Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

 

 

BASTA IL PENSIERO...

A volte trattenere un pensiero distorto può corrompere il cuore

 di RR - 7-7-13-h.18,45-(Livello 1 su 5)

 

 

 

 

Lo spirito dell'uomo lo sostiene quand'egli è infermo; ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà? (Proverbi 18:14)

 

 

Siamo abituati a pensare al vocabolo “corruzione” quasi esclusivamente in relazione ai fatti politici, purtroppo.

Ma il  termine “corruzione” indica qualcosa che si guasta, che si rompe, che “va a male”, in senso più ampio.

Lo spirito e il corpo hanno sempre una  certa connessione.  

Un corpo che si ammala cambia l’umore e se la malattia perdura o è dolorosa ecco che lo spirito nostro è messo a dura prova e fatica a non piegarsi, a non perdere la fede. I credenti conoscono bene questo tipo di battaglia e sanno resistere con l’aiuto di Dio.

Quando si ammala lo spirito invece è molto più difficile guarire; infatti lo spirito dell’uomo è la parte del cuore preposta allo scambio con lo Spirito di Dio. Lo spirito dell’uomo si ammala quando si “corrompe”, cioè quando succede qualcosa che spezza la sua unità, la sua integrità.

 

In una grande orchestra basta un solo strumento stonato per far apparire stonata tutta l’orchestra; allo stesso modo basta un solo pensiero fori posto, sgradevole, perverso, oppure semplicemente non in armonia con tutti gli altri, per rischiare di far decadere la nostra pace interiore. Da una piccola crepa, se non si corre subito ai ripari, ecco che poi il pensiero cattivo mette radici, si solidifica nella nostra mente, cresce e produce frutti cattivi.

 

A volte qualche pensiero fuori posto ci fa sentire offesi, trattati ingiustamente; può succedere. Ma occorre subito passare oltre, perdonare immediatamente e andare avanti. Se invece tratteniamo nel nostro cuore questo pensiero di “ingiustizia subita”, ecco che ramifica e produce una sete di giustizia umana sempre maggiore. Se passano le ore o i giorni questo pensiero può divenire amarezza e rancore. Il nostro umore cambia, siamo più cupi.  Se il rancore si impantana nei nostri sentimenti e nella fede ecco che non abbiamo più obiettività e ci chiudiamo in noi stessi, in un religione sterile che vuole solo soddisfazione per noi stessi.

E’ così che si corrompe la nostra anima, lo spirito e il corpo. Basta una pensiero stonato trattenuto a lungo; è come un’infezione; più tempo passa più sarà difficile liberarsene.

 

Stasera quando andiamo a dormire, chiediamo al Signore di liberarci da quei pensieri “stonati” involontari che abbiamo trattenuto. Confessiamoli a Lui e Lui ce li porterà via, donandoci di nuovo la serenità.

 

 

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