Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

LE INTENZIONI ED I FATTI

 qualche riflessione sul nostro comportamento

di Renzo Ronca- (13-7-13 )- 22-12-15 -h.10  (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(segue)

Intenzioni e fatti. Questo punto è difficile da approfondire. Assomiglia un poco alla fede ed alle opere:

Può bastare la sola fede?

Possono bastare le sole opere?

E’ vero che siamo salvati per sola fede (“Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio,  non per opere, perché nessuno si glori”. Efesini 2:8-9)

Ma è anche vero che "la fede senza le opere è morta" (Giac. 2:20; 2:26).

 

Per questo non possono bastare le sole nostre buone intenzioni.

 

Ciascuno di noi cristiani è animato da buone intenzioni, ma la realizzazione pratica di queste buone intenzioni manda a effetto davvero quanto è nel nostro desiderio? Siamo davvero consapevoli delle nostre reali capacità o pensiamo di essere di più di valere di più?  “… dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.(Rom 12:3)”

 

 

Cautela e discernimento sono indispensabili.

Alle volte tutti combiniamo qualche guaio, e ci viene spontaneo dire "ma io non volevo fare questo". Già. Però è successo. Ora senza colpevolizzare nessuno chiediamoci: perché succedono queste cose? Perché non ci fermiamo a pensare  un poco di più prima di agire?

 

In 1 Cor. 8 l'apostolo parla di libertà nel mangiare i cibi (come sapete per i giudei molti cibi, come la carne di maiale o altro erano proibiti); ora apriamo il discorso ad una interpretazione più ampia: noi cristiani siamo liberi nelle azioni, ma questa libertà ha un limite che noi stessi dobbiamo saperci trovare in rapporto all'amore, alla sensibilità alla necessità dell'altro prima, e di noi dopo.  "Badate però che questa vostra libertà non divenga un intoppo per i deboli." (1Corinzi 8:9).

 

L'intenzione di un certo nostro agire, dunque, non può essere esente dalla riflessione attenta del momento e di ciò che può portare negli altri la nostra volontaria o involontaria testimonianza.

Ogni gesto è vivere e testimoniare qualcosa.

 

Prendiamo un capo di stato: quando il presidente va a visitare dei soldati o dov'è stato un terremoto o partecipa ad una cena, non è mai un fatto privato: egli con la sua presenza testimonia che lo Stato è tra i soldati, nel terremoto, nella festa. Tutto questo ha lo scopo di incoraggiare, di incitare, rafforzare lo Stato intero.

Nella famiglia perché dovrebbe essere diverso? Se un padre partecipa ad una manifestazione per la pace non esprime solo un suo gesto personale, ma per la famiglia rappresenta (che lo voglia o no) un esempio.

 

Prendiamo un altro esempio "difficile": la comunione cattolica ha per base di fede la reale presenza nel pane del corpo fisico di Gesù e nel vino il suo sangue (transustanziazione), nel caso degli evangelici è più un atto simbolico, pure se attuato con raccoglimento e solennità. Sono due posizioni diverse. Ora senza giudicare in questa sede quale sia giusto, la domanda è: io che mi sento libero, posso partecipare indifferentemente all'uno o all'altro? Non è facile dare una risposta, ne converrete. Qualunque sia la decisione merita un certo discernimento, una riflessione.

 

Noi con la nostra presenza indichiamo, testimoniamo o avalliamo qualcosa.

Se ciò che facciamo non è chiaro, è contraddittorio  o si presta ad ambiguità, chi ci sta vicino cosa recepisce da noi?

(continua)

 

 

pag precedente   -    pag seguente    - Indice riflessioni in pillole   -   Home

Rendere partecipi gli altri delle proprie meditazioni sulla Parola del Signore è anche dividere il pane di Dio tra fratelli. Mandate pure gli scritti a mispic2@libero.it

 

 

 

 

Questo sito ed ogni altra sua manifestazione non rappresentano una testata giornalistica - vedi AVVERTENZE