DOV’E’ LA GRATUITA’ DEL VANGELO? - Case editrici e autori che cercano guadagni con le parole di Dio

di Renzo Ronca (6-6-15) - 5-3-18

 

 

 

 

 

Chi vuole studiare o approfondire le riflessioni bibliche si trova a dover comprare spesso dei testi costosissimi. Non sempre è possibile acquistarli per cui ci troviamo troppe volte di fronte a porte chiuse di fronte a rivelazioni di Dio che non devono essere private. Mi chiedo di chi siano le responsabilità.

 

Le case editrici sono come le banche, a parte il profitto non hanno molti altri princìpi, per cui quando si sono accaparrate i diritti d’autore di qualche bravo scrittore te lo fanno pagare a peso d’oro. Passi pure per i romanzi, le mode, gli argomenti futili…  però quando si tratta degli studi sulla Bibbia, della trasmissione della Parola di Dio, secondo me non è bene  ricavarne guadagno. Oggi esistono pubblicazioni economiche con carta meno pregiata riciclabile tascabili... dunque usateli! Oppure degli e-book accessibili gratuitamente in internet o a un prezzo simbolico... usateli! Lasciate il vs guadagno alle edizioni di lusso e permettete anche a chi non ha molta disponibilità di poter usufruire delle riflessioni bibliche di buon livello. Il Signore ve ne renderà merito.

 

Anche gli autori ritengo abbiano la responsabilità della diffusione di quanto scrivono. Una persona credente che scrive, trasmette quanto ha elaborato della Parola biblica nella meditazione e nella preghiera, “serve” Dio e la fratellanza. Il talento che molti hanno nell’insegnare nello spiegare rendendo semplici le cose difficili non è una bravura propria ma è un talento dono di Dio, di cui dovranno rendere conto. Tutti conosciamo il comando di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matt 10:8), e allora, perché non lo facciamo?

 

Molti prendono la scusa del bisogno di guadagno per poter vivere; a parte che non è sempre vero, ve l’immaginate il Signore che faceva recintare il monte degli ulivi lasciando un piccolo ingresso da cui gli apostoli facevano pagare un biglietto, con la scusa che "dovevano pur vivere...."?  Oppure ce le vedete le bancarelle dove sempre “per poter vivere” gli apostoli vendevano dépliant con la sintesi di qualche insegnamento del Maestro?

 

Penso che quando tornerà il Signore non sarà felice di molti di noi, magari proprio di quei famosi "dottori della Chiesa" più dotati intellettualmente, che hanno fatto compromessi col commercio e l'esibizione di sé.  Nessuno si può appropriare delle cose di Dio.

 

Il Signore, cari fratelli, vi ha detto: "date voi a loro da mangiare" (Matt 14:16), non vi ha detto "gestite questo pane vendendolo in modo da ricavarne un profitto"!!

 

 

 

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