Bollettino libero cristiano evangelico  dell'Associazione ONLUS  "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

Le promesse divine

(inviataci da Claudia Guiati - sito www.donnecristianenelweb.it )

 

 

“Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza,

senza vacillare;

perché fedele è colui che ha fatto le promesse.”

Ebrei 10:23

 

 

Fin da piccola mi hanno educato ad imparare a memoria dei versetti biblici e a credere con fede al loro contenuto spirituale; mi hanno insegnato che ogni singola parola, termine, locuzione, contenuta nella Bibbia ha un suo significato profondo e una sua portata eterna.

Non si tratta di parole di uomini, ma di parole che vengono direttamente da Dio, anche se espresse da uomini che hanno scritto, tramandandoci il pensiero divino. La Bibbia stessa lo dichiara, senza dubbi od incertezze con questa affermazione lapidaria: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia …” (2 Timoteo 3:16)

Quando ero bambina mi hanno anche insegnato che le affermazioni contenute nella Parola di Dio devono essere afferrate come delle promesse che Dio fa agli uomini: per questa ragione la nostra fede si deve appoggiare su di esse per poter crescere e svilupparsi.

Il versetto che abbiamo letto in apertura, Ebrei 10:23, ci invita proprio a far crescere la nostra fede, considerando la fedeltà di Dio.

Perché dovremmo appoggiarci sulle promesse della Bibbia?

Farò un esempio che ci aiuterà a comprendere. Torniamo alla nostra infanzia: avevamo dei genitori che, per invitarci ad ubbidire, spesso ci facevano delle promesse: “Se ora fai il buono e ti comporti da bambino educato, ti prometto che stasera, quando torneremo a casa, ti comprerò un buon gelato.”

Com’è cresciuta la nostra fede nei genitori?

Alcuni, al ritorno a casa, hanno ricevuto un gelato gigante ed hanno imparato che quando mamma e papà fanno una promessa, la mantengono. Perciò hanno imparato ad ubbidire, perché l’ubbidienza è sempre seguita da un premio.

Altri, invece, sono rimasti a bocca asciutta, perché mamma e papà si sono dimenticati del gelato promesso. Perciò hanno imparato che ubbidire serve a poco, perché l’ubbidienza non è mai premiata.

I primi hanno visto crescere la loro fede nei genitori, perché erano convinti della loro fedeltà.

I secondi hanno abbandonato ogni fiducia in loro, perché sapevano che non si poteva contare sulla loro fedeltà.

Ora, la parola di Dio ci dice: “fedele è colui che ha fatto le promesse”. Ci crediamo?

Quale immagine abbiamo di Dio? È quella di un Padre che mantiene le promesse fatte, dopo aver parlato, oppure è quella di un Padre lontano e disinteressato, che parla ma poi non mantiene ciò che ha promesso?

Quante volte hai pregato e le tue richieste non hanno avuto risposta … o almeno, così tu credi! Quante volte hai chiesto a Dio di darti una cosa che il tuo cuore desiderava tanto e c’è stato silenzio dall’altra parte?

Forse la tua fede è diminuita sulla base di questo silenzio divino. Io credo che tu debba riconsiderare il modo e la sostanza delle tue preghiere, per tornare a vedere la fedeltà di Dio.

Se Dio ha taciuto, se non ha assecondato i tuoi desideri, è perché essi rappresentavano il peggio per te, e perché ti avrebbero condotto su una strada che non è buona per te. La risposta c’è stata, ma non è stata quella che tu avresti voluto. Dio ti ha risposto, ma non come tu speravi.

Tuttavia, Lui ha mantenuto una promessa importantissima, quella di prendersi cura di te!

“… gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” (1 Pietro 5:7)

Dio ha cura di te e mantiene sempre le Sue promesse. Ciò che devi fare, è crederci fermamente, adattando i tuoi pensieri ai Suoi. Devi imparare a considerare quelli che sono i Suoi principi, a conformare la tua vita ai Suoi insegnamenti, ad imparare ad avere la Sua visione della realtà, a conoscere meglio la Sua volontà. Questo “adattamento” è progressivo e nasce dalla conoscenza della Parola di Dio e dall’esperienza cristiana.

Voglio riflettere su un'altra parola che emerge dal versetto che stiamo esaminando: “senza vacillare”.

Mi sono trovata in circostanze difficili, in cui tutto sembrava andare in una certa direzione. Ero spaventata dalle circostanze che stavo vivendo e non sapevo cosa mi attendeva … il peggio? La Parola di Dio, di cui mi nutrivo in quei giorni, mi indicava che non dovevo temere, ma soltanto credere che sarei uscita vittoriosa da quella difficoltà e che più tardi avrei capito la ragione di quella sofferenza.

Io continuavo a supplicare a Dio, appoggiandomi su quelle promesse, ma in cuor mio dubitavo; ero agitata dall’ansia e non riuscivo a credere che ciò che Dio mi prometteva fosse vero. Non c’era assonanza, corrispondenza, tra le parole delle mie preghiere e la convinzione del cuore; la mia fede era molto debole, e “vacillavo” di fronte alla realtà così negativa.

Passati alcuni mesi, la situazione è cambiata e ciò che Dio aveva promesso è stato mantenuto puntualmente.

Dopo anni, mi sono trovata in altre circostanze, diverse dalle prime; e la Parola di Dio, puntualmente mi ha dato delle promesse precise su cui appoggiare la mia fede. Ancora una volta avevo difficoltà a capire, perché avrei voluto altre soluzioni, altri risvolti per la mia vita. Perché queste circostanze? Perché non ricevere altro dalla mano di Dio? Perché mi faceva passare per questa situazione, di cui avrei voluto volentieri fare a meno?

Ma la fedeltà di Dio era presente nei miei pensieri e non potevo dubitare del Suo amore e della Sua cura di Padre pieno d’amore.

Perciò ho pregato in modo diverso, con una maggiore assonanza tra le mie parole e la convinzione del cuore: la mia fede si è consolidata, perché avevo avuto la prova che “Dio è fedele” (1 Corinzi 10:13).

E così arrivo, a ritroso, a considerare l’ultima parte di questo versetto biblico meraviglioso: “Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza …”

La Bibbia ci invita a confessare che la nostra speranza è ben riposta; il Dio in cui crediamo non è un genitore dimentico, disinteressato, assente, infedele. No! Il nostro Dio è un Padre che si prende cura di noi in un modo meraviglioso. Ci fa delle promesse e le mantiene, secondo i Suoi pensieri e secondo le Sue vie, che non sono le nostre vie.

Perciò dichiariamo con convinzione che abbiamo ragione di sperare in Lui, e che non dobbiamo temere!

“Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il SIGNORE,

spererò nel Dio della mia salvezza;

il mio Dio mi ascolterà.” (Michea 7:7)

 

 

 

Indice riflessioni in pillole   -   Home

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE