"E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Giov. 14:3)

 

 

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GRANDEZZA DEL ROSPO

-riflessioni sul degrado dell’uomo anche in tempo di Covid-

di Renzo Ronca – 29-10-20

 

 

 

Se uno si riempie di alcol diciamo che “è l’alcol che lo fa straparlare”. Se si droga diciamo che è colpa della droga se si rivolta contro la madre. Se uno uccide un altro (o se stesso) diciamo che “non è lui, non è in sé, è la rabbia che lo ha preso”. Infine quando uno bestemmia e si ribella a Dio diciamo che è colpa di Dio.

L’uomo si autoassolve sempre, non ha mai colpa di niente, non sa mai niente. Una logica immatura.

 

Il problema è la gestione del dolore, della sofferenza. Più andiamo avanti e meno siamo in grado di sopportare il vivere quotidiano che è fatto anche di afflizione ed amarezza.

 

La vita terrena non è il paradiso terrestre. Nella nostra vita ci sono cose brutte ed ingiuste. Alcune le possiamo correggere altre no. Questo, volenti o nolenti, è un dato di fatto ed è da qui che si dovrebbe partire per ragionare. Invece regrediamo ad un mondo infantile e violento, in cui non arrivando ad usare la testa, esprimiamo solo diritti alzando la voce; e quando non abbiamo quello che vogliamo o che ci sembra dovuto, facciamo fuori chi pensiamo ne abbia la colpa.

 

Noi credenti sappiamo che vi è una radice maligna innestata dentro il ns cuore, contro cui non possiamo fare nulla da soli. Però, sempre per chi ha fede, sappiamo anche che Dio può fare molto: Lui può combattere per noi l’origine di questa radice, ed operare come fa il chirurgo per estirparla. Per questo a Lui ci affidiamo sapendo che da soli non possiamo farcela.

 

Ma l’uomo amareggiato dalla corruzione delle chiese,[1] deluso dall’illuminismo,[2] non ce la fa ad andare oltre. Egli può oggi contemplare solo la sua rabbia di fronte ad un mondo destinato a una fine senza senso. Si direbbe che il tentativo di autonomia dell'uomo senza Dio, abbia solo amplificato la vittoria del male.

 

Ecco uno dei motivi per cui, di fronte ad una pandemia così grave come questa del Covid che non sappiamo gestire, non arriviamo ad ammettere la nostra piccolezza, non riusciamo a ragionare come uomini limitati, ma solo come bambini senza cervello, tutti contro tutti. "Qualcuno deve avere colpa" diciamo, ed è sempre l'altro ad avere colpa ovviamente.  Litighiamo su cose sciocche, assurde, uno fa il contrario dell’altro, magari perché è condizionato, o  per una briciola di notorietà o per una poltrona più alta o solo per dispetto...  così, mentre la nave affonda continuiamo a parlare ad accusare, a gonfiarci d’orgoglio come fa il rospo prima di scoppiare.

 

Diamo un taglio a tutto, usciamo da questo carrozzone che sta precipitando e ricominciamo seriamente dal pensiero di Dio (senza le gerarchie delle chiese corrotte). Se Lui è vivo come noi diciamo, allora in qualche modo, nel silenzio della nostra riflessione, se lo chiamiamo con rispetto ed umiltà, senza strafottenza, senza che ci sia di diritto, ci verrà vicino e ci aiuterà a capire le cose.

 

 

 


 

[1] Le chiese cristiane avrebbero dovuto portare le anime a Dio, non identificarsi esse stesse con Dio.  Il fine di molte denominazioni cristiane purtroppo si è dimostrato solo nel voler possedere  e condizionare le coscienze  per i propri comodi e il proprio potere.

 

[2] Il “secolo dei lumi”  l’illuminismo del 1700, ovvero la fede nell’uomo  (il quale  da solo ritiene di poter fare affidamento sulla sua capacità critica e razionale per poter risolvere tutto), sta mostrando sempre più il suo fallimento. L’uomo senza Dio non è capace di governarsi ma solo di distruggersi.

 

 

 

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