Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

TIMORI DI UN FUTURO PADRE

 di Stefania Intartaglia - 16-4-15- h.15,30

 


 

 

“Tra gioia e paura ti aspetto, un po' ringraziando meravigliato, un po' tremante al pensiero che accada qualcosa e che tu non arrivi a vedere la luce.

Sarà bella la luce che vedrai, bello il mondo che prepareremo per te, per cui vieni al mondo, vieni tra noi che già ti amiamo.

Ma già mi pento di chiamarti con tanta forza alla vita, già mi pento di volerti esporre ai pericoli che da adesso incombono sul mio orizzonte. Il mondo non è un luogo di pace, c'è gente pronta a ferirti, sfruttarti, farti soffrire, ed io ne sarei straziato.

Se tu sentissi che cosa accade ogni giorno, quanto male si fa al mondo, con ferocia o con freddo calcolo, quanto dolore per i più deboli.

E se tu fossi malato o disabile? Quanto fragile saresti in questa giungla spietata, come potrei proteggerti per tutta la tua vita? Non so nemmeno se sarebbe giusto darti una vita così difficile, non so se sarei in grado di affrontarla con te.

In ogni caso, la mia vita di adesso già sfuma. So già che dovrò rinunciare a qualcosa di me, forse a tutto, tante cose passeranno in secondo piano oppure spariranno completamente dalle mie giornate. I miei obiettivi cambieranno, saranno in funzione di te.

Non avrò più riposo né divertimento, dovrò occuparmi di te e di tutti i tuoi bisogni, dovrò cercare di renderti sereno, preoccuparmi di darti un'istruzione, avviarti ad un mestiere e poi incrociare le dita e sperare che tu da adulto saprai scansare il peggio in mezzo a tutte le ingiustizie.

Ti vedrò crescere e mi vedrò invecchiare e non si potrà mai tornare indietro. Non sei ancora nato e già vedo la mia vita scandita da un enorme orologio che segnerà le ore delle mie preoccupazioni per te.

Non sei ancora nato e già ti ho fatto un discorso insensato.

Finora, infatti, ti ho parlato come parla un uomo senza Dio, un uomo che crede di avere il potere di programmare la sua vita e se ne preoccupa. Ma io non sono senza Dio.

Io non ho desiderato un figlio per sentirmi realizzato, né per lamentarmi della perduta libertà, io ho aperto le braccia ad un dono di Dio.

Un dono complesso, un dono che costa fatica e anche paure certo, ma sei un dono meraviglioso e ne sono profondamente grato. È Lui che ti chiama alla vita, non io.

Io sono da Lui chiamato ad accoglierti e a guidarti, e cercherò di essere ai Suoi occhi, e ai tuoi occhi, un uomo ed un padre giusto.

Se cammineremo con Dio, troveremo tesori inestimabili nelle cose più piccole e svalutate di questo mondo, le difficoltà non ci abbatteranno, il futuro non ci preoccuperà. Comunque andrà, andrà bene se cammineremo con Lui.

Troveremo un sentiero agevole tra i rovi, e trarremo insegnamento dal dolore.

Con gioia ti aspetto, ringraziando Dio, pregando che Lui sia con noi per tutto il viaggio della mia e della tua vita.”

 

 

 

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