Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

CADUTA DI GERICO – COMPORTAMENTO PARTICOLARE DEGLI ISRAELITI – NON MORMORARE - CONSACRARSI - GIOSUE’ CAP.6(sintesi di una parte della predica del pastore A. C. del 6-3-16) - 7-3-16-h. 15

 

 

 

 

Ci sono dei muri che vanno costruiti come quelli tra noi e il peccato, ma ci sono dei muri che vanno invece abbattuti, intorno a noi e dentro di noi, quando ad esempio evangelizziamo o quando serviamo il Signore.

Gerico era una città fortificata con delle mura larghe circa cinque metri e mezzo, molto difficile da conquistare se non con un assedio lunghissimo; l’Eterno la diede in mano al Suo popolo in una settimana ed in un modo particolare che fu non solo una vittoria terrificante per tutti i nemici, ma anche un grande insegnamento per gli Israeliti.

L’Eterno ordinò indicò una disposizione precisa: l’arca del Patto al centro con sette sacerdoti con delle trombe di corno squillanti; poi una avanguardia ed una retroguardia del popolo guerriero. Per sei giorni fecero il giro della città suonando le trombe ma il popolo doveva restare in silenzio: «Non gridate, fate che non si oda neppure la vostra voce e non vi esca parola di bocca, fino al giorno che io vi dirò: "Gridate!" Allora griderete» (Giosuè 6:10)

Alla fine , il settimo giorno… “..fecero il giro della città sette volte. 16 La settima volta, come i sacerdoti suonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: «Gridate! perché il SIGNORE vi ha dato la città” (vv.15-16);  “Il popolo dunque gridò e i sacerdoti suonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città”(v 20)

Di fronte a comandi di qs genere: “girate per sei giorni attorno alla città in grande silenzio senza fiatare…”  sarebbe stato semplice porsi domande, mormorare, criticare…  che strategia era mai quella?  Invece fu per il popolo (e per noi anche oggi) un grande insegnamento: la fede in Dio non mormora.

Ci sono mura dentro noi stessi difficili da far crollare, quelli del nostro “io” per esempio, che non si vuole arrendere a Dio. Per vincere questa battaglia siamo di fronte a forze che non conosciamo bene, per cui non ci meravigliamo se anche i comportamenti che ci suggerisce il Signore non li comprendiamo. E’ per fede che Israele vinceva ed è per fede che anche noi vinceremo le nostre battaglie.

Nel cap.5 sempre di Giosuè si parla di circoncisione. La circoncisione è da intendere come la consacrazione a Dio. Il popolo che combatteva per conquistare Gerico era consacrato all’Eterno; Per questo osservò l’ordine di Dio di restare in silenzio, anche senza capirlo, perché aveva fede in Dio, confidava in Lui.

La consacrazione nostra è il mezzo che abbiamo per capire bene la volontà di Dio e per vincere ogni tipo di battaglia, anche quella difficilissima di far crollare le mura delle nostre resistenze interiori.

Essere consacrati al Signore è un impegno e una necessità per il cristiano perché sono molte le battaglie che troverà nel suo cammino di fede.

 

 

 

 

 

Giosuè 6

1 Gerico era ben chiusa e barricata per paura dei figli d'Israele; nessuno ne usciva e nessuno vi entrava.

2 E il SIGNORE disse a Giosuè: «Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri. 3 Voi tutti dunque, uomini di guerra, marciate intorno alla città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni; 4 e sette sacerdoti porteranno davanti all'arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città sette volte, e i sacerdoti suoneranno le trombe. 5 E avverrà che, quand'essi suoneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo lancerà un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé».

6 Allora Giosuè, figlio di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: «Prendete l'arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all'arca del SIGNORE». 7 Poi disse al popolo: «Andate, girate intorno alla città, e l'avanguardia preceda l'arca del SIGNORE».

8 Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti al SIGNORE si misero in marcia suonando le trombe; e l'arca del patto del SIGNORE li seguiva. 9 L'avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che suonavano le trombe, e la retroguardia seguiva l'arca; durante la marcia, i sacerdoti suonavano le trombe. 10 Giosuè aveva dato al popolo quest'ordine: «Non gridate, fate che non si oda neppure la vostra voce e non vi esca parola di bocca, fino al giorno che io vi dirò: "Gridate!" Allora griderete». 11 Così fece fare all'arca del SIGNORE il giro della città una volta; poi rientrarono nell'accampamento, e vi passarono la notte.

12 Giosuè si alzò la mattina presto, e i sacerdoti presero l'arca del SIGNORE. 13 I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all'arca del SIGNORE avanzavano, suonando le trombe durante la marcia. L'avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l'arca del SIGNORE; e durante la marcia, i sacerdoti suonavano le trombe. 14 Il secondo giorno girarono intorno alla città una volta, e poi tornarono all'accampamento. Così fecero per sei giorni.

15 Il settimo giorno si alzarono la mattina allo spuntar dell'alba e fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; soltanto in quel giorno fecero il giro della città sette volte. 16 La settima volta, come i sacerdoti suonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: «Gridate! perché il SIGNORE vi ha dato la città. 17 E la città con tutto quel che contiene sarà consacrata al SIGNORE per essere voto di interdetto; soltanto Raab, la prostituta, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati. 18 E voi guardatevi bene da ciò ch'è votato all'interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d'interdetto, e non rendiate maledetto l'accampamento d'Israele, gettandovi lo scompiglio. 19 Ma tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro saranno consacrati al SIGNORE; entreranno nel tesoro del SIGNORE».

20 Il popolo dunque gridò e i sacerdoti suonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città. 21 Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini, donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini.

22 E Giosuè disse ai due uomini che avevano esplorato il paese: «Andate in casa di quella prostituta, fatela uscire con tutto ciò che le appartiene, come glielo avete giurato». 23 E quei giovani che avevano esplorato il paese entrarono nella casa, e ne fecero uscire Raab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quello che le apparteneva; ne fecero uscire anche tutte le famiglie dei suoi e li sistemarono fuori dell'accampamento d'Israele.

24 Poi i figli d'Israele diedero fuoco alla città e a tutto quello che conteneva; presero soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di bronzo e di ferro, che misero nel tesoro della casa del SIGNORE. 25 Ma a Raab, la prostituta, alla famiglia di suo padre e a tutti i suoi Giosuè lasciò la vita; e lei ha abitato in mezzo a Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva mandato a Gerico.

1R 16:34 (Sl 37:22; Is 55:11)

26 Allora Giosuè fece questo giuramento: «Sia maledetto, davanti al SIGNORE, l'uomo che si alzerà a ricostruire questa città di Gerico! Egli ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane dei suoi figli».

27 Il SIGNORE fu con Giosuè, e la fama di lui si sparse per tutto il paese.

 

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