Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

DIO CI EDUCA CON AMORE, MA NOI LO COMPRENDIAMO?

di M. V. 4-10-13-h.10-(Livello 1 su 5)

 

 

 

 

 

 

Giovanni 9:1-3

1 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. 2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» 3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

 

 

Ieri ero a passeggio con la mia amata figliola di 5 anni, la quale mi pianta un capriccio perché voleva che le comprassi l’ennesimo giocattolo visto in esposizione nei tantissimi negozi che per strada mettono in bella vista, ad altezza bambino, tutta una serie di articoli scadenti.

 

Al mio no si mette a piangere disperata.

Io ignoro il capriccio con lo scopo di educarla al fatto che ogni suo desiderio non può essere soddisfatto, e questo, come tutti i genitori sanno, è per il bene dei figli e non perché ci si diverta sadicamente a vederli piangere.

 

Un altro papà che passava di là, guarda mi figlia, guarda me e mi sorride come per dirmi: “ecco l’ennesimo capriccio, quanta pazienza che ci vuole”, condividendo il mio atteggiamento.

Una ragazza giovane invece, sicuramente non mamma, si avvicina alla bambina e cerca di consolarla con frasi del tipo: “ma che succede”, “dai non piangere”, “cosa avrà mai fatto di male una bimba bella come te”, “vuoi una caramella” ?

Non aveva capito lo scopo che mi muoveva a simulare un atteggiamento di indifferenza, vedeva solo il pianto della bambina.

 

Dio permette il male perché le sue opere siano manifeste in noi.

Le tremende notizie che leggiamo nei giornali ci possono turbare, ma il male ci fa capire le conseguenze del nostro distacco da Dio, della nostra mancata fiducia in Lui, del fatto che pensiamo di gestire da soli la nostra vita.

 

Dio, con un gesto di immenso amore, da Padre perfetto, ha operata per grazia la nostra salvezza, la dobbiamo solo accettare come dono di grazia per fede.

 

Lasciamo che lo Spirito Santo operi in noi, sottomettiamoci alle sue cure e vediamo le difficoltà della vita come prove per rafforzare la nostra fede, e non come castighi di un Dio freddo e vendicativo.

 

Quando pensiamo che una cosa sia per il nostro bene e non accettiamo l’educazione del nostro Padre celeste che ci dice il contrario, allora pecchiamo di orgoglio verso il Signore. Anche se gli altri, vedendo il nostro “capriccio spirituale”, corrono a consolarci dandoci ragione e torto a Dio, non lo fanno perché ci amano, ma perché non conoscono lo scopo di Dio, che è la nostra salvezza spirituale, costi quel costi.  

 

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