COME ROBINSON CRUSOE

di Stefania - 6-5-15-

 


Dio non è mai troppo lontano, eppure facciamo fatica a riconoscere il Suo intervento, siamo distratti di fronte alle Sue opere, sordi alla Sua voce, perfino quando ci riteniamo persone molto “religiose”.

Così a volte Lui  ci conduce in luoghi assoluti, senza chiaroscuri che possano distrarci, senza parole che possano confonderci.

E lì è tutto bianco o nero, vita o morte, salvezza o perdizione.

Come Robinson Crusoe.

In genere si parla di questa opera di Defoe come di un romanzo d'avventura. Ma, leggendolo, ci si accorge che è, invece, la storia di un uomo che ritrova Dio nella vita solitaria su una sconosciuta isola deserta, dove approda come unico superstite di un naufragio.

Dopo l'iniziale disperazione, Robinson si rende conto delle benedizioni che Dio gli elargisce di continuo e, con una vera e propria conversione, si affida a Lui per tutti i lunghi anni che trascorre sull'isola, e per il resto della sua vita.

Dio non delude chi si affida a Lui.

I nostri luoghi assoluti non sono isole deserte, ma situazioni di estrema solitudine, disagio sociale, sofferenza mentale, malattia fisica, forte delusione. Luoghi dell'anima che ci fanno soffrire, ma che ci danno l'occasione di vedere e ascoltare con più chiarezza la meravigliosa notizia che ogni cosa annuncia. Facciamo un passo fuori dal perimetro della nostra comprensibile disperazione, cerchiamo Dio e non saremo delusi.

 

 

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