CAPARBIETÀ COME INGANNO DEL MALIGNO

 di Renzo Ronca - 16-5-13-h.10,15 - (Livello  2 su 5)

 

 

 

La caparbietà o cocciutaggine ottusa e ridicola nei  confronti dei “pungoli del Signore” (cioè sollecitazioni per il nostro bene) può anche essere il prodotto di un inganno sottile dell’Avversario.

Per capirlo partiamo sempre dall’idea che siamo creature “piccole” in tutti i sensi, cioè non ancora mature, facilmente raggirabili, ingenue.

Il rimprovero di un genitore per esempio può essere utile di fronte ad un pericolo, ma può causare frustrazione se è continuo, immotivato e magari senza essere controbilanciato da gratificazioni di altro genere.

Satana e i suoi agenti, conoscendo bene i meccanismi psicologici dell’uomo per averlo studiato fin dalla sua creazione, possono cercare di amplificare la frustrazione dell’uomo arrivando a fargli credere che è solo, non amato e trattato ingiustamente anche da Dio. Questo senso di frustrazione, a seconda della gravità, diventando umiliazione, mortificazione, può manifestarsi in un comportamento caparbio o con sfoghi di ira o con l’apatia. (1)

L’uomo così ingannato vede nemici ovunque, si ripiega su se stesso e si impunta come un mulo pensando di sapere da solo cosa fare in ogni circostanza. I richiami del Signore (che si manifestano in vari modi) vengono visti come aggravamenti del suo star male.

La conclusione dell’inganno è semplice: si trasformano i ruoli: Dio è visto come un essere  cattivo e la testardaggine (sospinta da Satana) gli sembra l’unico mezzo per il proprio bene.

Ma se riusciamo ad accogliere i richiami del Signore per quello che sono, cioè affetti, gesti d’amore nei nostri confronti, ecco che tutto cambia. Si abbassa la soglia della frustrazione e la insoddisfazione diviene gestibile.

Anzi da essa, ad esempio in una socializzazione fraterna, come ci invita a fare Gesù, lavorando con altri, possiamo comprendere quali sono i punti da rafforzare nel nostro carattere e magari utilizzarli per il bene comune.

 

 

 

(1)Alcune nozioni di psicologia sono state liberamente tratte da “gestire le emozioni” in www.crescita-personale.it/gestire-emozioni/1775/frustrazione-psicologia/1541/a

 

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