LA MORTE: UN NON-SENSO E LA MENTE FA “TILT” - Riflessioni sulla morte e sulla vita - 2 -

 di Renzo Ronca - 10-10-15- agg 29-7-21

 

 

(segue)

Quando qualcuno muore, la nostra mente si trova davanti non solo un ad un fatto sconosciuto, ma anche ad un fatto illogico, che provoca un "corto circuito" momentaneo nel nostro pensare come se facesse “tilt” [1] .

Non siamo programmati per la morte, possiamo imparare mille discipline su come inserirla nel nostro quotidiano e forse l’accetteremo con più autocontrollo, persino serenamente, ma sono convinto che dentro di noi ci sarà sempre una inaccettabile sorpresa ed uno sconcerto destabilizzante che ci spiazzerà.

Questo sconvolgimento interiore è terribile e può provocare diversi stati d’animo. E’ un trauma che lascia una specie di rovina, di desolazione dentro di noi per molto tempo. Il periodo di “aggiustamento” o di “reset” [2] con cui la mente cerca di riformare i suoi equilibri viene chiamato dagli psicologi “elaborazione del lutto” e può richiedere diversi anni. Anche se si preferisce non parlarne bisogna anche dire che non tutti riescono sempre a superare bene queste terribili prove; purtroppo ci sono persone che non ce la fanno e perdendo le motivazioni del vivere, anche loro muoiono poco dopo la morte di una loro persona cara. Anche le delusioni d'amore, quando veniamo lasciati da chi amiamo, perché questi decide di prendere un'altra strada,  hanno lo stesso devastante "peso" e richiedono una elaborazione simile.

Non dovremmo arrivare impreparati di fronte a queste cose, ed invece di fare gli scongiuri sarebbe più salutare per noi se ne parlassimo di più. [3]

La morte è qualcosa che è fuori da ogni nostra elaborazione logica: per esempio se arrivo al semaforo ed è arancione mi aspetto il rosso oppure il verde, se invece compare la scritta “Lisbona” oppure “oceano” non so che reazione avere, perché sarebbe per me un “non-senso”. Ecco la morte potrebbe intendersi come un “non-senso” della vita.

In quanto cristiano non credo che sia giusto accettare passivamente la morte come fattore “normale”, così come non sarebbe giusto accettare come “normale” una vita senza Dio.

Noi siamo stati creati per vivere, non per morire, e se anche la morte si presenta regolarmente, l’abbiamo visto la volta scorsa, non è altro che una "smagliatura" che può essere aggiustata, infatti dice: «Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 32 "Io sono il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe"? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi» (Matteo 22:31-32), nel senso che anche Abramo Isacco e Giacobbe (che dal punto di vista umano sono morti) sono invece vivi davanti a Lui.

Davanti a Dio, che è VIVO nell’Eternità, c’è la creatura da Lui creata, l’uomo; VIVO davanti a Lui, per i meriti di Cristo.

Ma Il concetto della “vita eterna per i meriti di Cristo” si può capire per gradi...

(continua)

 

 

 [1] tilt ‹tilt› s. ingl. (propr. «colpo, inclinazione, ribaltamento»; – Nel gioco del flipper, contatto elettrico che provoca l’interruzione del gioco (e l’accensione di una spia luminosa) in seguito a una mossa scorretta da parte del giocatore che, per ottenere un migliore risultato, dà al flipper una certa inclinazione o lo scuote violentemente. Per estens., con riferimento a congegni o circuiti elettrici o elettronici, fare t., andare, essere in t., cessare di funzionare, subire un guasto: la rete elettrica ha fatto t.; il servizio telefonico, nelle ore di punta, rischia di andare in tilt; fig., perdere il controllo, la lucidità, bloccarsi, esaurire le proprie energie: il cervello gli è andato in t.; durante l’esame all’improvviso ha fatto t. e non ha aperto più bocca; è inutile far continuare la gara, ormai il concorrente è in tilt. (Treccani)

[2] reset ‹risèt› s. ingl. [propr. «azzeramento, annullamento», dal v. (to) reset «riportare allo stato iniziale, azzerare»]– In informatica, operazione con la quale si azzera il contenuto della memoria principale di un elaboratore, interrompendo le funzioni e i programmi attivi in quel momento per riportare il sistema alle condizioni di funzionamento iniziali: premere il tasto di reset; segnale di r., il segnale che avvia un programma di inizializzazione.

[3] anche per questo, per conoscere le emozioni senza esserne travolti, che nel ns sito abbiamo alcune rubriche tenute da psicologi, come:  NELLE EMOZIONI COME FUNZIONIAMO?  oppure: AZIONI E REAZIONI: PARLIAMO DI COME CI COMPORTIAMO ed altre.

 

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