Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

DEVI SEMPRE SERVIRE QUALCUNO - di Stefania - 11-7-17

 

 

 

 

Una canzone del 1979 di Bob Dylan dal titolo “Gotta serve somebody” (devi servire qualcuno), cantata in italiano da Francesco De Gregori, esprime una verità molto semplice, ma in genere ignorata.

La verità è che qualunque cosa noi facciamo, qualunque decisione prendiamo, qualunque idea ci stia guidando, noi stiamo servendo qualcuno.

“Well, it may be the devil or it may be the Lord” (bene, potrebbe essere il diavolo o potrebbe essere il Signore). Il diavolo o il Signore, soltanto due alternative.

Magari immaginiamo di avere infinite possibilità di scelta: servire un ideale, servire se stessi, servire la comunità, non servire nessuno ed essere completamente liberi. E invece Bob Dylan, ebreo convertitosi al cristianesimo poco prima di comporre questa canzone, ha capito che non è così e ci dice: no, attenzione, o servi il diavolo o servi il Signore, non c'è una terza opzione, tantomeno infinite opzioni.

 

Servire significa essere assoggettato a qualcuno, obbedire ai suoi ordini.

 

Gli ordini di Dio sono chiari, scritti nero su bianco. Dio dice chiaramente che bisogna ubbidirgli, che ci sono delle regole da seguire. E chi conosce queste regole e le osserva, sa per esperienza che sono regole buone, protettive, che ci fanno crescere, ci rafforzano, ci danno una direzione, una speranza. Dio non mente, dice di servirlo, e nel servire Lui ci scopriremo liberi perché non stiamo obbedendo ad un tiranno, ma ad un Padre Buono che vuole il nostro bene.

 

Ma gli ordini del diavolo quali sono?

Il diavolo non dà ordini, anzi, fa il lavoro contrario: ci dice che siamo liberi di non obbedire a nessuno, soprattutto a Dio, ci sussurra di perseguire i nostri scopi personali, il nostro piacere ed il nostro tornaconto. Si presenta come un amico che ci mette in guardia rispetto alle regole: che nessuno limiti la tua libertà di fare quello che ti piace, non avere padroni.

E così, facendo leva sul nostro orgoglio, ci dice che siamo liberi, mentre in realtà stiamo servendo lui.

A giudicare dai fatti, è riuscito molto bene nel suo intento: in nome della libertà personale, abbiamo tollerato, poi reso legale, e a breve obbligatorio, tutto ciò che nella Bibbia viene definito come peccato. Credendoci liberi, abbiamo obbedito al diavolo e reso il mondo e noi stessi esattamente come piacciono a lui: perduti a Dio, lontani dalla Sua Grazia.

 

Nel servire Dio siamo figli liberi, nel perseguire la nostra libertà assoluta, serviamo il diavolo, come schiavi.

 

 

 

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