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LA CAUSA DEL NOSTRO SFACELO GLOBALE: AVER DIMENTICATO DIO mancanza di conoscenza e discernimento– stop e ascolto - n.1 di Renzo Ronca - 24-10-11
Senza una legge basata sull’amore e sul rispetto non ci sono limiti alla distruzione. Senza la Conoscenza che viene da Dio come potremmo capire il senso della legge stessa? Ma Dio non è più riconosciuto. Perché chi doveva insegnare la distinzione tra bene e male non l’ha fatto? Poca utilità delle chiese attuali (salvo poche eccezioni). Come possiamo tornare alla prosperità? Meditazioni tratte dal profeta Osea.
[Imm da faunosilvestre.files.wordpress]
Parlare, ascoltare, capire, essere capiti, oggi è un impresa. Parlare di Dio poi è estremamente difficile in questo relativismo dive tutto è ammesso. La maggior parte delle persone non conosce veramente Dio. Non parlo solo degli atei, ma mi riferisco principalmente a chi si definisce credente ed è solo un “devoto” delle dottrine che ha appreso.
In ambito religioso si passa quindi da un qualunquismo diffuso -del tipo “Dio ci ama tutti, dunque facciamo pure come ci pare”- ad una forma di fanatismo nell’applicazione delle dottrine che può arrivare a forme estreme, come nel “fondamentalismo religioso”.
Noi comunque come cristiani ci riferiamo al Dio biblico di Abramo Isacco e Giacobbe che ha trovato in Cristo la Sua completezza.
Oggi viviamo un periodo terribile, non occorre che lo dica io. C’è persino paura ad accendere il telegiornale per la drammaticità dei fatti che investono il mondo. Ma se c’è confusione e distruzione e noi non la vogliamo, allora invece di ripetere slogan e frasi fatte che ci mettono in bocca, dovremmo capirne seriamente le ragioni. Proviamo a proporre dei percorsi utili in questo senso.
Io nel mio piccolo quando mi trovai in una situazione personale confusa e autodistruttiva, trovai la salvezza perché Dio trovò me. Capii che Dio non era un concetto, ma un Essere pensante ed operante con cui mi potevo relazionare. Sperimentai che ciò che diceva era per il mio bene e per quelli vicino a me e dunque proseguii ad ascoltarLo. Dio trovò me non perché io ero speciale, ma perché messo alle strette da situazioni complesse, constatando il mio fallimento esistenziale, non opposi più resistenza al Suo voler comunicare con me e provai l’ascolto. Egli infatti è accanto a ciascuno di noi e vuole “parlare” a tutti quelli che si fermano un attimo ad ascoltarLo.
Dio, come primo intervento reale nella mia vita, mi mise in disparte per potermi “parlare”. Mentre operava in me, spiegava quello che faceva dandomi il tempo di capirlo ed accettarlo liberamente[2]. Tra i primi insegnamenti ci fu questo:“Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore”[3] Nella meditazione di questa frase cominciai a intuire il senso di una necessaria solitudine. Infatti se c’è confusione, la prima cosa da fare non è forse uno stop, isolandoci un poco per valutare freddamente il problema? A me questa solitudine forzata (all’inizio non l’accettavo assolutamente) salvò la vita perché potei capire i miei errori e ricominciare a vivere col piede giusto. Per questo allora, per averlo sperimentato, ne parlo oggi.Questo dunque è il primo punto che il Signore forse propone anche oggi: uno stop fisico-mentale per poterLo ascoltare.(continua) Pag successiva - Indice studi biblici - Home
[1] 1Timoteo 4:1 - Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, (vedi anche 1Gv 4:1-3 e 2 Tess. 2:3)[2] Amos:3 Due uomini camminano forse insieme, se prima non si sono accordati? […] 7 Poiché il Signore, DIO, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti.8 Il leone ruggisce, chi non temerà? Il Signore, DIO, parla, chi non profetizzerà?[3] Osea 2:14
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