Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL VIAGGIO VERSO DIO

Com’è il verso, la direzione per conoscere Dio? Qual è il punto di partenza e quale l’arrivo? (SANT-2)

di Renzo Ronca - 25-4-12

 

 

Seguendo una certa logica, l'uomo cerca Dio e si sforza di avvicinarsi a Lui; l'uomo si muove, Dio è fermo. Vediamo se è proprio così.

 

Osservando quanto abbiamo già detto nello schema  semplice del tabernacolo ebraico  vediamo che dalle tende nel deserto, il peccatore che si vuole purificare  si avvicina con gli animali per l’offerta al recinto del santuario ed entra per la porta ad est (vedi fig.1a e 1b).

 

Fig.1a

 

 

Fig. 1b

Poi attraversando il cortile c’è il  luogo santo (spazio 3 del tabernacolo in figura 1b)  e alla fine il luogo santissimo (spazio 4 del tabernacolo 1b) dove la gloria di Dio risplende sopra l’arca.

Sembrerebbe tutto corretto, ma questa è la nostra logica.

Leggendo la Bibbia, invece, da Esodo 25, ci sorprende la logica completamente ribaltata di quella che pensiamo essere l’intenzione dell’Eterno. Egli non indica a Mosè come punto di partenza le dimensioni del cortile e la porta, e via via gli arredi fino ad arrivare al centro, ma inizia dall’arca, dentro al luogo santissimo e poi va verso l'esterno. L’Eterno cioè parte dal centro, dalla Sua stessa presenza viva, reale, in mezzo al Suo popolo.

Questo concorda esattamente con quanto dicemmo la volta scorsa in mi facciano un santuario..  perché anche qui ci troviamo di fronte ad un percorso che sussiste un quanto sollecitato da Dio per arrivare all’uomo,  non come scoperta dell’uomo per arrivare a Dio.

 

Fig.6

Nella figura 6 vediamo come un simbolico irraggiamento della grazia di Dio che partendo dall’arca del luogo santissimo, dalla Sua gloria, si espande in qualche modo, come ad abbracciare, a voler accogliere, fuori dal tabernacolo, fuori dal cortile, tutto il Suo popolo.

Questa è la primissima azione che poi dà il via a tutte le altre. L’uomo non sa né dov’è, né com’è Dio; se non ci fosse per questa Sua presenza-attrazione d’amore chissà dove finirebbe disperso. Questo è in accordo con le Scritture infatti dice: Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo (1Giovanni 4:19). Quindi l’origine della nostra ricerca di Dio, se così si può dire, è il fatto che Dio per primo ha cercato noi!

fig.7

Come si vede dalla fig. 7, è solo dopo la presenza della gloria di Dio, dopo il Suo “irraggiamento d’amore”, che l’uomo, sentendo questo richiamo, avendo questa consapevolezza, può riconoscere la direzione, convertirsi, ritornare a Dio come a un Padre che lo chiama.

Possiamo concludere dicendo che il peccatore che vuole rimettersi in pace con Dio, è vero che entra dalla porta del santuario e gradualmente si purifica, ma solo come effetto della presenza dell’Eterno che lo sollecita a questo avvicinarsi indicandogli come fare.

Allora, adesso, sapendo tutto questo, possiamo davvero rispondere alla richiesta del Padre che cerca i Suoi figli ed avvicinarci al santuario.

(continua)

 

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