Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

UN CRISTIANO È DAVVERO RESPONSABILE DI CIÒ CHE È?

di RR - 15-7-13-h.9,47- (Livello 2 su 5) 

 

 

 

 

 

(segue)

Anche questa è una domanda difficile. Ciò che siamo si manifesta a poco a poco, nella misura in cui  ci lasciamo permeare dalla verità di Dio che ci rende davvero liberi.

Un cristiano può essere responsabile o non esserlo, così come può conoscere certe verità oppure non conoscerle,  dipende da quanto vive assieme a Cristo. Infatti analizziamo un momento Giovanni 8:31-32:

"Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui:" «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;  conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

Questa è una frase densa di significati e molto profonda; forse contiene tutto il programma del Vangelo. Notate all'inizio Gesù si rivolge a chi aveva già creduto in Lui. Non siamo dunque nella fase di chi non conosce il Signore, ma in quella di chi lo conosce; e, come si vedrà subito, non basta il conoscerlo.

«Se dimorate nella mia parola.." E' tutto qui il punto sostanziale: per essere veramente discepoli di Gesù, cioè dei cristiani anche di fatto, per poter conoscere quella verità che poi ci renderà liberi, è necessario dimorare nella Sua parola. Solo SE dimoriamo nella sua parola avverrà tutto il resto.

C'è stata una predica interessante nella nostra chiesa su questo "dimorare in Cristo".

Noi dove "dimoriamo" di solito? Dove risiedono i nostri pensieri, lo spirito nostro?

 

La pianticella che dimora nel terreno , mette le sue radici, poi porterà il frutto. Ci vuole il giusto tempo. Bisogna dimorare, abitare, stazionare.

Ora una persona che conosce il Signore, ma che non legge la Scrittura dove il Signore si esprime, riesce a dimorare nella parola di Dio? Io non lo credo.

La parola ha bisogno di essere accolta, pensata, riflettuta, "ruminata" a lungo; ed ha bisogno continuamente di essere rinnovata. E' l'acqua del nostro vivere, il cibo di cui si nutre la nostra anima.

Attingere acqua solo per un'ora la settimana forse non ci farà morire, ma certamente non  ci farà crescere. Il nostro corpo per poter vivere bene deve potersi nutrire almeno due volte al giorno: lo spirito nostro forse di più.

 

(Aggiornam. di nostri scritti  "ES4" del 2003)

(continua)

 

 

pag precedente   -    pag seguente    - Indice riflessioni in pillole   -   Home

Rendere partecipi gli altri delle proprie meditazioni sulla Parola del Signore è anche dividere il pane di Dio tra fratelli. Mandate pure gli scritti a mispic2@libero.it

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE