Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

FASI DI PREGHIERA IMPORTANTI CHE GESÙ CI INSEGNA: INTIMITÀ, CREDERE, CHIEDERE-OTTENERE – (Liberamente tratto da una predica di Davide Bacchiocchi a Viterbo) – 3-7-16 – h.19,45

 

 

 

Spesso preghiamo e non otteniamo nulla; potremmo avere l’impressione che il Signore non ci ascolti, così ci potrebbero venire dei dubbi su di noi o sentirci rifiutati, ma prima di giungere a conclusioni azzardate proviamo a verificare il modo in cui preghiamo. Può darsi infatti  che le nostre preghiere non siano state espresse nel modo giusto.

 

Proviamo a leggere questo passo:

 

“Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto». 8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; 13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. (Giovanni 14:7-14)

 

Se lo rileggiamo con calma ci accorgiamo che sono evidenziati alcuni passaggi:

 

1) Il punto di partenza di ogni forma di richiesta a Dio dipende da quanto Lo abbiamo conosciuto. Potremo chiamarlo dono dell’intimità spirituale. Lo Spirito Santo ci riempie e ci apre il cuore e alla esperienza e conoscenza   dell’amore di Dio del Suo carattere della Sua Persona. Mai saremmo arrivati con la nostra sola capacità senza questa apertura, questo aprirsi di Dio che ci viene vicino ed instaura una forma di amicizia ed intimità personale tra noi e Lui. Questa intimità-conoscenza la possiamo capire dai primi versetti: “7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto». 8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue” -

 

2) La seconda richiesta che fa il Signore è “credere”.11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse. 12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre”. Facile a dirsi “credere”, ma se ci interroghiamo fin in fondo vedremo che il nostro credere non è sempre così scontato.

 

3) La richiesta vere e propria  nella preghiera e l’ottenimento della preghiera stessa giungono alla fine: “13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. (Giovanni 14:7-14).

 

Proviamo ad approfondire nelle nostre riflessioni personali, alla luce dello Spirito di Dio, questi passaggi: intimità col Signore, credere, richiesta, ottenimento. Mettiamoli davanti a Lui e nel nome di Gesù Cristo chiediamo di poterli sperimentare e sviluppare secondo la Sua volontà.

 

 

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