Che succede all’uomo quando segue la folla? Siamo veramente liberi nelle grandi riunioni?

proseguimento n.2  di: "NON LUI, MA LIBERACI BARABBA"

- Estratti di psicologia[1]

 -di Renzo Ronca  1-6-18-

 

Ecco un sunto di alcuni brani del testo "Psicologia delle folle" di Gustave Le Bon, tratti dal saggio citato di Freud "Psicologia delle masse ed analisi dell'io" (metterò una lettera "F" per quanto riportato da Freud e "LB" per quanto riportato da Le Bon):

 “Il fatto più notevole che si può osservare in una folla psicologica e' questo: quali che siano gli individui che la compongono, per quanto il loro tipo di vita, le loro occupazioni, il loro carattere o la loro intelligenza possano essere simili o dissimili, il solo fatto di essersi trasformati in una folla fornisce loro una specie di anima collettiva. Questa li induce a sentire, pensare, agire in modo assolutamente diverso da come sentirebbe, penserebbe, agirebbe ciascuno di loro isolatamente."(LB)

“Allora i nuovi caratteri che [l'individuo] manifesta [nella folla] sono solo le espressioni di questo inconscio in cui sono ammassati i germi di tutto ciò che di cattivo vi e' nell'animo umano" (F)

"L'apparizione dei caratteri tipici della folla e' determinata da varie cause. La prima e' che, nella folla l'individuo acquisisce un sentimento di grande potenza che gli consente di cedere ad istinti che, da solo, avrebbe violentemente tenuti a freno. Egli vi cederà tanto più volentieri in quanto, dato che la folla e' anonima e perciò irresponsabile, scompare del tutto il senso di responsabilità che frena sempre gli individui."(LB)

"La manifestazione delle folle ed il loro orientamento sono determinati anche da un secondo fattore, il contagio mentale. [...] In una folla ogni sentimento, ogni atto e' contagioso e può esserlo al punto che facilmente l'individuo sacrifica a quello collettivo il proprio interesse personale. Questo e' un atteggiamento contrario alla sua natura e che l'uomo assume solo quando fa parte di una folla"(LB)

 

Pensavo alla sapienza e all'amore del Signore, quando Egli dice dalla croce:"Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno";[2] 

e pensavo alla debolezza dell'animo umano nelle mani dell'ingannatore! Questo angelo caduto potentissimo, che contro Dio sa unire poteri terreni apparentemente in disaccordo,[3]

sa pilotare complessi organismi religiosi corrotti e li manda a confondere, sobillare e gestire gli impulsi della folla.[4]

 

Da allora ad oggi poco è cambiato. Satana è ancora un perverso regista di successo, da cui con sconforto, mi rendo conto quanto poco ci sappiamo difendere.   (Continua)

 

Correlazioni:

 "NON LUI, MA LIBERACI BARABBA" 1 parte

 "NON LUI, MA LIBERACI BARABBA" 3 parte

 "NON LUI, MA LIBERACI BARABBA" 4 parte

 

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[1] Da Il Ritorno n.3-II 2005, Tratto con qualche piccolo aggiornamento dal nostro secondo fascicolo sull’espansione spirituale (ES2): “Reazione dell’uomo e dei gruppi all’abbraccio di Dio” - parte IV, cap. 3, punto 3b – 1995-

[2] Luca 23:34

[3] “In quel giorno Erode e Pilato divennero amici, mentre prima erano stati nemici” (Luca 23:12)

[4] “Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla a chiedere piuttosto che si liberasse loro Barabba” (Mar 15:11)

 

 

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