Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

                  

 

 

La persona dello Spirito Santo - Prima e dopo la Pentecoste 

Sintesi di uno studio della Chiesa Apostolica in Italia – n.1 -  22-8-11

 

 

 

 

 

 

Vi è molta confusione ai nostri giorni riguardo alla personalità, alle opere e alle manifestazioni dello Spirito Santo. Studiosi, coscienziosi, ma sviati, hanno sostenuto dei punti di vista sbagliati intorno a questa persona e la conseguente dottrina. E’ vitale per la fede di ogni cristiano che il suo insegnamento scritturale sia visto nella vera luce e mantenuto nella giusta proporzione.

Nel ricercare una visione panoramica della persona e dell’opera dello Spirito Santo, possiamo riuscire meglio dividendo i fatti che lo riguardano in due periodi : Pre-Pentecostale e Post-Pentecostale.[1]

 

1. Pre-Pentecostale

 

Lo Spirito Santo era preesistente essendo la terza persona della Divinità e perciò è sempre stato attivo, ma il periodo precedente la Pentecoste non fu per Lui un periodo di particolare attività. Il periodo dell’Antico Testamento fu un periodo di preparazione e di attesa. Le verità conosciute erano semplici e venivano date per mezzo di esempi pratici. Vi era e poteva esservi solamente poco contatto personale dell’uomo con Dio. Di tanto in tanto un patriarca o un profeta parlava a faccia a faccia con Dio, ma anche allora essi non sempre comprendevano ciò che veniva loro detto e ciò di cui parlavano.

Naturalmente, lo Spirito era attivo in questo periodo, ma il numero di volte in cui esso è menzionato nell’Antico Testamento, paragonato col numero di volte in cui si trova nel Nuovo ci mostra una grande differenza nel Suo ministerio. E’ nominato ottantotto volte nell’AT, mentre nel solo libro degli Atti è già nominato più (di quarantacinque volte); e in tutto il Nuovo Testamento è nominato il triplo delle volte dell’Antico. Durante questo periodo lo Spirito scendeva sugli uomini in maniera temporanea per ispirargli per dei servizi speciali e li abbandonava quando il compito particolare era terminato. Generalmente Egli non abitava con loro o dimorava in essi.

 

2. Post-Pentecostale

 

Questo periodo, il quale si estende dalla Pentecoste fino ad oggi può a ragione essere chiamato la dispensazione[2] dello Spirito. Come nell’Antico Testamento Dio appariva agli uomini, e durante la Sua vita terrena Cristo abitava con gli uomini, così, dopo la Pentecoste, per mezzo dello Spirito, Dio viene a dimorare negli uomini, Egli viene per restare.

“In un senso molto reale, lo Spirito Santo è incarnato nella Chiesa come Cristo era incarnato nel corpo umano di Gesù di Nazaret. Naturalmente questo concetto non deve essere spinto tropo lontano. (…)”(O’Rear)

 

(Continua)

 

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[1] Il riferimento è Atti 2, quando il dono dello Spirito Santo è aperto a tutti. (ndr)

[2] Dispensazione: distribuzione, concessione (Treccani)

 

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