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DUE PADRI E DUE FIGLI IN VIAGGIO di M.V. 31-1-13-h.17,15 -(Livello 1 su 5)
[imm da comune.merano.bz.it]
2 Corinzi 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
Osservavo questa mattina, in un mezzo pubblico, due scene contrastanti: c’erano due papà con i loro rispettivi figli seduti accanto.
Il primo papà subito tira fuori il suo tablet e inizia a lavorare: era un tablet di quelli “industriali” con uno schermo molto ampio, quindi sicuramente faceva qualcosa legato al suo lavoro, al quale si sarebbe recato dopo aver accompagnato il figlio a scuola. Il figlio cerca la sua attenzione, ma in modo quasi rassegnato, e dopo qualche minuto di tentativi si abbandona sulla sedia e si mette a guardare fuori dal finestrino il mondo che corre via, con uno sguardo triste e disinteressato.
Il secondo papà invece abbraccia il figlio e lo guarda teneramente dandogli completa attenzione e facendogli sentire tutto il suo amore. Il figlio era felice, e sono sicuro che quella felicità lo avrebbe accompagnato a scuola e lo avrebbe sostenuto nelle attività che avrebbero scandito la giornata. Guardavano insieme fuori dal finestrino il mondo che corre via, commentando e osservando le cose con una complicità che un armonia che colorava il grigiore dei palazzi e delle strade.
Mi è salita nel cuore questa similitudine: il primo Padre à Satana e il secondo e il Signore, il figlio siamo noi, le immagini che scorrono sul finestrino è la nostra vita.
Il sentire il Signore seduto accanto a noi, che ci ama e ci sostiene, che ci fa sentire preziosi perché lo siamo ai Suoi occhi, che ci infonde la Sua Pace nel cuore e ci da quella felicità che solo Lui può darci, ci fa vedere la nostra vita in un’ottica completamente nuova, riscaldando le cose fredde e dando colore alle cose grigie, perché in Lui siamo creature nuove.
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