CORONAVIRUS ISOLAMENTO PUO' DIVENTARE UN DESERTO “BUONO”

UN CONSIGLIO PER IL PERIODO DI “CHIUSURA IN CASA” – RR 18-3-20

 

 

 

 

Ricordo molti anni fa, quando ero giovane, ci fu un lungo periodo in cui mi ritrovai solo per alcuni anni in una città sconosciuta del nordest con un lavoro alienante, senza molte prospettive. Ci fu un crollo di quei rapporti e progetti che mi davano sicurezza.  Caddi in una depressione esistenziale che mi “costrinse” ad un isolamento amaro e non accettato per più di cinque anni. Fu in quel tempo che il Signore si rivelò al mio cuore: nel deserto, lontano da ogni distrazione. Io mi dibattevo mi sentivo come in prigione, tutto volevo fare meno che restare lì chiuso in casa, ma era come se il Signore in un certo senso mi avesse “costretto” a tavolino in una specie di revisione della mia vita. Tra i tanti conflitti dentro e fuori ci fu una frase importante della Bibbia (che allora cominciai a leggere) che mi colpì molto, fu questa: «Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.» (Osea 2:14).

 

Per quanto sia difficile questo momento che stiamo passando, chiusi nelle nostre case, in un deserto poco voluto e per niente “digerito”, sappiamo che durerà poco, passerà. Ma visto che per ora siamo costretti ad un isolamento, facciamo in modo di ricavarne la parte migliore della solitudine, cioè la possibilità di poter “sentire” le cose di Dio senza distrazione. Proviamo a riaprire regolarmente la Bibbia (Vecchio e Nuovo Testamento), leggiamone un pezzetto al giorno, poniamoci domande, cerchiamo risposte, scriviamo su un quaderno le nostre riflessioni. Proviamo, se possibile, a pregare il Signore (non altri) come la Bibbia ci insegna, e chissà, magari questo Spirito Santo che non conosciamo forse esiste davvero; e se esiste troverà Lui il modo di aprirci la mente e il cuore.

 

Se volete parliamone. Renzo mispic2@libero.it

 

 

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