Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

LA SCONCERTANTE REALTA’ CRISTIANA DELL’UOMO

Di Renzo Ronca – 7-11-10

 

["Realtà dell'uomo" - Elaborazione immagine di Gioia Ronca]

 

 

 

 

Osservate con attenzione l’immagine che abbiamo elaborato. La sagoma di un uomo si intravede all’interno di una scatola che si è aperta; l’uomo sembra sorpreso e sconcertato di trovarsi in mezzo al mare.

 

Noi viviamo come quell’uomo dentro una scatola. L’interno della scatola è il nostro mondo, la nostra realtà. Uno scatolone immenso, capace di contenere milioni di persone, animali, piante.. tutta la terra.

 

Finché lo scatolone è chiuso viviamo e ci adoperiamo per quello che vediamo. Il massimo della nostra libertà e della nostra ampiezza mentale sarà delimitato dai confini della scatola. Non essendo consapevoli di essere in una scatola non ne soffriamo, anzi, ci troviamo bene. Sappiamo per esempio dov’è l’alto, il basso, conosciamo la lunghezza e l’altezza di quello che ci circonda; questo è stabile, non cambia, è raggiungibile, ci dà sicurezza. So fino a dove posso arrivare, so come sono fatti i miei simili, se salgo su una sedia diventerò più alto degli altri.

Il problema sorge quando qualcuno ci rivela che quel mondo che ci sembrava tanto grande e comodo è solo una scatolina in mezzo ad un oceano, ad un universo.

 

Questo accade quando incontriamo il Signore.

 

Gesù ci rivela una realtà più “vera” ed infinitamente più ampia di quella a cui eravamo abituati. Ci parla apertamente del Padre e dello Spirito Santo e di un posto che sta preparando per noi e che presto conosceremo.

Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; (Giovanni 14:3)

 

La vita terrena allora, per noi credenti, si destreggia tra queste due realtà: dentro la scatola del mondo e fuori dalla scatola, nell’infinito, nell’eternità di Dio. Una situazione transitoria non facile, da gestire con grande equilibrio.

 

Ma l’equilibrio da solo non basta. Affacciarsi fuori, percepire per un attimo l’eternità può spaventare la nostra umanità, che subito tende a richiudersi nella scatola. Abbiamo allora due forze: lo spirito nostro, che toccato dallo Spirito di Dio, non ne vuole più sapere di tornare dentro; e la parte fisica, carnale, umana che non ne vuole sapere di andare ad esplorare ambienti senza più misura, spazi che non può più controllare. Eppure se ci riconosciamo nell'uomo nuovo che è risorto in Cristo dobbiamo saper uscire.

1 Cor 2:9 Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». 10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 14 Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 15 L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. 16 Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?» Ora noi abbiamo la mente di Cristo.

 

Romani 8:5 Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.

 

A volte anche noi credenti viviamo realtà umane che ci imprigionano. Quando le donne andarono al sepolcro, nel primo giorno della settimana si chiedevano:  “chi ci rotolerà la pietra?” (Mar 16:3) Le preoccupazioni umane, logiche e razionali (la pietra era realmente impossibile da togliere per delle donne sole), non tengono affatto conto della realtà e della potenza di Dio. Infatti cosa dice l’angelo? “Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l'avevano messo.” (v.6) Gesù, da uomo era nello scatolone, ma con la potenza di Dio è risorto ed è fuori dalla scatola; non può più essere trovato fisicamente come prima.

Quando cerchiamo Dio in modo umano, preoccupati di cose umane, non Lo troviamo.

Fuori da questa scatola terrena vi è una vita inimmaginabile che qualche volta si affaccia e ci illumina: Luca 2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. 9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. 10 L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. 12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"».
13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva:14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» 15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere».

In questi versetti vediamo come la realtà celeste, per la gloria incontenibile di Dio, si sia per un attimo riversata dentro l’umano. “E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio..” Provate a pensare un momento a questo scenario: una moltitudine dell’esercito celeste… I pastori si saranno sentiti, forse, come l’omino nel nostro disegno nel vedere l’immensità attorno a loro. E’ anche per questo che ad ogni apparizione divina c’è subito un: “non temere, non aver paura..” perché siamo ancora carnali e senza la protezione di Dio stesso saremmo atterriti.

Ma per quanto tempo dobbiamo aver paura e restare chiusi dentro la scatola? Gesù è risorto per mantenerci dentro o per attirarci fuori? E’ chiaro che di fuori troveremo una terra sconosciuta e tutta da esplorare ma quella è la nostra vera terra, è la nostra realtà spirituale. Ad essa apparteniamo per eredità, per i meriti di Cristo, in essa vogliamo vivere.

E allora di fronte alle difficoltà di una pietra qualsiasi che ci sbarra la strada, dobbiamo essere rassegnati, oppure dobbiamo proseguire? Non dobbiamo confidare nella potenza di un Dio che risorge e che porta la resurrezione anche a noi?

Coraggio! Il Signore tornerà presto e ci invita già adesso a dare uno sguardo fuori dal mondo, perché noi non siamo più del mondo!

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. (Giovanni 17:16)

 

 

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