Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

ZACCHEO E GESU’ - 2/3

Le opinioni della gente

di Renzo Ronca - (22-11-10) - 24-2-14- (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

(segue)

(Luca 19:1-10) - 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!»

 Le opinioni della gente – Nella Scrittura abbiamo spesso i fatti importanti e poi, come un corollario, come descrizioni di contorno, i commenti e i comportamenti della folla. Queste brevi  esposizioni ci sono molto utili per comprendere il pensiero e l’opera di Dio in relazione al pensiero e all’opera del mondo.

Gli uomini quando sono soli possono usare la mente in un certo modo -è più facile la riflessione- ma quando sono in compagnia tendono a perdere le loro qualità di analisi e discernimento e perfino di intelligenza, come dimostrò molto più tardi la psicanalisi[1]. La folla è una massa senza pensiero ed opinione; per meglio dire ne ha una sola di opinione: quella comune, l’opinione della maggioranza, quella che riscuote più successo; opinione a cui fa sempre comodo aderire per sentirsi forti e sicuri, come parte del gruppo stesso. Ma in questo modo la gente è facilmente controllabile da poche persone abili e senza scrupoli[2]  come in tempi recenti hanno scoperto i gestori dei media.[3]

Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!»

Ancora oggi gli Ebrei non messianici[4] accettano poco o per niente l’idea che Dio possa salvare anche altri al di fuori di loro stessi; figuriamoci al tempo di Gesù! Come poteva un “Rabbì”[5] esperto conoscitore della Thorà[6] andare a casa di un peccatore, di uno sfruttatore, venduto ai Romani?[7]

L’opinione comune è facile che diventi legge e quindi giudizio. Il “mormorio” dunque è quello dei benpensanti di quelli cioè che si sentono sempre giusti ed autorizzati a parlare male di chi non fa parte di loro. Il mormorio scivola quasi sempre nella maldicenza. Un peccato subdolo e difficile da gestire, in cui possiamo cadere tutti, anche per inavvertenza.

Gesù, pur stando spesso tra le folle, non si è mai lasciato condizionare e possiamo dire che condusse un cammino solitario, in minoranza; conforme alla volontà del Padre, ma difforme dalla mentalità comune del mondo.[8]

Anzi, se si potesse dimostrare, certe volte si ha come l’impressione che Gesù dice spesso e compie azioni provocatorie facendolo quasi apposta, per scuotere, colpire, quasi costringere le persone a pensare alle loro contraddizioni affinché si ravvedano. Certo è che il Signore segue una linea sorprendente: in un mondo dove le donne erano poco più di una merce, parla con le donne, accoglie le prostitute, va in casa dei peccatori… A quel tempo doveva causare non poco “scandalo” a quelli che si ritenevano “giusti” e depositari della Legge!

Tutto questo ci sia di insegnamento e di coraggio per non seguire più l’opinione comune mondana. Non ci è richiesto di fare gli eroi, ma almeno cerchiamo di stare attenti alla maldicenza che si contagia subdolamente appena ci mettiamo a parlare di chi non è presente.

 (continua)

 

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[1] Freud: “Psicologia delle masse e analisi dell’io”

[2] La folla, corrotta  dai sacerdoti del tempo,  libera Barabba invece di Gesù.

[3] Vedi il nostro MECCANISMI DI CONDIZIONAMENTO DEI MEDIA   - 21 pag pdf 335 KB

[4] Vengono chiamati “Ebrei messianici” quelli che pur rispettando la Legge, credono in Gesù come il Messia.

[5] Rabbì - Letteralmente in ebraico: “mio maestro”. Erano chiamati così in Israele i dottori della Legge e con questo titolo era chiamato frequentemente anche Gesù. (Trecc)

[6] tōrāh  Termine biblico che designa la dottrina impartita dai genitori ai figli, dai saggi agli stolti, dal sacerdote al popolo e da Dio agli uomini mediante i profeti. Per antonomasia è così chiamato (anche nella forma italianizzata torah, torà) l’insieme degli insegnamenti e precetti riconosciuto dagli Ebrei come rivelato da Yahweh attraverso Mosè e raccolto nel Pentateuco (chiamato dagli Ebrei Tōrāh). (Trecc)

[7] Un capo dei pubblicani a Gerico, come Zaccheo, aveva l’appalto dei tributi che doveva riscuotere per Roma a cui pagava una quota fissa. I pubblicani tuttavia erano soliti fare delle estorsioni al popolo intascando il denaro in più. Erano odiati  non solo per il loro strozzinaggio ma anche perché considerati “impuri”, in quanto erano sempre in contatto con i gentili e perché lavoravano anche di sabato. (Diz Bibl. GBU)

[8] Romani 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

 

 

 

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