GESÙ: PACE E DIVISIONE - di Renzo Ronca - 29-8-18

 

 

 

Leggiamo questi due passi:

 

"Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti." (Giovanni 14:27)

 

"Voi pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, vi dico, ma piuttosto divisione; 52 perché, da ora in avanti, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due e due contro tre ….. "  (Luca 12:51-53)

 

Sembrano in contraddizioni, ma la contraddizione è solo apparente, infatti nella prima frase (di Giovanni) Gesù si riferiva a quelli che credevano in Lui e Lo seguivano. Nella seconda invece (quella di Luca), Gesù accenna a quello che può accadere nelle famiglie e, estendendo il pensiero, a quello che accade nel mondo dopo di Lui. Non tutti infatti credono in Gesù Cristo, o per meglio dire ai Suoi insegnamenti. La divisione dunque sarà conseguenza inevitabile tra chi crede e chi non crede. Non è che Gesù ad un certo punto dice: “bene, adesso cambio ide a da stamattina  invece della pace vi porto la guerra”, ma siamo noi che inevitabilmente ci troviamo con Lui (se Gli crediamo) o contro di Lui (se non gli crediamo), non ci son vie di mezzo. E questa è la realtà del mondo.

Del resto, se ci pensiamo bene, l’obiettivo di Gesù non era portare la pace nel mondo (per come il mondo intende il concetto di pace), ma redimere l’uomo, portarlo alla salvezza mediante un processo di rinnovamento, che parte dalle fede attraverso il pentimento la conversione e la continua santificazione. Conoscere gli insegnamenti di Gesù, che seppure espressi in modo semplice sono spesso profondi e complessi, ci mette nella responsabilità di accettarli o meno. Se chiamiamo “verità” quello che Lui dice, siamo inevitabilmente di fronte ad una scelta. La Sua Parola è spesso simboleggiata da una “spada a due tagli”: “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12). L’esempio è drammaticamente chiaro: una lama divide in due parti ciò che tocca. Le parole del Signore, se vengono accolte in un rinnovamento interiore che è come una rinascita (Giov 3:1-13), possono presentarsi come una verità  così “penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore”. Necessariamente di fronte a questo fatto noi non possiamo restare indifferenti; anche chi evita di prendere decisioni si troverà, di fatto, o con Gesù o lontano da Lui. I compromessi, che sono la caratteristica del nostro secolo, davanti al Signore non hanno più senso. Accogliere il Signore è un progressivo mutamento che ci separa dalla mentalità del mondo, il quale ha un concetto di pace ben diverso. Tale trasformazione non è sempre “conveniente” al presente, visto che si parla di “croce”,  ma è volta al futuro regno di Dio (non al regno gestito e predicato delle alcune chiese attuali). La pace di Gesù è una Sua presenza forte e calma nel cuore, qualsiasi cosa possa succedere, ma non è l’assenza di guerre e conflitti, altrimenti l’apostolo Paolo non avrebbe parlato di “armatura” da indossare (Efesini 6:10-20).

 

 

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