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Le catene… non se ne può più! La fastidiosa abitudine di mandare "catene di santantonio" di Anna Cuomo - (9-1-09) - 14-1-17
Ormai non se ne può più. Apri la posta elettronica la mattina e l'amico/a o collega di turno ti manda una bellissima presentazione a colori, magari con tanto di musica e tante paroline dolci. Poi vai a leggere e alla fine ti viene detto che se non mandi la presentazione a tot amici entro due giorni, ecc. ecc. ingrassi, perdi il lavoro, ti si guasta il ferro da stiro, la vicina ti toglie il saluto, ti si scuoce la pasta... Forse esagero ma il tenore è più o meno questo.
Ci sono poi le cosiddette "bufale", in inglese "hoax": messaggi apparentemente seri che richiedono aiuti per persone ammalate, o povere, invitando a diffondere il messaggio o che danno informazioni sbagliate, tipo probabili vincite, possibili guasti al computer, modifiche non richieste, e roba del genere. Quasi sempre l'unico scopo è quello di raccogliere in maniera abusiva indirizzi di posta elettronica per fini commerciali o illeciti.
C'è un sola cosa da fare: cestinare e non pensarci più, anziché far circolare all'infinito messaggi di questo tipo senza contare che c'è chi è più sensibile o magari in buona fede, ritiene di fare cosa gradita diffondendo a sua volta il messaggio o si allarma. In caso di dubbio, ci sono anche dei siti antibufala. Basta fare una ricerca su Internet dove sono riferite le catene o le bufale più comuni.
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