Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

IL MISTERO DELL’EMPIETA’ - 4

COME MAI ALLE PERSONE “EMPIE” SEMBRA CHE VADA SEMPRE TUTTO BENE E NOI CREDENTI INVECE SIAMO SEMPRE TORMENTATI?

di Renzo Ronca - 3-11-10

 

 

(segue)

A questo proposito osserviamo gli ultimi capitoli di Malachia:

 

 «Avete usato parole dure contro di me», dice l'Eterno. «Eppure dite: "Che cosa abbiamo detto contro di te?". Avete detto: "È vano servire DIO; quale guadagno c'è nell'osservare i suoi ordinamenti e ad andare vestiti a lutto davanti all'Eterno degli eserciti? (Mal 3:13-14)

 

“Quale guadagno c’è a seguire Dio?” Non assomiglia forse alla nostra domanda iniziale: “Perché gli empi prosperano ed io credente invece sono sempre tormentato? A che vale allora essere credente?“

Quando ragioniamo così andiamo contro il Signore pur se non ce ne rendiamo conto, perché con il nostro ragionamento umano, basato sull’osservazione del presente, mettiamo in discussione il bene di Dio basato sull’eternità.

 

Allora quelli che temevano l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro. L'Eterno è stato attento ed ha ascoltato, e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l'Eterno e onorano il suo nome”. (Mal 3:16)

 

Il Signore si dispiace per quanti si stancano di avere fiducia in Lui e mettono in discussione il senso della loro fede; tuttavia ascolta con grande attenzione e gradisce coloro i quali conservano il timor di Dio unendosi nella stessa speranza. Egli non dimenticherà mai la loro fedeltà, pure se espressa in minoranza, in un mondo ormai dissoluto.

 

«Essi saranno miei», dice l'Eterno degli eserciti, «nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve. Allora vedrete nuovamente la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve DIO e colui che non lo serve».(Mal 3:17-18)

 

Ed eccola finalmente la conclusione del discorso: anche se oggi gli empi, lasciati a se stessi, possono dare l’impressione di prosperare, questo loro benessere sarà di breve durata perché Dio ha già decretato la loro fine. Quando il Signore interverrà (non è lontano questo tempo) avremo modo di constatare che la nostra fedeltà non sarà stata inutile.

 

La fede si nutre di speranza sulla parola d’amore di Dio. Per mezzo dello Spirito Suo sa guardare oltre il presente e già pregusta il rapimento, il millennio, il paradiso. Il credente debole invece, cristiano solo a parole, che non è realmente “nato di nuovo”, continua a vedere l’apparenza. Sa contemplare solo il mondo che lo circonda dove trionfa la corruzione ed invece di separarsi da questa, sospira, la invidia, e dice: -ma perché questi devono stare in tanto lusso, così bene ed io invece no?-

 

Coraggio! Dobbiamo incoraggiarci tra noi! Parlarci più spesso, non vederci solo nell’ora del culto settimanale, ma frequentarci come amici e fratelli anche durante la settimana nelle nostre case e ravvivare le nostre speranze per darci forza l’uno con l’altro. Non manca molto, manteniamo la nostra fede e non guardiamo il trionfo della prepotenza e della corruzione. Sono solo un’apparenza ingannatrice. Lo Spirito del Signore se ne serve per raffinare la Sua Chiesa e renderla splendida per il prossimo rapimento. Coraggio fratelli, manca poco, il Signore sta per tornare.

 

Ma per voi che temete il mio nome, sorgerà il sole della giustizia con la guarigione nelle sue ali, e voi uscirete e salterete come vitelli di stalla. Calpesterete gli empi, perché saranno cenere sotto la pianta dei vostri piedi nel giorno che io preparo», dice l'Eterno degli eserciti”. (Mal 4:2-3)

 

 

 

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