Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

FUGGIRE LE APPARENZE: L’IMPORTANZA DI NON FERMARSI ALLE PRIME IMPRESSIONI

di Matteo Pisano - 18-4-13-h.8,45 - (Livello 2 su 5)

 

 

 

 

Luca 7:36-50 -  36 Or uno dei farisei lo invitò a mangiare con lui; ed egli , entrato in casa del fariseo, si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna della città, che era una peccatrice, saputo che egli era a tavola in casa del fariseo, portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato. 38 E, stando ai suoi piedi, di dietro, piangendo, cominciò a bagnargli di lacrime i piedi e ad asciugargli con i capelli del suo capo; e glieli baciava e li ungeva con l’olio profumato. 39 Al vedere questo, il fariseo che lo aveva invitato disse fra sé: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e quale genere di persona è la donna che lo tocca, perché è una peccatrice”. 40 E Gesù, rispondendo, gli disse: “Simone, ho qualche cosa da dirti”. Ed egli disse: “Maestro, dì pure”. 41 E Gesù gli disse: “Un creditore aveva due debitori; l’uno gli doveva cinquecento denari e l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi di che pagare, egli gli condonò il debito ad entrambi. Secondo te, chi di loro lo amerà di più?”. 43 E Simone rispondendo disse: “Suppongo sia colui, al quale egli ha condonato di più”. E Gesù gli disse: “Hai giudicato giustamente”. 44 Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo. 45 Tu non mi hai dato neppure un bacio; ma lei da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai unto il capo di olio; ma lei, ha unto i miei piedi di olio profumato. 47 Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui al quale poco è perdonato, poco ama”. 48 Poi disse a lei: “I tuoi peccati ti sono perdonati”. 49 Allora quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire fra loro: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. 50 Ma Gesù disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; và in pace!”.

 

 

La società moderna ci sta abituando ad andare sempre più di fretta, i ritmi stanno diventando sempre più veloci e soffermarsi e riflettere su ciò che ci circonda diventa sempre più difficile. Invece di andare dietro a chi urla di più dovremmo fermarci su quello che ci è intorno e analizzarlo alla luce di ciò che ci ha detto Gesù.

 

Anche in questi pochi versi il Signore ci insegna un importante lezione:

 

Per poter amare come Dio desidera abbiamo bisogno di comprendere il nostro stato di peccatori e ricevere il Suo perdono.

 

Gesù era stato invitato a mangiare a casa di Simone, un fariseo, il quale però gli aveva riservato una tiepida ospitalità e giudicò troppo frettolosamente il comportamento di una donna peccatrice che aveva saputo che Gesù era a tavola di Simone e si presentò anche lei a quella tavola.

 

Quella donna anonima si prese cura di Gesù con grande amore, nel suo silenzioso soffrire cercava di dimostrargli il suo amore donandogli ciò che aveva di più importante, un prezioso vaso di olio e le sue lacrime per ungergli e lavargli i piedi.

 

Soffriva sotto il peso del peccato che la stava schiacciando, ed aveva riconosciuto in Gesù il solo che potesse alleviare il suo dolore, non gli è importato nulla di mostrarsi e di piangere in silenzio ai piedi del suo Signore pur di adorarlo per cercare conforto, ben sapendo ai giudizi a cui andava incontro.

 

Il fariseo invece di comprendere il motivo delle sue gesta ha preferito fermarsi all’aspetto esteriore della sua vita: “è una peccatrice”.

 

Gesù le aveva perdonato i suoi peccati e questo suo perdono aveva generato nel suo cuore un grande amore e Lui voleva che il fariseo comprendesse che l’atteggiamento di quella donna derivava proprio dalla consapevolezza del suo status e dal bisogno di essere perdonata per i suoi peccati.  

 

Probabilmente il fariseo non sentiva nel suo cuore questo bisogno e ciò gli rendeva il cuore insensibile, freddo e distaccato.

                                                 

La società in cui viviamo ben rispecchia il modo farisaico di vivere degli ebrei ai tempi di Gesù.

 

La maggior parte di noi afferma di credere in Dio ma con i fatti purtroppo è lontana da ciò che veramente il Signore desidera da noi.

 

Le persone si fermano a vedere solo il guscio di ognuno di noi, non si chiedono cosa si nasconde dietro a determinate azioni. Da quel che loro credono di vedere sentenziano giudizi sulle nostre vite, senza conoscere né il passato né il presente e dall’alto del loro “moralismo” si sentono superiori a tutti coloro che incrociano la loro strada.

 

Questo “perbenismo” al quale la nostra società ci ha abituati non è altro che figlio dell’ipocrisia nella quale viviamo, ci crediamo talmente virtuosi senza renderci conto del marcio che c’è nei nostri cuori.

 

Sempre pronti a giudicare e criticare il comportamento degli altri ma mai umili nell’esaminarci.

 

Questo purtroppo è un comportamento mosso da una mancanza di perdono nel cuore perché sentendosi moralmente giusti non sentono il bisogno di essere perdonati e non sentendo questo bisogno non conoscono neanche il significato della parola “perdono” perché hanno dei cuori freddi, incapaci di provare vero amore.

 

Invece quando una persona ha ricevuto il perdono dei suoi peccati, il suo cuore si trasforma, incomincia a sciogliersi e a provare emozioni che prima non era in grado di comprendere e vedere il mondo con occhi nuovi e per merito di questo nuovo amore non si ferma alla superficialità a cui questo mondo ci ha abituati.

 

Questo amore è dato proprio dalla consapevolezza dei nostri peccati, dall’aver compreso che noi tutti siamo peccatori, chi più chi meno, e per quanto possiamo sforzarci saremo sempre peccatori e che tutti noi abbiamo bisogno del perdono del Salvatore.

 

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