Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

NEGAZIONE E AUTONOMIA: IL PRIMO PECCATO NON SI SCORDA MAI

L'assenza di Dio, nella falsa libertà che offre il mondo, è la causa di ogni male, depressione compresa

 

Di Renzo Ronca – (18-7-11) 7-8-14 (Livello 3 su 5)

 

 

 

 

 

[…] Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male». (Genesi 3:4-5)

 

 

La nostra fede è che Dio abbia creato l’uomo. L’uomo appena apre gli occhi si trova davanti al suo Creatore, ed ha con Lui un giusto rapporto di amore, rispetto e dipendenza. Tutto questo si inquadra in una prospettiva di trasformazione e crescita nei giusti modi e nei giusti tempi, in vista della maturità spirituale a cui viene sospinto. Ma, come sappiamo, ci sono stati dei problemi: Dio prima dell'uomo aveva creato altre creature spirituali e, per motivi misteriosi una di queste, ribellandosi, si è infiltrata astutamente nell’ambiente e nei pensieri dell’uomo. Lo ha fatto prima che l'uomo potesse maturare, condizionandolo. Satana non smette di fare la stessa cosa: stravolge ancora modi e tempi di Dio ed inserisce nella mente dell’uomo una sua visione delle cose, che spaccia come nuova verità. Il suo peccato originario, negazione ed autonomia, non l'abbiamo seppellito, si ripresenta in continuazione. Solo un grande amore può entrare nel nostro cuore ed aprirci gli occhi. Si tratta del primo amore, di quello che Dio provò e prova ancora per noi. Quello si che è più forte del peccato!  Per questo se ritorniamo a Lui, Lui tornerà a noi e ci libererà. 

 

Della tecnica di suggestione che ha usato Satana ne abbiamo già parlato altrove (SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA), vediamo adesso più da vicino la continuazione del primo peccato in modo da ritrovare la strada per vincerlo.

 

1)   La negazione. Per esserci una negazione deve prima esserci una affermazione, altrimenti cosa negheremo?  La prima negazione che incontriamo nella Bibbia è questa: “Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto;” (Gen 3:4) La negazione è conseguente all’affermazione di Dio: ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete» (Gen 3:3) Il primo punto del peccato dunque è la negazione della verità contenuta nella parola di Dio. Pensate ad oggi come è progredita questa negazione! Quante brave persone, affascinate da filosofie di tutti i tipi, accettano l’idea (come fece Eva) che la parola di Dio, che la Bibbia stessa, sia in fondo solo un testo rimaneggiato, simbolico, mitico, come ce ne sono tanti, da non prendere troppo sul serio! Questo mettere in dubbio ciò che ha detto Dio, mette in dubbio Dio stesso; Il Quale, perdendo la caratteristica di “Persona”, di “Essere proprio”, viene sostituito da un’idea, da una filosofia, un concetto. Ma può darti la vita una filosofia, un concetto? Senza Dio non si ha consapevolezza dell’eternità e la vita terrena senza Dio diventa solo un insieme di fatti casuali senza senso.

 

2)   L’autonomia.  “ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male» (Genesi 3:4-5). L’autonomia è “fare da sé”, distaccarsi da Dio, poter vivere e raggiungere autonomamente ogni traguardo. Anche questo inganno fino ad oggi ha fatto molta strada! Per esempio è la base dei sottili ragionamenti della massoneria che oggi incatena le menti di molti governanti. E’ il fondamento della morale spicciola di tutte le nazioni occidentali, dove l’uomo è così “libero”, che si crea un destino proprio, che può realizzare ciò che vuole se solo lo vuole fermamente, che deve solo essere se stesso, contare sulle proprie forze per superare ogni ostacolo. Tutto può fare l’uomo con le proprie forze! Esattamente il contrario di quanto ci ha insegnato il Signore: “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla”. Giovanni 15:5. L’autonomia è la radice velenosa di piante come l’orgoglio, la superbia, la ribellione, la vendetta, l’avidità, il possesso, l’invidia, l’odio.

 

Nella negazione di Dio, l’uomo passa dal “regno di si” al “regno del no”.

L’eternità di Dio passa attraverso il “si”. Gesù ha sempre espresso il “si” al Padre  celeste. Ogni uomo di Dio è uomo del “si”. Si a Cristo per essere in pace con Dio e per entrare nel Suo regno. Entrare adesso per fede, e tra un po’ con tutti noi stessi, realmente.

Satana è l’anti-dio, è il regno del “no”. Questa creatura ribelle non poteva creare dal nulla un regno suo, ma poteva rifiutare Dio, come ha fatto. E’ un potere che hanno tutte le creature di Dio, perché così le ha volute Dio tali devono restare per esprimere l’amore. Infatti Un amore vero può esprimerlo solo una persona libera altrimenti non è amore ma sarà possesso, dipendenza o chissà cosa. Satana ha detto “no” a Dio non riconoscendo come vere le Sue parole. Soprattutto esprime la sua avversione contro il Messia, il Cristo. Ciò per lui è normale, perché senza la fede in Dio non è possibile né riconoscere né accettare Gesù. Satana ha così costruito un suo mini-regno inesistente. Perché inesistente? Per lo stesso motivo per cui un buco nel muro è insistente; non è il buco vuoto ad esistere, ma è il muro che esiste, e dove mancano i mattoni non c’è nulla, solo il vuoto. Il regno di Satana “esiste” solo in quanto negazione di Dio. Dire no a Dio significa una serie di comportamenti sulla terra; dei modi di agire basati sul peccato cioè sull’assenza di Dio. Inutile fare degli elenchi, sono più o meno le cose che leggiamo sui giornali o che sentiamo in TV. Sembrerebbe un grosso regno, tanto che lo chiamiamo “realtà”. Ma non è così. Per noi che crediamo in Dio non è così, è solo un buco vuoto nell’eternità. Presto il Signore tornerà e il peccato sparirà. Satana sarà legato per il millennio e poi distrutto per sempre dopo il millennio. Il regno del no dura solo come antitesi del regno del si, e per un tempo limitato. Poi non esisterà più e rimarrà solo una realtà, quella di Dio.

Chi si allontana da Dio ricercando una fantasiosa alternativa personalistica, non ha trovato un’autonomia vera, ma ha trovato solo un buco vuoto. L’autonomia lo porterà alla morte per “mancanza di vita”.

 

È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. (Giovanni 6:63)

 

Con l’autonomia da Dio non c’è né libertà né pace, ma solo una caduta libera. Questo cadere giù è anche il significato della parola “depressione”, una spinta in giù, carica sempre più di peso e dolore. Solo con Dio c’è pace e serenità.

 

Torniamo al Signore, non c’è altra via per trovare il senso della vita e di noi stessi:

 

[…] «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna (Giovanni 6:68)

 

 

 

 

Correlazioni:

 

     SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA

           

     Gesù ci aiuta contro la depressione “..i pesi vengono da un errato concetto di autonomia..”

 

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