno sfilate. Poi metterai nell'Arca la testimonianza che ti darò” (Esodo 25:10-16

(2) Farai anche un propiziatorio d'oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo e la sua larghezza di un cubito e mezzo. Farai due cherubini d'oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio; fa' un cherubino per una delle estremità e un cherubino per l'altra; farete in modo che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità. I cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia rivolta l'uno verso l'altro; le facce dei cherubini saranno rivolte verso il propiziatorio. Metterai il propiziatorio in alto, sopra l'Arca; e nell'Arca metterai la testimonianza che ti darò. Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull'Arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d'Israele. (Esodo 25:17-22)

(3) Può essere utile rileggere il nostro:  “VIAGGIO VERSO DIO –punto di partenza punto di arrivo”)

(4) Da “I vasellamenti sacri e gli arredi del tabernacolo d’Israele” di H.W. Soltan (1865)

(5) Romani 3:23-26 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù”; 1Giovanni 2:2  Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo”; 1Giovanni 4:10 “In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati