Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

LAVORO E DISPERAZIONE

di M.V. - 18-2-13-h.11,15-(Livello  1 su 5)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo 11:29-30

28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».

 

 

 

Nei giorni scorsi ascoltavo il mio datore di lavoro che parlava con una mia collega: aveva lavorato ad un progetto per delle settimane, aveva investito tutta se stessa in quel progetto, facendo del lavoro straordinario pur di rispettare i vincoli e le aspettative del cliente, trascurando la famiglia, i figli e la propria persona.

 

Era riuscita a gestire il progetto al meglio!

 

Si aspettava un riconoscimento per il proprio lavoro, paradossalmente nemmeno strettamente economico, ma professionale, insomma almeno la classica “pacca sulla spalla”.

 

Il datore di lavoro le dice letteralmente: “Mi fa piacere che lei abbia capito che non conta il modo, ma il risultato, che non c’è nessun obbiettivo che non si possa raggiungere con l’impegno e la dedizione. Ecco, questo è il suo nuovo progetto: è più ambizioso di quello che ha appena concluso! Sono sicuro che apprezzerà la possibilità di misurarsi con questa nuova sfida. Buon lavoro e non ci deluda, mi raccomando.”

 

L’ho guardata negli occhi e ho visto uno sguardo perso nel vuoto come in cerca di una via d’uscita, erano occhi di paura, occhi disperati.

 

E’ vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima: il viso, il sorriso, la mimica del viso, la postura fiera e altezzosa erano l’antitesi di quello che traspariva dai suoi occhi.

 

Satana è il datore di lavoro della nostra vita carnale, è quello che ci pianifica gli impegni, sempre più gravosi, sempre più impegnativi. Tutto ha un unico scopo: farci sentire sempre in difetto, inadeguati in modo da disperare il nostro Io carnale e mortificare il nostro Io spirituale.

 

Licenziamoci! Mandiamolo a quel paese.

 

Il Signore è pronto ad assumerci,  a metterci nel suo libro paga, ed il salario è la vita eterna. Ci chiede di lavorare insieme con gioia e amore fraterno al suo progetto d’amore e perdono, di grazia e salvezza.  

 

 

 

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