DIVISIONI TRA I FEDELI? C’E’ IL LATO POSITIVO?

 di Renzo Ronca - 27-9-13-h.11-(Livello 1 su 5)

"..infatti è necessario che ci siano tra voi anche delle divisioni, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi." (1Corinzi 11:19)

Lo Spirito Santo ci insegna a vedere al di là delle apparenze.

Viviamo un periodo di grande confusione sociale economica politica e soprattutto religiosa. Anzi è mia opinione che è proprio la confusione e corruzione in materia di fede che poi ha portato tutto il resto.

Se vediamo oltre l’apparenza di una ambiguo ecumenismo politicizzato, ci accorgiamo che le varie chiese cristiane invece di trovare unità si dividono sempre più.

Eppure anche questo non è tutto un male. Certe volte le separazioni sono necessarie. Come i matrimoni non sono tutti “benedetti” ed allora bisogna pensare bene al coniuge a cui siamo uniti (se andasse contro Dio), così dentro le chiese può crescere il seme dell’apostasia ed allora bisogna pensare bene a quale sarebbe allora lo spirito di comunione.

Certe divisioni son come i grassi in eccesso delle diete: meglio perdere quel peso che aggrava tutto il corpo ed affatica il cuore.

E’ molto bella la semplice frase di paolo che abbiamo messo all’inizio. Lo scopo di una divisione non è quello di individuare il marcio e poi puntargli addosso il dito del giudizio, ma è il contrario: certe divisioni possono avvenire “…perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi”.  

La “sana” divisione gestita dallo Spirito Santo non evidenzia il male, ma evidenzia il bene. E’ una scrematura, è un tirare fuori dalla pentola le pietanze migliori. Delle altre, dei cibi non graditi al Signore, non è nostro compito andare a scandagliare il destino.

E’ tempo che ogni chiesa, ogni famiglia, e persino ogni nostro carattere personale venga passato al setaccio dello Spirito Santo. Facciamolo volontariamente offrendoci a Dio in una santa dedizione (Rom. 12:1-2); in questo modo Egli alleggerirà il nostro peso, ci purificherà da ogni scoria e potremo gustare l’unità con noi stessi, con le nostre famiglie, con i fratelli della chiesa.

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