IO STO ALLA PORTA E BUSSO - LA CONCRETEZZA DI DIO CHE VIENE AD ABITARE CON NOI

 Un frammento tratto liberamente dalla predica del pastore Marco Bacchiocchi a Viterbo il 4-9-16.

 

 

Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. (Ap. 3:20)

 

 

La parola “gloria” -in greco “doxa”-  è legata alla grande fama alle altissime opinioni umane; ma in ebraico il termine è “kabod” che dà l’idea di “peso”. La gloria di Dio dunque per un giudeo ha un valore più reale e concreto.

Pensiamo all’immensità di Dio e a questo “peso”, Gesù la roccia…. Una roccia che ti può schiacciare…

Davanti a Dio abbiamo due sole possibilità: o resistiamo e ci induriamo e saremo schiacciati, oppure ci arrendiamo e saremo in Lui uniti.

Una coppia, marito e moglie, quando è “vincente”? Quando i due si “fondono”. Padre Figlio e Spirito Santo sono “fusi” in uno.

Noi pure possiamo fonderci in Dio per mezzo di Gesù Cristo.

Pensiamo a questo Dio immenso dell’universo che da lassù si avvicina e per unirsi a noi si fa piccolo piccolo… un bambino…. 

Noi ospitiamo Dio in Gesù per mezzo dello Spirito Santo.

Pensiamo alla nostra casa e a quando ospitiamo qualcuno…  Dio si fa uomo e ci dice come a Zaccheo: “oggi vengo a casa tua..”…  

Come lo accogliamo? In quale stanza lo accogliamo? Riflettiamoci un poco.

 

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